Villa Panza, tra arte contemporanea e magnifico giardino all’italiana

Villa Panza, è una dimora settecentesca con una collezione d'arte contemporanea statunitense di fama mondiale. Un'esperienza unica tra storia e creatività

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Immersa nel verde dei colli di Biumo, a Varese, si erge Villa Panza, una dimora settecentesca che racchiude in sé un tesoro prezioso: una collezione di arte contemporanea statunitense tra le più rinomate al mondo, arricchita da mostre di respiro internazionale. Donata al Fondo Ambiente Italiano (Fai) da Giuseppe e Giovanna Panza di Biumo nel 1996, questa villa rappresenta un punto di riferimento nel panorama artistico mondiale, un luogo dove storia, natura e creatività si fondono armoniosamente.

La villa si può visitare tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 10 alle 18. Il biglietto costa 13 euro nei giorni feriali, 15 nei festivi. Il costo si abbassa a 6 euro per gli iscritti al Fai.

Storia e architettura: un incontro tra passato e presente

Le origini di Villa Panza risalgono al Settecento, quando il marchese Paolo Antonio Menafoglio scelse questa posizione privilegiata per costruire la sua residenza di campagna. Successivi interventi di ampliamento, curati da illustri architetti come Luigi Canonica e Piero Portaluppi, conferirono alla dimora il suo splendore attuale. Tuttavia, è a partire dagli anni ’50 del Novecento che Villa Panza assume una nuova identità, grazie alla passione del conte Giuseppe Panza per l’arte contemporanea.

Arte e luce: il manifesto della collezione Panza

La collezione d’arte contemporanea americana di Villa Panza è un vero e proprio scrigno di tesori, con oltre 150 opere di artisti che hanno fatto la storia dell’arte del XX secolo. I dipinti e le installazioni, ispirati ai temi della luce e del colore, si fondono con gli ambienti antichi della villa, creando un dialogo suggestivo e coinvolgente. Giuseppe Panza, con il suo innato senso estetico (non a caso è stato uno dei più grandi collezionisti d’arte), ha saputo individuare nella luce del luogo il principio guida delle sue scelte artistiche, creando così un’esperienza unica e indimenticabile per i visitatori.

Particolarmente emblematica è l’ala dei rustici di Villa Panza, trasformata in una straordinaria galleria di opere d’arte ambientale site-specific. Qui trovano spazio le creazioni di artisti visionari come Dan Flavin, James Turrell e Robert Irwin, che esplorano il concetto di luce in modo innovativo e particolare. È un vero e proprio tempio consacrato all’elemento luminoso, dove i visitatori possono immergersi in un’esperienza sensoriale unica.

Un’esperienza per tutti: arte, natura e gastronomia

Oltre alle esposizioni d’arte, Villa Panza offre un’ampia gamma di attività per tutti i gusti e le età. I visitatori possono trascorrere una giornata immersi nella bellezza del parco di 33,000 metri quadrati, arricchito da opere di Land Art, o concedersi una pausa culinaria al Ristorante “Lvce”, dove i sapori della cucina locale si uniscono alla raffinatezza dell’ambiente.

Cosa vedere assolutamente a Villa Panza

Nel cortile centrale, il “cono d’acqua” di Meg Webster incanta gli occhi dei visitatori con la sua essenzialità geometrica, mentre all’interno della dimora, al piano terra, si apre un mondo di contrasti e armonie. Qui, divani di velluto rosso si accostano a stucchi settecenteschi e arredi contemporanei, creando un intrigante mix tra antico e moderno. L’attenzione per i dettagli è evidente in ogni stanza, dove le opere di artisti del calibro di David Simpson e Max Cole dialogano con l’ambiente circostante, trasformando ogni angolo in un’esperienza sensoriale unica.

Nelle stanze adiacenti, la sorpresa continua con la sala del biliardo, dove i quadri monocromi di Phil Sims svelano stratificazioni cromatiche nascoste, e con la sala da pranzo, dove le tele nere e ipnotiche di Max Cole creano un’atmosfera suggestiva. Il Salone Impero, disegnato dall’architetto Luigi Canonica, ospita imponenti opere di David Simpson, il cui colore cambia dinamicamente con la luce che filtra dalle porte finestre, offrendo uno spettacolo cromatico in continua evoluzione. Ogni opera è stata studiata e collocata con cura da Giuseppe Panza di Biumo, che cercava sempre il posto ideale per valorizzarne al massimo l’impatto visivo.

Proseguendo al primo piano, la ex cappella settecentesca trasformata in bagno rivela una fusione tra antico e moderno, mentre nelle camere da letto dei coniugi Panza si possono ammirare le opere dai colori pastello di Ettore Spalletti, evocative dei paesaggi abruzzesi. Passando ai rustici, l’atmosfera cambia radicalmente, grazie alle installazioni luminose di Dan Flavin, che trasformano gli spazi e li riempiono di energia.

Tra le opere più straordinarie ospitate a Villa Panza, sono proprio quelle di Dan Flavin che occupano un posto d’onore. La sua installazione site-specific “Varese corridor“, composta da 207 tubi neon che percorrono quasi 30 metri di corridoio, rappresenta un’esperienza luminosa unica, mentre l’opera “Sky space Varese” di James Turrell, con la sua capacità di trasformare la luce del cielo in un’esperienza artistica, lascia un’impronta indelebile nella mente dei visitatori.