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Cos’è la sindrome di Capgras?
La sindrome di Capgras è una rara malattia psichiatrica caratterizzata dalla ferma convinzione del paziente che le persone a lui care siano state sostituite da impostori identici. Questo disturbo può estendersi non solo a familiari e amici, ma anche ad animali domestici e luoghi familiari. Fa parte delle sindromi deliranti da identificazione errata (DMS Delusional Misidentification Syndromes), che comprendono errori nell’attribuzione dell’identità senza problemi percettivi o di riconoscimento.
Origini e nomenclatura della sindrome di Capgras
Il nome della sindrome deriva dallo psichiatra francese Joseph Capgras, che la descrisse per la prima volta nel 1923 insieme a Jean Reboul-Lachaux nel libro “L’illusion des “sosies” dans un délire systématisé chronique”. Capgras definì questa condizione “l’illusione dei sosia”, benché non sia una vera illusione poiché la percezione sensoriale rimane intatta.
Sintomatologia e manifestazioni della sindrome di Capgras
I pazienti affetti da sindrome di Capgras mantengono una convinzione patologica costante che le persone a loro care siano state rimpiazzate da replicanti. Questa convinzione persiste nonostante le prove contrarie e non è basata su informazioni false o incomplete. La sindrome è spesso diagnosticata in associazione a disturbi psichiatrici come la schizofrenia e i disturbi dell’umore, ma può anche essere il risultato di danni cerebrali, demenza o altri disordini organici.
Epidemiologia
Dal punto di vista epidemiologico, la sindrome di Capgras è più comune nelle donne rispetto agli uomini, con un rapporto di 3:2. Questo dato suggerisce che potrebbero esserci fattori genetici o ambientali che predispongono le donne a sviluppare questa condizione.
Cause e meccanismi patogenetici della sindrome di Capgras
Le cause della sindrome di Capgras non sono completamente comprese, ma diverse teorie hanno cercato di spiegare i meccanismi sottostanti.
Teorie neuropsicologiche
Studi su pazienti con prosopoagnosia, un disturbo in cui il riconoscimento consapevole dei volti è danneggiato, hanno fornito indizi sulle possibili cause della sindrome di Capgras. Bauer, nel 1984, dimostrò che i pazienti prosopoagnosici mostravano una significativa attivazione involontaria quando esposti a volti familiari, suggerendo l’esistenza di due vie distinte per il riconoscimento facciale: una consapevole e l’altra non consapevole.
Ellis e Young, nel 1990, ipotizzarono che la sindrome di Capgras potesse essere l’opposto della prosopoagnosia. I pazienti con sindrome di Capgras conservano un’ottima abilità conscia nel riconoscere i volti, ma potrebbero avere subito danni al sistema che produce la risposta automatica di attivazione rispetto alle facce familiari, generando un senso di estraneità.
Nel 1997, Hadyn e colleghi confermarono che i pazienti con sindrome di Capgras riconoscono consapevolmente i volti, ma non mostrano la risposta automatica di attivazione solitamente legata alle emozioni. Nello stesso anno, Hirstein e Ramachandran riportarono risultati simili studiando un singolo paziente, ipotizzando una disconnessione tra la corteccia temporale e il sistema limbico. Questa dissociazione impedirebbe l’associazione tra ricordi episodici e emozioni, causando la convinzione che i volti familiari siano quelli di impostori.
Teorie dinamiche
La prospettiva dinamica associa la sindrome di Capgras a un’ambivalenza nei confronti della persona sostituita. Questo permette al paziente di esprimere sentimenti altrimenti inaccettabili o portatori di senso di colpa. Questo aspetto dinamico suggerisce che le emozioni negative represse possano essere proiettate su un “impostore”, permettendo al paziente di mantenere una certa stabilità psicologica.
Prospettive organiche
Una spiegazione prettamente organica ipotizza una disfunzione di alcune aree cerebrali, in particolare quelle legate all’associazione tra riconoscimento del volto e affetto. Queste disfunzioni potrebbero essere principalmente a carico dell’emisfero destro del cervello, responsabile del riconoscimento facciale e delle risposte emotive.
Diagnosi e trattamento della sindrome di Capgras
La diagnosi della sindrome di Capgras richiede un’attenta valutazione clinica, considerando la storia medica del paziente, i sintomi e la presenza di eventuali disturbi psichiatrici o neurologici associati. Non esistono test specifici per diagnosticare la sindrome, ma possono essere utilizzati esami neuropsicologici e di imaging cerebrale per escludere altre condizioni.
Il trattamento della sindrome di Capgras è spesso complesso e può richiedere un approccio multidisciplinare. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere utile per affrontare le convinzioni deliranti e migliorare il funzionamento quotidiano del paziente. Inoltre, i farmaci antipsicotici e antidepressivi possono essere prescritti per gestire i sintomi psicotici e dell’umore.
Altre sindromi deliranti da identificazione errata
La sindrome di Capgras è la più conosciuta tra le sindromi deliranti da identificazione errata (DMS), che includono anche la sindrome di Fregoli, la sindrome di intermetamorfosi, la sindrome dei sosia soggettivi e la paramnesia reduplicativa.
Sindrome di Fregoli
Nella sindrome di Fregoli, il paziente attribuisce ad estranei l’identità di persone familiari, pur riconoscendo la diversità nell’aspetto. Per il paziente, è come se il familiare indossasse la “maschera” di un’altra persona.
Sindrome di intermetamorfosi
Questo disturbo è simile alla sindrome di Fregoli, ma il paziente non riconosce la diversità dell’aspetto. Oltre all’identità, cambia anche l’apparenza fisica delle persone intorno al paziente, in un continuo gioco di trasformazioni.
Sindrome dei sosia soggettivi
In questa condizione, il paziente è convinto di vedere in persone estranee dei sosia di sé stesso, un fenomeno che può generare notevole confusione e disorientamento.
Paramnesia reduplicativa
La paramnesia reduplicativa è caratterizzata dalla convinzione che ci siano repliche esatte di alcuni posti in altri luoghi. Ad esempio, il paziente potrebbe credere che esistano due cliniche identiche in due luoghi diversi.
Implicazioni cliniche e sociali
Le sindromi deliranti da identificazione errata possono avere gravi implicazioni cliniche e sociali. I pazienti possono diventare violenti nei confronti delle persone identificate erroneamente. Nel caso particolare del rapporto madre-figlio, queste sindromi possono compromettere gravemente il legame genitoriale, con conseguenze rilevanti sul benessere del bambino.
La sindrome di Capgras è una condizione affascinante e complessa che offre un’opportunità unica per esplorare le interazioni tra riconoscimento facciale, emozioni e memoria. Nonostante le molte teorie sulle sue cause, la comprensione completa di questa sindrome richiede ulteriori ricerche interdisciplinari. Le prospettive dinamiche, neuropsicologiche e organiche forniscono ciascuna un contributo importante alla nostra comprensione, ma è probabile che una combinazione di fattori contribuisca allo sviluppo di questa condizione. L’attenzione clinica e terapeutica deve essere mirata a migliorare la qualità della vita dei pazienti, riducendo i sintomi e minimizzando i rischi associati.
Fonti bibliografiche:
- Istituto Psicoterapie. La sindrome di Capgras.