Fin da bambine ci educano a essere sincere, a dire sempre la verità, a non nascondere nulla. E ci raccontano la storia del bugiardissimo Pinocchio, a cui una serie di orribili peripezie (viene derubato, schiavizzato, impiccato, imprigionato, tramutato in asino, usato come cane da guardia, ingoiato da un pesce-cane ecc.) fanno passare la voglia di dire fandonie.
Per evitare i guai
Ma impariamo anche quanto, talvolta, sia più comodo e socialmente funzionale dire una bugia invece della verità. “Com’è andata a scuola?” “Bene” ci evita una raffica di domande sul perché la maestra ci ha riprese quando eravamo distratte. “Come stai?” “Tutto ok, grazie” ci risparmia l’imbarazzo di dire che ci sentiamo uno schifo. Perché dare un dispiacere agli altri e oltretutto apparire come perdenti? Meglio una bugia “bianca” che alteri un po’ la verità, per mostrarla migliore di quello che è.
Per essere cortesi
Insieme all’esortazione a non dire bugie, le regole sociali ci impongono anche di essere educate, non offendere, di non ferire, di esser grate. Ad esempio, se un’amica ha un outfit tremendo, le diciamo “Stai bene con questo look!” per evitare di ferirla ma anche di innescare un’inutile polemica. Se ci regalano un pullover brutto, diciamo “Grazie, è molto carino!”, perché saremmo sgarbate e odiose se dicessimo “Ma come ti è venuto in mente di regalarmi questo orrore?”.
Per “ammortizzare” la realtà
Ammettiamolo, nella vita di tutti i giorni come nel mondo dei social, nessuno è schietto e sincero al 100%. Insomma, per il quieto vivere e per dare agli altri la migliore immagine di sé stessi (suscitando sentimenti positivi come approvazione, ammirazione e simpatia), spesso sono più utili delle piccole bugie che la realtà nuda e (fin troppo) cruda.
Eppure la bugia ci irrita
Allora perché, quando capiamo che ci hanno rifilata una menzogna, ce la prendiamo così tanto? Come mai la bugia, così determinante a livello di relazioni umane, viene poi percepita come un’offesa, un tradimento, una mistificazione inaccettabile? Perché l’inganno colpisce la fiducia, la buona fede, la sensibilità. Ci espone alla delusione e al dolore. Ci fa sentire sciocche e ingenue, indifese e vulnerabili.
I bugiardi? Dobbiamo intercettarli
Quindi bisogna farsi furbe e imparare a riconoscere i bugiardi, soprattutto quelli pericolosi: sono i mentitori seriali, che possono imbrogliarci e metterci in difficoltà sul lavoro, in amore, in amicizia. C’è chi ha un intuito innato per individuarli e chi ha meno capacità di “fiutare” i simulatori (o simulatrici).
E tu, sai riconoscere chi ti dice bugie? Gioca con il test che ti svela quanto sei in grado di identificare i mentitori (o mentitrici) per prendere le distanze da loro e non farti confondere dalle loro “realtà modificate”!