Giorgio Armani

Giorgio Armani è stato uno stilista e imprenditore italiano, fondatore dell'azienda che porta il suo nome e uno dei massimi esponenti della moda italiana nel mondo

Giorgio Armani
Getty Images
Nome completo: Giorgio Armani
Nascita: 11 luglio 1934
Luogo di nascita: Piacenza, Italia
Morte: 4 settembre 2025
Luogo di morte: Milano, Italia
Professioni: Stilista, Imprenditore
Segno zodiacale: Cancro
Altezza: 1,72 m
Partner: Sergio Galeotti; Panteleo Dell'Orco
Genitori: Ugo e Maria Raimondi
Fratelli/Sorelle: Rosanna e Sergio Armani
Pagina Facebook
Pagina Instagram
Pagina Twitter

BIOGRAFIA

Giorgio Armani nasce a Piacenza l’11 luglio 1934, figlio di Ugo Armani e Maria Raimondi. È il maggiore di tre fratelli: dopo di lui arriveranno Sergio e Rosanna, che resteranno sempre presenze importanti nella sua vita.

Nel 1949 la famiglia si trasferisce a Milano e fa amicizia con il medico e cantautore Enzo Jannacci, al quale rimarrà legato fino alla sua scomparsa. Qui Giorgio frequenta il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, dove si diploma nel 1953. Già allora rivela un’indole creativa: un compagno di scuola ricorda come, durante le lezioni, lui si isolasse con i suoi schizzi, assorto nei disegni più che nelle spiegazioni dei professori.

Dopo il diploma sceglie una strada molto diversa dalla moda. Si iscrive infatti a Medicina all’Università degli Studi di Milano. Ma quell’esperienza dura poco. I corsi non lo appassionano davvero e presto capisce che non è la sua vocazione. La vita gli propone poi una parentesi decisiva, il servizio militare, che diventa un momento di introspezione. Proprio allora Giorgio prende la decisione di non tornare all’università perché sente che il suo futuro deve seguire un’altra direzione, lontana dai bisturi e dalle aule accademiche. È l’inizio del percorso che lo condurrà a diventare il Re dello stile italiano.

