«Mia figlia ha smesso di dormire per quasi otto mesi». Lo racconta Irene Vella, la ragazza è la sua Donatella, che in prima media ha subìto il bullismo dalle sue compagne di classe. Bullismo, una piaga che si è accentuata negli ultimi anni con l’uso massivo dei social. Ne abbiamo parlato insieme a Giovanna Pini di Bulli Stop, Centro Nazionale Contro il Bullismo.
Il primo consiglio? «Non lasciare l’educazione in mano alla scuola. Dev’essere compito dei genitori educare i propri figli, la scuola poi farà da supporto. Un figlio non nasce cattivo o buono, è un quadro bianco, cerchiamo di dargli dei colori belli», ci dice Giovanna Pini.
Le vittime concretamente cosa possono fare? Scrivere all’associazione, su Instagram @bulli_stop o via mail a info@bullistop.com. «Raccontateci cosa vi sta succedendo, raccontateci i vostri dubbi senza timori – spiega Giovanna – Noi non facciamo denunce, a noi interessa come sta la vittima. Scriveteci anche per un’amica o un amico che stanno subendo bullismo, non faremo i vostri nomi e penseremo noi ad arrivare a lei o lui. Se tutti siamo uniti forse qualcosa riusciremo a farla. La nostra preoccupazione è aiutare la vittima a stare bene, è la vittima del bullismo da salvare».
Cambiare scuola è una soluzione? «In nessun caso si dovrebbe cambiare la scuola ma in alcuni casi si è costretti a farlo. Bisogna valutare la circostanza. Se l’atteggiamento sbagliato è di tutta la classe, la preside la prende con leggerezza e non agisce e così anche i professori, allora farlo è giusto».
«Dovremmo andare a scuola sereni e felici, senza avere paura. Se subìte il bullismo parlate coi genitori, coi professori, con centro. Dovete parlare, siamo a disposizione per aiutarvi». Parola di Cristian che ha subìto il bullismo per tre anni e oggi è un membro attivo dell’associazione Bulli Stop.