Tommaso Zorzi e la malattia del gatto Priscilla, l’appello sul destino dello Scottish Fold

L'influencer Tommaso Zorzi e il post Instagram sulle condizioni del suo gatto Priscilla: perché lo Scottish Fold ha il destino segnato e le ragioni dello sfogo

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Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videoreporter

Giornalista pubblicista, videoreporter, copywriter e content editor. Si occupa di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società.

I post e i video social su cani e gatti hanno sempre un gran successo. C’è una gioia condivisa nell’ammirare la vita quotidiana e le prodezze di questi dolci e simpatici pet. In questo caso, la protagonista (anzi, il protagonista, visto che “è maschio”) si chiama Priscilla ed è lo Scottish Fold di Tommaso Zorzi adottato ad aprile 2021.

Chi segue l’influencer si ricorderà le presentazioni su Instagram e la felicità trasmessa ai follower per la new entry in famiglia. Tuttavia, dopo meno di tre anni, arriva un aggiornamento che non può suscitare le stesse reazioni. Né in Zorzi, né in chi lo segue.

Tommaso Zorzi: “Il mio gatto soffrirà tutta la vita”

Il veterinario ha diagnosticato a Priscilla l’osteocondrodisplasia, una malattia ereditaria tipica dei gatti della razza Scottish Fold che può avere conseguenze anche gravi nella qualità della vita del micio. L’ex concorrente de L’Isola dei Famosi, infatti, ha voluto comunicare tutto il suo dispiacere per Priscilla e per gli esemplari di questa razza che, quasi sicuramente, hanno un destino segnato dalla malattia.

“Lo Scottish Fold è un gatto che inevitabilmente soffrirà. Non lo sapevo, sicuramente ho la mia parte di responsabilità, ma bisogna assolutamente vietare che lo si continui a vendere”, sono queste le parole di Tommaso Zorzi su Priscilla. L’obiettivo è lanciare un appello e mettere in guardia chi già ha adottato un felino di questa razza e chi ha intenzione di farlo.

L’influencer infatti sottolinea come la vendita di questa razza sia illegale in molti Paesi, ma spiega anche che si sente in colpa: “Io sono stato stupido e superficiale ad acquistare un gatto del genere in primis in un negozio di animali, in secondo luogo senza informarmi meglio sulla razza”. Non tarda ad arrivare poi la stoccata: “Credo che sia ancora più grave che ci siano tanti allevatori che continuino ad allevarli, non dicano niente e poi ti mettano in mano un animale che in sostanza avrà bisogno di cure veterinarie per tutta la vita”.

Tante sono state le reazioni di solidarietà e i commenti dispiaciuti al post pubblicato da Zorzi. Il ragazzo infatti si vede visibilmente amareggiato e molto protettivo nei confronti del suo micio, che accarezza per tutta la durata del videomessaggio.

scottish fold gatto con le orecchie piegate

Lo Scottish Fold e la sua malattia genetica

Ma perché quasi tutti i gatti Scottish Fold, non solo quello di Tommaso Zorzi, rischiano di dover seguire cure a vita, con gravi ripercussioni sulla loro qualità di vita? C’entra una delle loro caratteristiche più rappresentative: le orecchie piegate che saltano subito all’occhio quando si osserva un esemplare di questa razza. Sono così, infatti, a causa della malattia.

L’osteocondrodisplasia è una anomalia genetica che si ripercuote sullo sviluppo del tessuto osseo e della cartilagine: fra i sintomi ci sono dolori agli arti e alla schiena, ed è stata proprio la zoppia di Priscilla a insospettire Zorzi che ha deciso di fare una visita dal veterinario. La patologia non si riconosce solo dalle orecchie ripiegate a causa di un problema cartilagineo. Tutti gli esemplari di questa razza ne soffrono e, per questo, presentano anche zampe corte e deformate, nonché una coda particolarmente spessa e sempre dritta.

Man mano che si va avanti con l’età si va incontro a osteoartrite ed esostosi. Si tratta, rispettivamente, di processi infiammatori e di accumuli eccessivi di osso attorno alle articolazioni che vengono colpite. Alla fine si arriva alla fusione articolare, senza sofferenze e difficoltà di movimento da parte dei malcapitati felini.

Per questa ragione è fondamentale essere informati sulle sorti di questa razza, che ha bisogno di controlli veterinari più frequenti rispetto alla norma. Soltanto così si può prendere in tempo la patologia, iniziare le terapie più idonee e tentare di far vivere più a lungo e meglio il proprio gattino.

A quanto pare, infatti, non esiste una cura risolutiva. Lo specialista, e solo lui, prescriverà antidolorifici e trattamenti condroprotettivi per alleviare i sintomi. Come sempre il consiglio è quello di non ricorrere al fai da te o al sentito dire, ma di affidarsi a professionisti esperti.