CARRIERA

  • La carriera di Armani mosse i suoi primi passi nel 1957, quando entra nel mondo della moda lavorando come vetrinista e commesso alla Rinascente di Milano. Qui impara le basi del visual merchandising e i primi rudimenti della sartoria. Qualche anno dopo inizia a collaborare con la casa di moda Nino Cerruti: nel 1965 è assunto per contribuire allo sviluppo della linea maschile Hitman, segnando il suo vero ingresso nel campo del design di abbigliamento. In quegli anni nascono anche rapporti umani e creativi che avrebbero cambiato il percorso della sua vita. Conosce Sergio Galeotti, un architetto che sarebbe diventato prima amico, poi socio e compagno, e che lo spinge verso l’indipendenza professionale che si sarebbe concretizzata più avanti.
  • Il 24 luglio 1975 Giorgio Armani e Sergio Galeotti fondano ufficialmente la Giorgio Armani S.p.A. a Milano, in Corso Venezia. La prima collezione del marchio vede la luce nella stagione primavera/estate 1976, un evento che rappresenta una svolta per il prêt-à-porter italiano e contribuisce a rafforzare Milano come capitale della moda contemporanea.
  • Nel 1978 Armani firma gli abiti indossati da Diane Keaton nel film Io e Annie, pellicola che le vale il Premio Oscar come miglior attrice protagonista.
  • Il 1980 segnò l’inizio del rapporto tra Armani e il cinema: per il film American Gigolò cura il guardaroba dei personaggi, operazione che consolida la sua immagine come punto di riferimento dell’eleganza maschile.
  • Nel 1981 lancia due nuove anime del brand: Emporio Armani, pensata per un pubblico giovane e metropolitano, e Armani Jeans, orientata al casual e al denim. Nello stesso anno presenta anche il suo primo profumo femminile, Armani, e dà vita alla linea Armani Junior.
  • Il 5 aprile 1982 compare sulla copertina del Time - una straordinaria visibilità internazionale - in uno scatto di Bob Krieger che catturava l’essenza del suo stile: pulizia delle linee, understatement raffinato ed eleganza sobria. Nel 1983 apre la prima boutique Giorgio Armani a Milano e avvia una collaborazione con il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) intervenendo nel restauro dell’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli; è l’inizio di un impegno duraturo per la tutela del patrimonio culturale italiano, che si sarebbe sviluppato in progetti successivi come Villa Necchi Campiglio.
  • Il 1985 è l’anno della perdita prematura di Sergio Galeotti, figura chiave nella gestione e nella crescita dell’azienda. Nonostante il dolore, Armani prosegue il suo percorso creativo e imprenditoriale: nel gennaio 1986 presenta la collezione autunno/inverno che reinterpreta con gusto italiano i modelli maschili americani; a novembre riceve il titolo di Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, riconoscimento conferitogli dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
  • Nel 1988 Giorgio Armani e sua sorella Rosanna danno vita all’Emporio Armani Magazine, una rivista-concept che trasforma il catalogo tradizionale in una pubblicazione editoriale volta a raccontare lo stile di vita legato al marchio. Il magazine, nato da una fusione con la pubblicazione fiorentina Westuff, esplorava temi culturali e visivi dando forma a uno storytelling che anticipava le moderne strategie di comunicazione moda. La pubblicazione prosegue fino al 1997 ed è rilanciata nel 2017. Sempre nel 1988 arriva la linea eyewear: inizialmente prodotta da Safilo, poi - dal 2002 - in accordo con Luxottica; modelli come gli occhiali Icon in titanio divengono immediatamente iconici.
  • Nel settembre 1991 il marchio sbarca ufficialmente nella fascia più giovane e urbana con la prima boutique A|X Armani Exchange a SoHo, New York. Nel 1992 Jodie Foster indossa un completo Giorgio Armani per ricevere il Premio Oscar per Il silenzio degli innocenti, creando uno dei look più memorabili nella storia delle premiazioni. Quell’anno Armani è anche tra i sostenitori di Convivio, iniziativa benefica ideata da Gianni Versace per la raccolta fondi contro l’HIV.
  • Nel 1993 disegna le divise ufficiali del Piacenza Calcio, la squadra della sua città natale, segnando l’inizio di rapporti proficui tra la Maison e il mondo dello sport. Nel 1996 il marchio Emporio Armani fa la sua comparsa in modo vistoso su uno degli hangar dell’aeroporto di Milano-Linate, diventando un simbolo riconoscibile in città; nello stesso periodo il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia espone un modello di jeans Armani realizzato in denim riciclato, segno dell’interesse crescente per la sostenibilità.
