5 cose da sapere sulle nuove spunte blu di Instagram e Facebook

Gli utenti di Meta saranno in grado di pagare per verificare i propri account con le spunte blu. Ecco come funzionano, quanto costa il servizio e quali sono i vantaggi

È ufficiale: la compagnia Meta, casa madre di Instagram e Facebook, ha lanciato un servizio di abbonamento a pagamento che consentirà agli utenti di verificare i propri account con le famose spunte blu. Ne parlano tutti sul web: si chiedono come funziona, quanto costa, come ottenerla… Se anche voi siete curiosi di saperne di più, ecco qui 5 cose da sapere sulle nuove spunte blu di Meta.

Quanto costano le spunte blu di Instagram e Facebbok?

Partiamo dalla domanda forse più comune: quanto costa comprare le spunte blu da associare al proprio account? Al momento il servizio è disponibile solo in Australia e Nuova Zelanda, paesi usati da Meta come banco di prova per questa novità. Lì si può acquistare questo servizio ad un costo di 11,99 dollari australiani al mese sul Web e di 14,99 su iOS e Android. Sono circa 7,7 euro per il Web e 9,6 euro per cellulare.

Siccome si tratta di una prova, non è detto che questi costi saranno poi quelli finali. Inoltre, potrebbero cambiare da paese a paese. In Italia, come in tutto il resto del mondo, la possibilità di acquistare spunte blu dovrebbe arrivare tra pochi mesi.

Chi può acquistare questo servizio?

Tutti. Per verificare l’account sarà necessario semplicemente avere più di 18 anni, fornire un documento di identità e «garantire un minimo di attività sui social network richiesta». Non bisogna quindi essere degli influencer per poter acquistare le spunte blu di Facebook e Instagram.

Come funziona e a cosa serve la spunta blu?

La spunta blu su Facebook e Instagram serve, proprio come su Twitter, per verificare un account. Ma cosa significa di preciso? Il pallino azzurro accanto al nome utente di un account indica che tale account ha ottenuto un badge di verifica, ovvero che risultano essere canali ufficiali della persona o dell’organizzazione cui l’account fa riferimento. Per fare un esempio, l’account Instagram di Blanco, @blanchitobebe è stato verificato come il canale ufficiale del cantante, per questo ha ottenuto la spunta blu.

In generale, la verifica dell’account permette di preservare la credibilità del profilo o della pagina di riferimento; siano essi account di personaggi famosi, istituzioni o quant’altro.

Tutti i vantaggi

Oltre ad avere un account verificato, Meta offre ulteriori vantaggi a coloro che decidono di acquistare l’abbonamento per le spunte blu.

Tra i vantaggi c’è ad esempio l’accesso diretto al servizio clienti e l’assistenza prioritari in caso di furti di identità. Agli account con la spunta blu verrà poi data maggiore visibilità, proprio come già succede ora. Questo vuol dire che i contenuti degli utenti verificati avranno maggiori possibilità di diventare virali, portano così ad un aumento di follower. Verrà data loro maggiore priorità nelle sezioni Esplora e Reel, dove tra l’altro potranno usare sticker esclusivi.

Infine, Meta fornirà agli abbonati verificati 100 stelle gratuite, una valuta digitale che questi account potranno utilizzare per dare “mance” ai creatori su Facebook.

C’è il rischio di account fake?

Si dice che l’imitazione sia la più sincera delle adulazioni. E sebbene molti nel settore tecnologico (e non solo) si sono affrettati a criticare Elon Musk per aver introdotto un sistema praticamente identico alle spunte blu di Facebook e Instagram, si scopre che i suoi colleghi stavano osservando attentamente.

Il caso di Elon Musk ve lo ricorderete sicuramente perché aveva portato grande caos nel mondo dell’internet. Lo scorso dicembre Twitter aveva lanciato il servizio “Twitter Blue” che permetteva esattamente la stessa cosa: pagare per avere le spunte blu. Questo aveva portato alla creazione di account sì verificati, ma del tutto fake.

Tuttavia, per non finire con lo stesso problema di Elon Musk, Mark Zuckerberg ha previsto alcuni cambiamenti. Una volta acquistata la spunta blu con il proprio account, non si potrà cambiare le proprie generalità (né il nome e il cognome, né la data di nascita e nemmeno la foto profilo); a meno di non iniziare un nuovo processo di verifica. L’idea di Meta è quella di evitare la proliferazione di profili fake con la spunta blu, come invece era accaduto su Twitter.

Ci riuscirà? Non ci resta che aspettare qualche mese per scoprirlo.