Lavoro stagionale: come funziona, come trovarlo e quali sono i vostri diritti

Scopri come sfruttare al meglio l’estate con un lavoretto: dalle opportunità nei settori più richiesti ai periodi ideali per trovare lavoro, ma anche (e soprattutto) i vostri diritti. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul lavoro stagionale

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Pubblicato: 19 Luglio 2024 16:11

L’estate è finalmente arrivata e con essa la voglia di fare nuove esperienze, magari guadagnando qualche soldino per le vacanze o per togliersi qualche sfizio. La soluzione che fa al caso vostro allora è un lavoro stagionale.

Dai camerieri agli animatori turistici, le possibilità sono molteplici e variegate. Ma come funziona esattamente il lavoro stagionale? E quali sono le opzioni disponibili?

Qui di seguito rispondiamo a tutte le vostre domande e vi guideremo alla scoperta del mondo del lavoro stagionale, fornendovi tutte le informazioni necessarie per orientarvi tra le varie possibilità e trovare il lavoro estivo più adatto a voi.

Cos’è e come funziona il lavoro stagionale

Il lavoro stagionale è una forma di impiego caratterizzata da una durata limitata nel tempo, spesso legata a specifiche stagioni dell’anno o a periodi di alta domanda. Questo tipo di lavoro è infatti molto comune in settori, come il turismo, l’agricoltura, e la ristorazione, dove la necessità di personale aumenta in determinati periodi.

Ad esempio, durante l’estate, molte attività turistiche e commerciali, come gli hotel, i campeggi, i parchi divertimento e i ristoranti, richiedono un numero maggiore di dipendenti per gestire l’afflusso di clienti. Lo stesso accade durante le festività natalizie o pasquali, quando aumenta la domanda nei negozi e nei servizi di catering.

Il funzionamento del lavoro stagionale è abbastanza semplice: le aziende assumono personale per un periodo limitato, che può variare da poche settimane a diversi mesi, a seconda delle esigenze specifiche. Di solito, questi lavori iniziano con un contratto a termine, che specifica chiaramente la durata dell’impiego, le mansioni richieste, l’orario di lavoro e la retribuzione. Questo tipo di contratto permette anche di adattarsi facilmente alle fluttuazioni della domanda e di gestire al meglio i picchi di lavoro senza impegnarsi a lungo termine.

Il lavoro stagionale può includere una varietà di ruoli; dalle posizioni più manuali come il lavapiatti o l’addetto alla pulizia, a incarichi più specializzati come l’animatore turistico o il bagnino.

Si tratta di una fantastica opportunità se volete iniziare ad affacciarvi nel mondo del lavoro, fare esperienza e magari scoprire nuove passioni o talenti. E ovviamente raccimolare qualche soldo per i vostri hobby.

Le figure più ricercate

Ora che avete capito come funziona il lavoro stagionale, vediamo quali sono le figure più richieste durante l’estate:

  • Camerieri: ristoranti, bar e pizzerie cercano sempre personale per la stagione turistica.
  • Animatori turistici: se vi piace stare a contatto con la gente e animare le serate, questo lavoro è perfetto per voi.
  • Addetti alle vendite: se vivete in una località turistica, negozi di souvenir, boutique e bancarelle cercano spesso ragazzi e ragazze per aiutare nei mesi più pieni dell’anno.
  • Receptionist: gli alberghi e i campeggi spesso necessitano di receptionist aggiuntivi durante i periodi di alta affluenza.
  • Bagnini: essere bagnini è una grande responsabilità, ma può essere anche molto gratificante.
  • Assistenti bagnanti: oltre ai bagnini, che vigilano sulla sicurezza dei bagnanti, ci sono anche gli assistenti bagnanti che aiutano nella gestione delle attività in piscina o in spiaggia.
  • Guide turistiche: se conoscete bene la vostra città o una località turistica, potreste lavorare come guide per gruppi di turisti.
  • Babysitter: con i genitori ancora al lavoro e i figli a casa da scuola, molte famiglia potrebbero aver bisogno di babysitter.

Quando cercare lavoro stagionale

Il momento migliore per cercare un lavoro stagionale è qualche mese prima dell’inizio della stagione. Per l’estate, ad esempio, è consigliabile iniziare a cercare verso marzo-aprile. In questo periodo, infatti, molte aziende cominciano a programmare il personale per la stagione turistica e pubblicano gli annunci di lavoro.

Tuttavia, non scoraggiatevi se non avete iniziato la ricerca così presto: le opportunità di lavoro stagionale possono presentarsi anche all’inizio o a metà stagione. In alcuni settori, infatti, come quello della ristorazione e dell’intrattenimento, la domanda di personale può aumentare in modo imprevisto. Ad esempio, un ristorante potrebbe avere bisogno di rinforzi extra durante i picchi di affluenza, come il weekend o le settimane centrali di agosto, o un hotel potrebbe richiedere ulteriore personale per gestire un’improvvisa ondata di prenotazioni.

E se cercate un lavoro stagionale, è importante non sottovalutate il potere del passaparola: parlare con amici, parenti o conoscenti che lavorano può aprirvi nuove strade e farvi scoprire posizioni vacanti di cui non eravate a conoscenza.