  • Nel 1997 Armani entra nel mondo dell’orologeria con una collezione firmata in collaborazione con Fossil. L’anno successivo, in concomitanza con l’apertura di un negozio in Boulevard Saint-Germain a Parigi, dona 170.000 dollari per il restauro delle vetrate dell’Abbazia di Saint-Germain-des-Prés e inaugura il primo Emporio Armani Caffè nella capitale francese, sperimentando nuovi modi di unire moda, cultura e ospitalità.
  • Nel 2000 aprì a Milano Armani/Manzoni 31, un concept store su tre piani che radunava sotto lo stesso tetto diverse anime del gruppo (Emporio Armani, Armani Jeans, Armani/Casa, Armani/Libri e servizi come Armani/Fiori e Armani/Sweets) e pensato come luogo di incontro tra la città e il marchio. Al suo interno nacque anche l’Armani/Nobu, ristorante frutto della collaborazione con lo chef Nobu Matsuhisa, un connubio tra moda e alta cucina.
  • Quel decennio vede anche una grande mostra retrospettiva al Solomon R. Guggenheim Museum di New York che celebra i 25 anni di carriera dello stilista: un progetto curatoriale ambizioso che tocca più città e si conclude nel 2007 alla Triennale di Milano in versione ampliata.
  • Nel 2001 nasce Armani/Teatro, realizzato con Tadao Andō, e sempre in quegli anni apre a Hong Kong il concept store Armani/Chater House. Nel 2002 l’UNHCR lo nomina Goodwill Ambassador per il ruolo attivo dimostrato durante l’emergenza dei rifugiati afghani; nello stesso periodo lancia la linea Armani/Dolci e la collezione di gioielli Emporio Armani.
  • Nel 2003 riceve il Rodeo Drive Walk of Style Award a Beverly Hills e inaugura il club Armani/Privé a Milano; ottiene inoltre un premio per il riuso della canapa tessile in Armani Jeans, sottolineando il crescente interesse per materiali alternativi e sostenibili. Nel 2004 debutta a Shanghai con il concept store Armani/Three on the Bund e lancia EA7 Emporio Armani, una linea activewear pensata per lo sport che coniuga tecnologia e design.
  • Nel 2005 presenta a Parigi la collezione Giorgio Armani Privé, segnando l’ingresso ufficiale del marchio nell’alta moda francese. Nel 2006 organizza a Londra l’evento One Night Only e lancia Emporio Armani (PRODUCT) RED a sostegno del Global Fund contro l’AIDS in Africa, una serata che unisce moda, musica e beneficenza con ospiti e performance di alto profilo.
  • Nel 2007 arriva l’imponente Armani/Ginza Tower a Tokyo - dodici piani dedicati a moda, casa e ospitalità progettati con Fuksas - e per l’occasione si tiene l’evento One Night Only Tokyo al Nippon Budōkan. Nel 2008 il Presidente francese Nicolas Sarkozy gli conferisce la Légion d’honneur e quel medesimo anno entra nel mondo dello sport anche in chiave gestionale acquisendo la Pallacanestro Olimpia Milano.
  • Nel 2009 apre il concept store Armani/Fifth Avenue a New York (quattro piani progettati dai Fuksas), e in occasione dell’inaugurazione dona un milione di dollari a programmi artistici nelle scuole pubbliche cittadine.
  • Nel 2010 avvia insieme a Green Cross International e UNICEF la campagna Acqua for Life per facilitare l’accesso all’acqua potabile nelle aree più bisognose. Nello stesso anno debutta l’Armani Hotel dentro il Burj Khalifa a Dubai — un progetto che comprende camere, ristoranti, boutique e spa tutti disegnati dallo stilista. Nel 2011 apre il secondo Armani Hotel, situato nello storico palazzo di via Manzoni 31 a Milano.
  • Tra gli impegni creativi, Armani cura i costumi per il tour mondiale di Ricky Martin Música + Alma + Sexo; nel 2012 organizza a Pechino l’evento One Night Only Beijing e sostiene iniziative come il dress realizzato in PET riciclato dalla produttrice Livia Firth ai Golden Globe, in segno di attenzione verso la moda sostenibile. EA7 è Official Outfitter del Team Italia alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra 2012, mentre lo stilista produce anche una raccolta musicale in omaggio a Ennio Morricone realizzata con la Filarmonica della Scala.
  • Nel 2013 e negli anni successivi prosegue con eventi esclusivi (One Night Only in varie capitali), istituisce il dipartimento di Corporate Social Responsibility, pubblica le Restricted Substances List (RSL) e apre spazi come Armani/Teatro per sostenere giovani designer. Nel 2014 lancia il progetto Films of City Frames per promuovere talenti cinematografici e installa impianti fotovoltaici negli stabilimenti di Via Bergognone, rafforzando codici di condotta ambientali e sociali.
  • Nel 2015 fu Special Ambassador for Fashion di Expo Milano; festeggia i 40 anni di carriera inaugurando Armani/Silos, uno spazio espositivo che ospita centinaia di capi e accessori storici. Il gruppo avvia studi LCA (Life Cycle Assessment) su prodotti di punta, sostiene ulteriori restauri presso Villa Necchi Campiglio e presenta campagne social come “#FramesOfLife” dedicate agli occhiali. Sempre nel 2015 Emporio Armani propone un’app musicale che collega moda e playlist curate su Spotify.
