Cancro infantile, l’urgenza di trovare nuove cure

In occasione della ventiduesima Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, AIRC fa il punto sullo stato della ricerca per rendere curabili i tumori

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e ragazzi di meno di 14 anni sono colpiti dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi sono circa 900. Complessivamente i tumori pediatrici costituiscono circa l’1% di tutte le neoplasie. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è arrivata a superare l’80% per le leucemie e si attesta attorno al 70% per i tumori solidi, ma c’è ancora molta strada da fare per garantire cure efficaci a tutti i pazienti.

La ventiduesima Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, istituita dall’OMS – Organizzazione mondiale della Sanità, intende mettere in luce temi e sfide rilevanti per il cancro infantile e sottolineare l’impatto che ha su bambini e adolescenti, su coloro che sono guariti, sulle loro famiglie e sulla società nel suo complesso, oltre a ricordare la necessità di garantire un accesso più equo al trattamento e alla cura per tutti i bambini con cancro.

AIRC ha investito 8,5 milioni di euro per sostenere 78 progetti di ricerca in questo ambito, con l’obiettivo di offrire ai pazienti più giovani nuovi metodi di diagnosi e cura sempre più mirati, precisi, sicuri ed efficaci. Questi pazienti dopo la guarigione in molti casi avranno infatti più di 70 anni da vivere e la scelta delle cure deve tener conto di questa aspettativa di vita.

Camilla, 24 anni, una leucemia a 12

Camilla testimonia in prima persona i risultati della ricerca oncologica pediatrica negli ultimi anni. A 12 anni le viene diagnosticata una leucemia mieloide acuta, che supera grazie alla chemioterapia e al trapianto di cellule staminali eseguito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sotto la guida del Professor Franco Locatelli. Ora Camilla ha 24 anni e fa l’infermiera: “Ora tocca a me aiutare gli altri!”.

Doriana Fruci e Giovanni Cazzaniga mettono in luce due dei traguardi raggiunti di recente in questo campo dai ricercatori AIRC.

Nuova combinazione farmacologica per il neuroblastoma aggressivo

L’obiettivo di Doriana Fruci, ricercatrice AIRC all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, è identificare nuove strategie terapeutiche che stimolino il sistema immunitario a eliminare le cellule di neuroblastoma, il più frequente tumore solido extracranico dell’età pediatrica. La dottoressa Fruci si occupa in particolare delle forme più aggressive di questa neoplasia, che non rispondono all’immunoterapia. “Grazie al sostegno di AIRC abbiamo recentemente scoperto che combinando farmaci chemioterapici a basse dosi con l’immunoterapia è possibile richiamare le cellule del sistema immunitario all’interno del tumore e creare le condizioni ottimali per il loro funzionamento, favorendo così la risposta terapeutica”.

La medicina di precisione per la leucemia linfoblastica acuta

Giovanni Cazzaniga, ricercatore AIRC al Centro Tettamanti, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, conduce un progetto dedicato alla leucemia acuta linfoblastica pediatrica, il tumore più frequente tra i piccoli pazienti. Studia le fasi precoci all’origine della malattia, le condizioni genetiche che predispongono al tumore e le alterazioni biologiche associate alla prognosi della malattia.

“Tali condizioni variano da individuo a individuo ed è per questo che la medicina di precisione assume sempre maggiore rilievo nella ricerca oncologica. Usando tecniche di sequenziamento del genoma, abbiamo recentemente classificato dei sottogruppi di pazienti in base al rischio di recidiva del tumore. Tali conoscenze ci consentono di diversificare le terapie in funzione delle caratteristiche del singolo paziente”.