Le case cubiche di Piet Blom, come sono state realizzate e dove si trovano

L'originale progetto architettonico di Piet Blom ha dato vita ad un sensazionale paesaggio caratterizzato da case cubiche: ecco dove poterlo ammirare

Pubblicato: 12 Settembre 2024 14:51

Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Avete mai sentito parlare delle case cubiche di Piet Blom? Si tratta di un singolare progetto architettonico realizzato nella seconda metà del ‘900 in due diverse città olandesi, ancora oggi considerato un affascinante esempio di strutturalismo. L’architetto, che ha prestato la sua opera nella costruzione di questi originali edifici, ha portato alla luce un complesso residenziale che non ha paragoni nel resto del mondo – e che continua a suscitare l’interesse di curiosi ed esperti. Andiamo alla scoperta delle case cubiche e del genio di Piet Blom.

Chi era l’architetto Piet Blom

Partiamo proprio dall’ideatore di questo progetto così originale, l’architetto olandese Piet Blom: nato ad Amsterdam nel 1934 (vero nome Pieter Blom), ha studiato presso la Academie voor Bouwkunst dove ha avuto modo di approfondire le sue conoscenze artistiche grazie al prezioso apporto di insegnanti come Aldo van Eyck. Blom è stato uno dei principali esponenti dello strutturalismo, una corrente architettonica diffusasi soprattutto negli anni ’60 e volta a considerare ogni edificio come l’insieme di relazioni tra tutti gli elementi che lo compongono.

Numerosi sono stati i progetti che lo hanno reso famoso, talvolta portandolo persino ad ottenere importanti riconoscimenti. Uno di questi è il villaggio per bambini “Pestalozzi”, per il quale gli è stato assegnato il Premio del Grand Prix di Roma nel 1963. Tra le sue opere più importanti, dobbiamo citare anche il complesso abitativo “De Kasbah”, realizzato nella città di Hengelo. È qui che, nel 2013, è stato inaugurato un museo dedicato all’architetto, il Piet Blom Museum. Nella sua fase più matura, Piet ha progettato e realizzato le celebri case cubiche, ancora oggi considerate il suo maggior successo. L’architetto è morto in Danimarca nel 1999, lasciando in eredità le sue opere più suggestive.

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Le case cubiche di Rotterdam

Il progetto delle case cubiche

Ma entriamo ora nel vivo del progetto architettonico che ha reso famoso Piet Blom in tutto il mondo: che cosa sono le case cubiche? L’idea nasce nel pieno della corrente dello strutturalismo, come un insieme di edifici residenziali in cui ogni dettaglio contribuisce nettamente a delineare l’interezza dell’opera. Questo progetto è conosciuto anche con nomi diversi, come paalwoningen (case/palafitte) o boomwoningen (case albero). L’ultimo termine deriva dal fatto che le case cubiche costituiscono un complesso unico che ricorda un insieme di alberi all’interno di un bosco.

La caratteristica principale delle case cubiche è la loro forma e la loro bizzarra posizione. Come si evince dal nome, ciascuna abitazione è formata da un cubo angolato in maniera inclinata, in modo da posare su uno dei suoi vertici. Il punto d’appoggio di ogni casa è un grande palo che sorregge l’intero edificio, attraverso il quale si può accedere all’interno. Non sorprende dunque che il complesso residenziale ricordi un antico villaggio palafitticolo, dove le capanne si sostenevano su pali spesso posizionati su uno specchio d’acqua.

A rendere ancora più armonico e “unico” l’insieme è il fatto che ciascuna abitazione è collegata esternamente alle altre, formando quindi una configurazione in cui le case si toccano attraverso i loro vertici laterali. Il progetto prevedeva dunque la realizzazione di enormi pali in fila situati a poca distanza l’uno dall’altro, sui quali poggiavano i cubi inclinati sul loro vertice più basso. A loro volta, ciascun cubo confinava con altri due (ad eccezione del primo e dell’ultimo) sempre attraverso i suoi vertici, stavolta quelli laterali.

Qualche altro dettaglio di queste case? L’ingresso è disposto attraverso una scala esterna che arriva alla metà superiore di ciascun palo, oppure direttamente da terra. Ogni edificio si suddivide in tre piani abitabili, con il secondo generalmente adibito a zona notte (vi sono presenti il bagno e la camera da letto). Si tratta certo di una soluzione piuttosto angusta, considerando anche che, in alcuni punti, ciascun piano raggiunge a malapena il metro e mezzo di altezza. Tra i pali delle varie abitazioni, sono stati realizzati edifici come negozi, bar, aree pubbliche – e in un caso persino una scuola.

Le case cubiche di Helmond

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Le case cubiche di Helmond

La prima opera di Piet Blom riguardante le case cubiche ha avuto luogo presso la città olandese di Helmond, negli anni ’70. L’architetto, dopo aver ricevuto l’incarico di realizzare un complesso abitativo attorno ad un famoso polo culturale, ha stilato il suo progetto che ben presto avrebbe fatto la storia. Le prime tre case “di prova” sono state costruite nel quartiere di Europaweg, nel 1975. Nei due anni seguenti, Blom ha portato avanti la realizzazione di 18 ulteriori edifici cubici, questa volta nel quartiere di Speelhuisplein.

Le case cubiche di Rotterdam

Visto il successo ottenuto con le case cubiche di Helmond, Piet Blom ha deciso di riproporre il suo progetto architettonico anche nella città di Rotterdam. Tra il 1982 e il 1984, si è dunque sviluppato un nuovo complesso abitativo nella zona pedonale del quartiere di Blaak, che collega il vecchio porto di Oude Haven con il centro cittadino. Sebbene il progetto originale prevedesse la costruzione di ben 74 edifici, Piet ne ha realizzati soltanto 39. La caratteristica particolare di quest’opera è il colore giallo acceso delle facciate delle case cubiche, che si stagliano contro l’azzurro del cielo.

Il Blaakse Bos (ovvero il bosco di Blaak, come viene chiamato il complesso abitativo) è oggi una delle attrazioni più celebri di Rotterdam. Qui si trova il Kijk-Kubus, un museo dedicato all’opera di Piet Blom che accoglie i visitatori e permette loro di immergersi nella vita quotidiana di chi abita all’interno di una casa cubica. Non meno affascinante è The Art Cube, un luogo d’incontro per artisti e architetti che è ospitato tra le pareti di uno di questi bizzarri edifici – la cui disposizione abitativa è rimasta intatta. Infine, per i più curiosi è possibile dormire in una casa cubica: nel 2009, infatti, alcune di esse sono state adibite ad ostello.

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L’originale progetto architettonico a Rotterdam

La casa cubica in Canada

Da ultimo, merita un accenno anche il progetto che ha portato alla realizzazione di un complesso abitativo di forma cubica anche in Canada, e più precisamente nella città di Toronto. Stavolta, l’opera non appartiene a Piet Blom: la società di architetti appartenente a Ben Kunter, di Ottawa, ha acquistato i diritti del progetto olandese per poterlo replicare anche nel suo Paese. La realizzazione, avvenuta nel corso degli anni ’90, ha riguardato una singola abitazione caratterizzata da tre cubi verdi inclinati di 45° e incastrati tra loro, posizionati su un enorme pilastro ben piantato a terra.

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