  • Nel 2016 nasce la Fondazione Giorgio Armani, con finalità culturali e sociali; lo stilista annuncia inoltre l’abbandono totale delle pellicce dalle collezioni, ottenendo un riconoscimento dai PETA Fashion Awards. Il gruppo partecipa anche alla stesura di linee guida eco-tossicologiche della Camera Nazionale della Moda Italiana.
  • Nel 2017 prende il via Armani/Laboratorio, un progetto formativo cinematografico per giovani talenti; lo stesso anno il gruppo riceve riconoscimenti per la sostenibilità e procede a una razionalizzazione del portafoglio marchi (Giorgio Armani, Emporio Armani e A|X Armani Exchange).
  • Nel 2018 sono introdotti capi realizzati in PET riciclato, nasce il logo Armani Sustainability Project ed è pubblicato il primo Report di sostenibilità, segnando un passo verso maggiore trasparenza. Nel 2019 Armani riceve l’Outstanding Achievement Award ai Fashion Awards di Londra, apre l’Armani Green Outlet fatto con materiali riciclati e lancia l’Armani Development Program per la formazione interna; inoltre il gruppo aderisce al Fashion Pact e si impegna su temi di inclusione con il manifesto Including Diversity. In quello stesso anno è avviata la linea gioielli Giorgio Armani.
  • Nel 2020 Giorgio Armani è nominato Ambasciatore Speciale per il Turismo Responsabile dall’UNWTO. In piena Milano Fashion Week Emporio Armani presenta capi realizzati con materiali riciclati e il gruppo avvia il progetto di riforestazione Emporio Armani Green Project. Sempre durante la pandemia, Armani supporta iniziative legate al contrasto del COVID-19 e firma una versione unica della Fiat 500 Elettra BEV.
  • Nel 2021 il gruppo annuncia obiettivi climatici certificati dalla Science Based Targets initiative (SBTi), impegnandosi in riduzioni significative di emissioni entro il 2029–2030. Armani elimina l’angora dalle collezioni, ricevendone riconoscimenti dai PETA Fashion Awards, e celebra il cinquantesimo anno della sua attività. In quell’anno è anche tra i fondatori della Fondazione Teatro alla Scala e organizza One Night Only Dubai seguendo criteri ISO 20121 per ridurre l’impatto ambientale. Il 26 novembre 2021 gli è conferito il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il Gruppo aderisce alla Sustainable Markets Initiative ed è valutato come una delle aziende europee più inclusive secondo il Financial Times (Diversity Leaders Award 2022).
  • Nel 2022 apre in Italia il primo store A|X Armani Exchange a Milano; durante la Milano Fashion Week presenta una sfilata senza musica in segno di rispetto per le vittime del conflitto in Ucraina e si mobilita insieme all’UNHCR per aiutare i profughi, donando capi di prima necessità. Lo stilista riceve inoltre il Visionary Award ai Sustainable Fashion Awards e lancia la linea di alta orologeria Giorgio Armani 11, realizzata con Parmigiani Fleurier.
  • Nel 2023 il gruppo annuncia l’Apulia Regenerative Cotton Project, un’iniziativa per il cotone rigenerativo in Puglia sviluppata con la Sustainable Markets Initiative e la Circular Bioeconomy Alliance. La Zecca dello Stato celebra Armani con una serie di monete in edizione limitata coniate per il suo compleanno e per l’anniversario della fondazione dell’azienda. In occasione della Mostra del Cinema di Venezia, Armani prosegue la sua serie di eventi One Night Only e riceve dal Sindaco il Leone d’oro in vetro di Murano come riconoscimento.
  • Nel 2024 lo stilista festeggia i 90 anni con eventi speciali, inclusa una sfilata a New York; nello stesso periodo, un anno dopo circa, acquista La Capannina di Forte dei Marmi, il locale simbolico dove conobbe Galeotti. Il 17 ottobre 2024 inaugura a New York un edificio di dodici piani su Madison Avenue che ospita boutique, ristoranti e residenze di lusso; l’apertura è accompagnata da una sfilata primavera-estate 2025 e da un gala esclusivo.
  • Nel 2025 presenta la sua ultima alta moda a Parigi per celebrare i vent’anni di Giorgio Armani Privé con creazioni ispirate al glamour hollywoodiano; sfila nuovamente a New York e prosegue l’apertura di nuovi spazi commerciali e di ristorazione. Nonostante l’età avanzata, ribadisce in più occasioni il suo attaccamento al lavoro, definendolo come "la migliore medicina".
  • In memoria dello stilista, nelle giornate dell’8 e 9 settembre 2025 le Frecce Tricolori, in occasione del 65º anniversario della Pattuglia Acrobatica Nazionale a Rivolto (Udine), hanno dedicato la manovra “Scintilla” a Giorgio Armani. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha spiegato che il tributo vuole sottolineare il contributo del designer all’immagine dell’Italia nel mondo. Questa dedica richiama anche una precedente collaborazione tra Armani e le forze armate: nel 1998 lo stilista aveva reinterpretato l’uniforme dell’Arma dei Carabinieri, segno del dialogo tra moda, cultura e identità nazionale.