Le normative in vigore

Anche se il lavoro stagionale è di natura temporanea, esistono precise normative che ne regolano il funzionamento, garantendo la vostra tutela e i vostri diritti in quanto lavoratori.

In Italia, il contratto di lavoro stagionale deve essere redatto in forma scritta e specificare chiaramente il periodo di impiego, l’orario di lavoro, la retribuzione e le mansioni. Questo è regolato dal Decreto Legislativo 81/2015, che disciplina le forme contrattuali flessibili, inclusi i contratti a tempo determinato e quelli stagionali.

Anche la retribuzione deve essere adeguata e pari a quella dei lavoratori a tempo indeterminato che svolgono le stesse mansioni. Questo principio di parità retributiva è sancito non solo dalla normativa italiana ma anche dalle direttive europee, come la Direttiva 1999/70/CE, che mira a garantire condizioni di lavoro eque per tutti i lavoratori a tempo determinato.

L’orario di lavoro dei lavoratori stagionali deve rispettare i limiti previsti dalla legge, che includono il diritto a periodi di riposo settimanale e giornaliero. Le leggi italiane stabiliscono che la durata massima settimanale non può superare le 48 ore, comprese le ore di straordinario, e che ogni lavoratore ha diritto a un riposo minimo di 11 ore consecutive ogni 24 ore.

Infine, anche per il lavoro stagionale devono essere versati i contributi previdenziali. Questi contributi sono essenziali perché garantiscono ai lavoratori l’accesso a prestazioni come l’assicurazione contro la disoccupazione, le malattie e, in prospettiva, la pensione. In Italia, i contributi previdenziali sono regolati dal sistema INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), che assicura la copertura per tutti i lavoratori, inclusi quelli con contratti a termine.

Il lavoro stagionale per i minorenni

Le leggi per il lavoro dei minori sono molto precise e mirano a garantire la vostra sicurezza e il rispetto dei vostri diritti.

Innanzitutto, esistono dei limiti ben definiti per quanto riguarda l’ambiente di lavoro. Ad esempio, non potete essere esposti a rumori superiori a 87 decibel, e non potete lavorare in ambienti dove si manipolano sostanze pericolose o in cantieri edili. I luoghi dove si utilizzano strumenti taglienti, come le macellerie, o dove ci sono celle frigorifere, sono off-limits se avete meno di 18 anni.

Inoltre, l’orario di lavoro per i minorenni è rigorosamente regolato. Non vi è consentito infatti lavorare di notte; potete lavorare solo tra le 7 di mattina e le 23 oppure tra le 6 di mattina e le 22. Tuttavia, c’è un’eccezione per i settori artistici, culturali o sportivi.

Per quanto riguarda l’orario di lavoro settimanale, i minorenni possono lavorare un massimo di 40 ore con almeno 8 giorni liberi al mese. È importante notare che non sono consentiti straordinari.

E se il datore di lavoro vuole pagarvi in nero?

In Italia, purtroppo, il lavoro stagionale è spesso gestito in maniera irregolare, con molti datori di lavoro che cercano di pagare i dipendenti “in nero”. Questa pratica, che consiste nel lavorare senza un contratto ufficiale e quindi senza versare i contributi previdenziali e le tasse dovute, è ancora molto diffusa, soprattutto nei settori che solitamente richiedono lavoratori extra durante alcuni periodi dell’anno.

Accettare un lavoro in nero può sembrare allettante per via della possibilità di ricevere l’intero compenso senza detrazioni, ma comporta numerosi rischi e svantaggi.

Lavorare in nero significa infatti rinunciare a tutti i diritti e le tutele che la legge garantisce ai lavoratori. In caso di infortunio, ad esempio, non sareste coperti dall’assicurazione e potreste dover affrontare costi medici elevati senza alcun supporto. Inoltre, senza un contratto ufficiale, non avete diritto a ferie pagate, malattia retribuita o contributi pensionistici. Questo significa che ogni giorno di lavoro non contribuisce alla vostra pensione futura e, in caso di controllo da parte delle autorità, potreste incorrere in sanzioni sia voi che il vostro datore di lavoro.

Se vi trovate in una situazione in cui un datore di lavoro vi propone di lavorare in nero, è importante sapere come comportarsi. Innanzitutto, cercate di negoziare un contratto regolare, spiegando che preferite lavorare in conformità con la legge per garantire la vostra sicurezza e i vostri diritti.

Se il datore di lavoro insiste, potreste rifiutare l’offerta e cercare altre opportunità. Lavorare in nero può sembrare una soluzione facile nel breve termine, ma se ogni estate vi ritrovate in questa situazione, allora sappiate che può avere conseguenze negative significative.

Inoltre, è utile conoscere gli strumenti a vostra disposizione per denunciare situazioni di irregolarità. Potete rivolgervi all’Ispettorato del Lavoro o ai sindacati, che offrono supporto e consulenza ai lavoratori. Le denunce possono essere fatte anche in forma anonima, se temete ripercussioni. Denunciare il lavoro nero non solo tutela voi stessi, ma contribuisce a combattere una pratica illegale che danneggia l’intero sistema economico e sociale.