Villa Bonanno, i segreti del suo giardino di palme

I segreti di Villa Bonanno a Palermo, un luogo magico tra palme e monumenti, ma anche antichissimi resti romani: ve la raccontiamo

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Serena De Filippi

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Chi è stato in vacanza a Palermo almeno una volta nella vita, o chi abita nel capoluogo siciliano, si è sicuramente imbattuto in una delle meraviglie architettoniche presenti nel territorio, ovvero Villa Bonanno. Realizzato da Giuseppe Damiani Almeyda nel 1905, a colpire sono le palme, un giardino unico dai tratti esotici con tanti segreti, statue e percorsi da vivere in prima persona. Tanti gli elementi da visitare, tra cui i pochi resti risalenti all’epoca romana, due case patrizie. Vi raccontiamo questo luogo da sogno.

La storia di Villa Bonanno

Villa Bonanno si trova precisamente a Piazza della Vittoria (di fronte al Palazzo dei Normanni), e gli ingressi per visitare lo splendido giardino dalla superficie di 30000 m² sono da corso Vittorio Emanuele e da Piazza della Vittoria. Questo giardino pubblico, nel quartiere Palazzo Reale di Palermo, è incantevole, a tratti esotico. Sono trascorsi più di 100 anni dalla sistemazione di Piazza Vittoria, iniziata nel 1905 con la progettazione di Villa Bonanno a opera dell’architetto Giuseppe Damiani Almeyda.

I sentieri da percorrere nei giardini di Villa Bonanno
Fonte: IPA
I sentieri da percorrere nei giardini di Villa Bonanno

La villa è stata intitolata all’allora sindaco di Palermo, Pietro Bonanno, ed è stata oggetto di lavori di riqualificazione. Ciò che emerge a una prima occhiata sono proprio le palme, che circondano rigogliose l’edificio, alternandosi ad altri elementi di interesse storico, come i resti delle due antichissime case patrizie romane. Tali resti sono stati rinvenuti solamente in seguito, e oggi è possibile ammirare il pavimento musivo, che riprende la “Caccia di Alessandro Magno”: purtroppo, è molto danneggiato, ma è comunque visibile. Il resto delle pavimentazioni è stato affidato al Museo Archeologico Regionale.

Vale la pena di ammirare “La Casa del Custode”, progettata sempre dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda. Si susseguono ulteriori elementi, tra cui il busto del Sindaco Bonanno, il monumento a Filippo IV, che è stato realizzato da Nunzio Morello (ma progettato da Carlo d’Aprile nel 1661).

Il giardino di palme

Il parco è estesissimo, come abbiamo visto, una superficie di 30000 m². E, passeggiando per questo incantevole giardino, è impossibile non rimanere affascinati dalle specie arboree esotiche e mediterranee, tra sentieri e percorsi che alternano la natura agli edifici e ai monumenti. Un’oasi ben diversa rispetto a qualsiasi altro giardino, poiché non è stato seguito uno schema preciso, non c’è nulla di preimpostato: è la magia di Villa Bonanno, i segreti del suo giardino. A tratti romantico, lo scenario è mozzafiato.

Le sculture di Villa Bonanno

Statue e monumenti nei giardini di Villa Bonanno
Fonte: IPA
Statue e monumenti nei giardini di Villa Bonanno

Come anticipato, il giardino di Villa Bonanno è molto apprezzato non solo in virtù della bellezza rigogliosa della natura, ma anche per scoprire gli elementi scultorei: percorrendo i suoi viali, ci si può imbattere in monumenti che sono stati eretti in memoria di illustri personaggi palermitani. Naturalmente, c’è il busto del sindaco Pietro Bonanno, a cui è dedicata la Villa: questa opera è di Domenico Costantino, e il basamento è stato curato da Ernesto Basile.

Menzioniamo anche il busto dedicato al pittore Salvatore Lo Forte, un’opera curata da Francesco Cocchiara, o ancora il monumento in memoria del Tenente Giuseppe Mancino, che invece è stato realizzato da Pasquale Civiletti. Completano la lista delle sculture presenti nel giardino di Villa Bonanno il monumento a Gaetano Bucceri di Mario Rutelli, il busto di Ignazio Rotolo, un’opera di Francesco Sorgi, e ancora il monumento al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa e quello dedicato a Filippo IV, la cui storia è peculiare. Il motivo? Il monumento è stato realizzato nel 1856 da Nunzio Morello, ma è stato progettato molto tempo prima, ovvero da Carlo D’Aprile in collaborazione dei Serpotta nel 1661.

I resti delle case romane

Una vera e propria Area Archeologica è quella immersa nel giardino di Villa Bonanno. Una zona che ricopre una parte dell’oasi, e che è stata scoperta a dicembre 1868. Stando ai documenti e alle fonti ufficiali, il primo edificio si componeva da due peristili, e uno è oggi sotterrato. Il lato settentrionale, invece, mostra quanto specificato prima, ovvero la Caccia di Alessandro. Sul lato meridionale, una scenografia mozzafiato, con intonaci a motivi botanici e lastre marmoree. Una volta scoperta l’Area Archeologica, molti resti sono stati trasportati ed esposti nel Museo A. Salinas.

I resti della costruzione romana sono stati scoperti nel 1868, durante i lavori di riqualificazione e di manutenzione in previsione della visita di Umberto e Margherita di Savoia. Ed è così che sono stati rinvenuti quelli che, di fatto, erano le case di un patrizio, poiché si sono riconosciuti subito i mosaici ricchissimi proprio sulle pavimentazioni. Molti sono stati staccati, come abbiamo visto: una pratica dell’epoca che oggi è caduta, per fortuna, in disuso.

Una testimonianza della Palermo di 1700 anni fa, un vero e proprio tesoro che possiamo scoprire solamente in parte. In base agli scavi, sono stati rinvenuti una fontana, pozzi poi interrati e le fosse granarie di cui parleremo, che risalgono, invece, al XVI secolo. Non solo, persino una necropoli che si fa risalire al passato, distrutta, con ogni probabilità, dal terremoto avvenuto nel 365 d.C.

Villa Bonanno oggi, un’occasione per scoprire un’oasi

Le palme di Villa Bonanno
Fonte: IPA
Le palme di Villa Bonanno, una passeggiata romantica

Passeggiare per il giardino di Villa Bonanno è un’occasione unica: oggi, proprio qui, vengono organizzati moltissimi eventi, non solo a sfondo culturale o musicale, ma persino paranormale o esoterici, una camminata nel cuore della città alla scoperta dei suoi segreti e dei suoi misteri. E, in effetti, tra le tante storie che circondano questo luogo ce n’è una che merita di essere raccontata.

Ci stiamo riferendo al famoso “oro di Sicilia”, come narrato da Balarm: una sorta di ringhiera circolare con una targa, “Fossa Granaria”, che si trova nei pressi dei mosaici, e che aveva il compito di assicurare il grano alle persone, soprattutto in periodi di difficoltà, come le carestie o penuria di materie prime. I giardini di Villa Bonanno sono un vero e proprio tesoro naturalistico da scoprire, al pari di tanti altri, come come quelli inglesi che circondano la magnifica Villa Melzi d’Eril o ancora gli splendidi giardini silenziosi di Villa Necchi Campiglio.