Origine
Il nome Zefiro deriva dal nome latino Zephyrus tramite il greco Ζέφυρος (Zéphyros), che indicava il Vento dell’Ovest. L’etimologia viene ricondotta al termine “ζοφος” (“zophos”), “occidente”, “regione oscura”, con il significato di “vento di ponente”.
Varianti
- צַפְרִיר (Tzafrir) (ebraico)
- Zephyr (inglese)
- Zefiro (Italiano)
Significato del nome
Letteralmente, Zefiro significa “vento dell’ovest” o “brezza leggera”. Questo nome evoca l’immagine di un vento dolce e piacevole, spesso simbolo di calma, rinascita e nuovi inizi. Oltre alla mitologia, il nome Zefiro è stato utilizzato in varie opere letterarie e artistiche per rappresentare la bellezza, la dolcezza e la freschezza associate a un vento leggero. Ad esempio, nella poesia e nella letteratura romantica, Zefiro è spesso citato come simbolo di amore e ispirazione.
Onomastico
Il nome Zefiro è considerato adespota, il che significa che non ci sono santi ufficialmente riconosciuti con questo nome nel calendario liturgico cattolico. Pertanto, l’onomastico di Zefiro viene celebrato il 1º novembre, in occasione della festa di Ognissanti.
Diffusione in Italia
In Italia, il nome Zefiro ha una diffusione irrilevante. Tra il 2000 e il 2023 si registrano meno di cinque bambini di nome Zaffiro, e nella versione femminile meno di cinque bambine nel 2012.
Curiosità
Zèfiro, nella mitologia greca la personificazione del vento dell’Ovest, era figlio del titano Astreo e della dea dell’aurora Eos, e padre di Carpo insieme a Clori, ninfa e dea della primavera, e di Balio e Xanto, i cavalli immortali di Achille insieme all’arpia Celeno.
Il mito di Zefiro ha ispirato letterati, artisti e compositori nel corso dei secoli. Zefiro è citato da Omero nell’“Iliade”, da Torquato Tasso nella “Gerusalemme Liberata”, da Dante nella “Divina Commedia”, e da Francesco Petrarca nel “Canzoniere”. Claudio Monteverdi ha scritto un madrigale intitolato “Zefiro torna e di soavi accenti” e, nel mondo dell’arte, il nome Zefiro è stato immortalato da pittori come Sandro Botticelli nella “Nascita di Venere”, dove Zefiro e Aura, due venti primaverili dai corpi intrecciati, soffiano il soffio vitale per creare Venere, e nella “Primavera” dove Zefiro afferra Clori, dà vita a Flora e fa arrivare la primavera. E ancora, Zefiro e Flora appaiono nelle opere di Giambattista Tiepolo, di Sebastiano Ricci e di William-Adolphe Bouguereau e Zefiro è scolpito da Luigi Bienaimé in una statua che è collocata all’ingresso della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
Nella variante Zeffiro, Zeffiro Furiassi e Zeffiro Paulinich, noto anche come Zeffirino, sono stati due calciatori, difensore e centrocampista e Zeffiro Ciuffoletti è uno storico e blogger.