Sembra un fattore trascurabile, invece l’idea che abbiamo di noi stesse ci salva la vita, o ci condanna a vivere male. La giusta percezione di quanto valiamo ci aiuta a orientarci bene nelle decisioni, ad affrontare le sfide come pure a trasformare gli inevitabili fallimenti in occasioni di crescita.
Indice
L’autostima: come praticarla
Stoppare i pensieri subdoli
Però non è facile tenere sempre alta l’opinione che abbiamo di noi stesse. Pensieri subdoli come “Non sono abbastanza (furba, attraente, brillante ecc.)”, “Gli altri sono meglio di me”, “Non sarò mai capace” o “Non valgo niente” s’intrufolano nella nostra mente come folletti malvagi e ci convincono a non agire, a intristirci, a sentirci perdenti ancora prima di provare a giocare.
Riconoscere il proprio valore
Ma così ci perdiamo il meglio della vita e non rendiamo giustizia a quella meravigliosa costruzione di intelligenza, talento e bellezza che siamo, visto che la mancanza di autostima nega tutti questi fattori. Quindi, senza cadere nell’opposto, ovvero l’egoismo, l’eccessiva sicurezza di sé o il narcisismo, proviamo a rinforzare la nostra autostima, cioè la consapevolezza del nostro valore.
Imparare a perdonarsi
Dare ai nostri errori più peso di quanto ne abbiano in realtà è un passo falso. Tutti sbagliano, tutti prendono cantonate: è umano. Gli sbagli ci aiutano a crescere e a arci furbe: sono esperienza preziosa senza cui non impareremmo ad affrontare gli imprevisti e a fronteggiare i dolori.
Cerchiamo di essere più indulgenti con noi stesse: si chiama auto-compassione e ci salva da quella specie di professore spietato e saccente che abbiamo in testa e ci riempie di rimproveri e insulti.
Evitare i confronti
Paragonarci alle altre è il sistema perfetto per farci del male. Ci sembrano tutte migliori di noi, più carine, più alte, più magre, più corteggiate, più abili nel make up, più scaltre sul lavoro, più esperte a scegliere gli outfit, o solo più fortunate. Basta!
- Siamo esemplari unici e ognuna di noi brilla di luce propria.
- Costruiamo da sole la nostra storia anche grazie agli highlight della nostra personalità, che dobbiamo apprezzare e non negare, perchè forse negli altri non ritroviamo le nostre doti e quindi pensiamo che siano sbagliate.
- I confronti sono utili se ci aiutano a crescere, inutili se ci fanno sentire peggiori degli altri.
Godersi gli attimi
In un iconico film che si intitolava “L’Attimo Fuggente”, il professor Keating (Robbie Williams) diceva ai suoi alunni: “Cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita!”. Ecco, dovremmo fare proprio così: acciuffare i momenti positivi, gratificanti, importanti e farne “carburante” per la considerazione che abbiamo di noi stesse, per capire quanto siamo straordinarie e quanto possiamo rendere speciale la nostra vita, malgrado le disavventure e le avversità.
Piacersi un po’ di più
Avere una buona autostima non significa essere perfette, ma saper valorizzare ciò che siamo e ciò che possiamo offrire, anche con i nostri difetti e limiti. Dirci “Ce la posso fare” ci dà fiducia nelle nostre capacità rendendoci più coraggiose e intraprendenti, ossia ad avere l’atteggiamento giusto per vincere ogni sfida.
- Smettiamo di trovare in noi solo quello che non va e cominciamo ad apprezzare quello che va, sia esteticamente che a livello caratteriale.
Abbiamo bei capelli, un sorriso simpatico, l’intelligenza acuta, siamo empatiche, fantasiose, divertenti, altruiste. Sappiamo fare un sacco di cose, abbiamo tanti interessi. Ce n’è abbastanza per rendere una persona meravigliosa, no?
Darsi fiducia
Dubitare di noi stesse ci pone in una situazione di svantaggio. Se non siamo noi le prime a credere nelle nostre capacità, chi lo farà? Diamoci sempre una possibilità di riuscita in ogni situazione, per quanto sia difficile, critica, rischiosa.
Darci fiducia può aiutarci a:
- vedere il lato positivo delle cose;
- elaborare strategie vincenti;
- avere la giusta forza per guardare avanti con speranza.
Se occorre, cercare un aiuto
Nessuna di noi è una super-eroina Marvel. Ci sono momenti in cui ci sentiremo comunque perdenti, non all’altezza, incapaci, vulnerabili. L’autostima vacillerà di fronte a eventi avversi che possono mettere in discussione i nostri valori, le certezze, la consapevolezza di ciò che siamo.
- Non cediamo tentazione di giudicarci un fallimento vivente, demolendo tutte quelle qualità che ritenevamo positive.
- Prendiamoci tempo per riflettere e rimettere insieme i pezzi, perché la guerriera che è in noi torni a farsi valere.
Ma se ci rendiamo conto di non farcela, chiediamo il conforto di una persona fidata come un’amica di lunga data o – se ci sentiamo sopraffatte e convinte di non valere più nulla – di una psicoterapeuta, che possa aiutarci a ritrovare a giusta considerazione di quel che valiamo.
Tre mini dritte
- Sorridere è la chiave: trovare un motivo per sorridere anche nelle difficoltà aiuta a alleggerire l’umore e a ridimensionare ogni problema, senza perdere la fiducia nelle proprie capacità.
- Vivere qui e ora: concentrarsi sul presente, invece che rimuginare su ciò che è stato in passato o ciò che potrebbe essere in futuro ci aiuta a focalizzare i nostri obiettivi e a non farci inquinare la mente da pensieri nocivi.
- La fiducia si trasmette: se abbiamo fiducia in noi stesse sapremo trasmetterla anche agli altri. È una skill utilissima, ad esempio, negli ambienti lavorativi dove la capacità di ispirare fiducia è basilare.
E tu, sai qual è il livello della tua autostima? Gioca con il test che ti svela quanto sei consapevole dei tuoi punti forti oppure se non riesci a metterli bene a fuoco.