VITA PRIVATA

Nonostante fosse uno degli stilisti più famosi al mondo, Giorgio Armani ha sempre difeso con forza la sua privacy. Raramente parlava di sé, preferendo che a raccontarlo fossero i suoi abiti. Tra le poche passioni che condivideva apertamente c’era il mare: amava trascorrere il tempo a bordo del suo yacht di oltre 60 metri, un rifugio dove poteva rilassarsi e staccare dal ritmo frenetico della moda.

Per molto tempo Armani scelse di non entrare nei dettagli della propria vita sentimentale. Solo nel 2000, in un’intervista a Vanity Fair, ammette con semplicità: "Ho avuto donne nella mia vita. E a volte uomini". Una frase breve, ma che apriva uno spiraglio sulla sua intimità.

Nel 2024, quando aveva ormai 90 anni, decide di raccontarsi con maggiore libertà al Corriere della Sera. Ricorda un episodio della sua adolescenza: "Ero in un gruppo di ragazzi, c’era un supervisore, un giovane, che mi attirava subito. Non lo capivo bene all’epoca, ma da quel momento la mia vita ha preso una piega diversa".

Un racconto sincero, che spiegava meglio le radici del suo percorso personale. La storia d’amore più importante e nota è quella con Sergio Galeotti, architetto e cofondatore dell’azienda, al suo fianco fino alla sua morte nel 1985. Dopo di lui, Armani lega la sua vita per circa vent’anni a Leo Dell’Orco, altro architetto, che diviene una figura fondamentale anche per la Maison.

Nel 2021 Giorgio lo vuole accanto a sé durante una sfilata: un gesto simbolico, che lo indica come uno degli eredi ideali del marchio, insieme alla nipote Silvana. Giorgio Armani è mancato il 4 settembre 2025, all’età di 91 anni, nella sua abitazione milanese di via Borgonuovo, dove si trovava in convalescenza dopo un ricovero ospedaliero tenuto riservato. Due giorni dopo è stata allestita la camera ardente presso l’Armani/Teatro in via Bergognone a Milano; il funerale, voluto dallo stilista in forma privata, si è svolto nella chiesa di San Martino a Rivalta di Gazzola (Piacenza). Dopo la cremazione, le sue ceneri sono state deposte nella cappella di famiglia del cimitero locale, accanto ai genitori e al fratello.

