Chi è Dilan Yesilgöz, l’erede di Rutte candidata alle elezioni in Olanda

L’avvincente storia di Dilan Yesilgöz, che si era candidata alle elezioni per diventare la prima Premier donna d’Olanda

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

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Se avesse vinto le elezioni, Dilan Yesilgöz sarebbe stata la prima donna e la prima immigrata a capo del governo olandese. Secondo il Premier uscente Mark Rutte era “la migliore” tra i candidati, a fronte di chi l’accusava di essere troppo severa, quasi poliziesca. Lei si definisce un “pitbull empatico” e, dopo aver conquistato il ministero della Giustizia, ha puntato al posto di maggior rilievo del Paese.

Dilan Yesilgöz arriva da lontano

Dilan Yesilgöz si appresta a diventare uno dei politici più influenti del nord Europa, ma le sue origini affondano lontano, sul mar Mediterraneo. Yesilgöz è figlia di madre e turca e padre curdo, nata ad Ankara, in Turchia. Nel 1980, in seguito al colpo di stato, il padre avvocato sindacalista chiese asilo ai Paesi Bassi e, una volta ottenuto, si fece raggiungere dalla moglie e dalle due figlie, che arrivarono con uno dei quei lunghi e faticosi viaggi attraverso il mar Egeo.

Oggi Yesilgöz è sposata con il manager della sanità pubblica René Zegerius: cognome di origine ebraica che la politica di origini turche, nonostante si dichiari atea, ha orgogliosamente aggiunto a quello paterno. Yesilgöz è l’emblema del multietnico, di quelle commistioni che fanno bene, seppur c’è chi la accusa di essere eccessivamente dura proprio con i profughi.

La scalata politica

Alla politica Dilan Yesilgöz si interessa fin da giovanissima, scegliendo di studiare scienze socioculturali alla Vrije Universiteit di Amsterdam. All’epoca frequentava gli ambienti di sinistra, ma alla fine scelse di candidarsi con i liberali. E con loro, nel 2014 ancora lontana dai 40 anni, viene eletta consigliera comunale della capitale olandese. In quest’occasione inizia a mostrare il carattere autorevole e i modi duri e schietti che contraddistingueranno la sua carriera politica. Consigliera comunale ad Amsterdam, avvia una decisa campagna contro le molestie per strada e la sicurezza pubblica.

Si batte contro la violenza sulle donne, le molestie sessuali e gli attacchi omofobi. Così appassionatamente da farsi notare dallo stesso presidente Rutte, che la inserisce nella sua lista alle elezioni del 2017 – quelle del suo terzo mandato – in cui Yesilgöz risulta eletta. E poi riconfermata con il ruolo di sottosegretaria di Stato all’economia e alla politica climatica dal 2021 al 2022.

Di destra sì, ma attivamente impegnata nella lotta al cambiamento climatico: “Il Vvd (il partito cui appartiene) ha la responsabilità verso le generazioni future di aumentare il suo impegno in materia” ha affermato. In seguito, assume il ruolo di guardasigilli, esercitando con tutta la severità di cui è capace e che inizia a guadagnarle qualche nemico tra gli elettori. Acclamata la sua lotta alla criminalità organizzata, divisiva la scelta di impedire alle forze dell’ordine di indossare indumenti religiosi.

Con una dura campagna anti-migratoria in attivo, Dilan Yesilgöz si è candidata alla guida del partito liberale Vvd e, di conseguenza, alla guida del governo olandese, ma il partito non ha ottenuto la maggioranza alle elezioni.

È la storia di una donna forte e che non ha paura di non piacere. Dritta sulla sua strada anche quando tutti sembrano andarle contro, che porta avanti le proprie idee a scapito del politically correct e che per vincere farebbe di tutto. Una figura che potrebbe piacere parecchio anche alla collega nostrana Giorgia Meloni.