Ha lasciato un patrimonio stimato in circa 2,3 miliardi di euro, conservando fino alla fine il controllo quasi totale dell’azienda. La successione è stata affidata a Leo Dell’Orco e a Silvana Armani; nelle sue ultime interviste aveva inoltre delineato un piano di passaggio graduale del potere coinvolgendo collaboratori di lungo corso come Leo Dell’Orco, membri della famiglia e il team interno, per garantire continuità alla maison.

STILE, MATERIALI, COLORI

Giorgio Armani ha cambiato il modo di intendere l’eleganza, nel XX come nel XXI secolo. Con il suo approccio sobrio e raffinato ha rivoluzionato il concetto di lusso, dando vita a quello che oggi viene definito quiet luxury. Un’eleganza che non ha avuto bisogno di loghi appariscenti o decorazioni eccessive per farsi notare.

Il segreto del suo stile? Linee pulite, colori neutri, tessuti pregiati e soprattutto un’idea di moda che non sovrasta la persona, ma la accompagna.

Fin dagli inizi, Armani ha puntato su tagli morbidi e tessuti leggeri, pensando ai vestiti come a un’estensione del corpo. Non a caso, la sua breve esperienza universitaria in medicina gli ha permesso di osservare in profondità l’anatomia e i movimenti, un bagaglio che ha trasformato in abiti che sappiano valorizzare la fisicità con naturalezza.

Negli anni ’80, quando la moda amava spalle rigide e silhouette scolpite, lui ha fatto il contrario: ha portato in passerella giacche destrutturate e pantaloni fluidi, ispirandosi alla tradizione sartoriale napoletana.

Se da un lato Armani ha ridisegnato il guardaroba maschile con completi urbani e rilassati, dall’altro ha aperto nuove strade per le donne. I suoi tailleur androgini hanno unito autorità e grazia, diventando il simbolo della donna in carriera degli anni ’80. Non sorprende che il cinema abbia amplificato questo successo: basti pensare a Richard Gere in American Gigolo (1980), icona di una nuova mascolinità elegante e disinvolta.

Il suo universo cromatico era raffinato e senza tempo: grigi, beige, blu e neri dominavano le passerelle, sempre declinati con eleganza. I tessuti, naturali e preziosi – lana, seta, lino – completavano la sua visione di lusso discreto, lontano da qualsiasi ostentazione.

Tra tutte le sfumature, il blu Armani è diventato un simbolo. Più morbido del nero, meno severo del grigio, questo colore lo ha accompagnato fin dagli anni giovanili e lo collegava idealmente al mare di Pantelleria, suo rifugio estivo. Con il blu vestì celebrità sui red carpet, atleti olimpici e persino figure istituzionali italiane. Nel 2010 gli ha dedicato un’intera collezione, lodata dalla critica come la sintesi perfetta del suo spirito creativo.

La sua influenza arriva anche sul palco. Nel 2015, Madonna ha indossato un mantello Armani ai Brit Awards, rimasto famoso per la caduta che ha provocato durante la performance – un incidente che ha fatto sorridere persino lo stilista. Con Lady Gaga, invece, nasce una collaborazione intensa e teatrale: dal Grammy Awards del 2010 fino al Born This Way Ball Tour, Armani realizza per lei creazioni spettacolari, che uniscono la sartorialità italiana all’audacia pop della cantante.


FAQ e Curiosità su Giorgio Armani

Quanti figli ha avuto Giorgio Armani?

Nessuno. Nella sua lunga vita, è però stato molto legato ai nipoti Roberta, Silvana e Andrea.

Chi è l'erede di Giorgio Armani?

Uno degli eredi di Giorgio Armani è il nipote Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna e marito della nota cantante Alexia.

A quanto ammonta il patrimonio di Giorgio Armani?

Il patrimonio di Giorgio Armani ammonterebbe a circa 13 milioni di euro.

Le ultime notizie su Giorgio Armani