Aveva 58 anni, Giovanni Di Presa, quando ha visto la sua vita cambiare. Quando involontariamente e inaspettatamente si è ritrovato a difendersi da una delle accuse peggiori che un uomo, nel suo ruolo, possa ricevere. Il professore, fisioterapista e docente di sostegno all’interno della Scuola Media Soprani di Castelfidardo, era stato accusato dalle sue studentesse di molestie sessuali e maltrattamenti.
Lui ha negato, lo ha fatto sempre, da quel giorno e fino a oggi, dovendo convivere con il peso delle accuse, dei giudizi e dei pregiudizi che ormai si erano abbattuti sulla sua persona, sulla quotidianità e sull’intera vita. Ma non ha smesso di lottare, non lo ha fatto mai. Voleva e doveva dimostrare di essere innocente, di essere un professore competente e integro, e soprattutto un brav’uomo.
E alla fine, dopo 6 anni di battaglie legali, ce l’ha fatta. La notizia dell’assoluzione ha fatto il giro del web e Giuseppe di Presa ha tirato un respiro di sollievo. “Quando ho fatto il severo me l’hanno fatta pagare” – ha dichiarato il prof a il Resto del Carlino – “Ma li perdono e ho pietà di loro”.
Le accuse di molestie sessuali ai danni del prof. innocente
Cos’era successo nelle aule della Scuola Media Soprani di Castelfidardo è stato lo stesso Di Presa a raccontarlo dopo che la notizia della sua assoluzione è stata diffusa in rete.
Correva l’anno 2018 quando il docente di sostegno venne accusato da tre delle sue studentesse di molestie sessuali e maltrattamento. Era il mese di novembre, e Giovanni fu convocato per essere informato del fatto che le sue alunne avevano denunciato un comportamento violento e sessualmente esplicito nei loro confronti. Un’accusa, questa, che gettò il prof. nello sconforto e nell’incredulità.
“Con gli studenti avevo un approccio di amicizia, più che di insegnamento” – si legge su il Resto del Carlino – “Io per loro ero Gianni, non il prof. e quando ho fatto il severo, me l’hanno fatta pagare”. Secondo Di presa, infatti, le accuse di molestia sessuale altro non erano che una vendetta per un cellulare sequestrato durante la lezione a una delle ragazze.
Da quel momento, il professore amico si è trasformato in un mostro da allontanare, da giudicare e da condannare. Prima per molestie sessuali e carezze non desiderate, poi addirittura per maltrattamenti. Di Presa ha dovuto così lasciare la scuola e gli alunni, continuando a occuparsi di fisioterapia. Ma non è stato facile, per lui, tornare alla normalità. Sopportare il peso di quelle accuse, incontrarsi con le sue pazienti donne sempre con la paura che loro, ormai, non si fidassero più di lui.
L’assoluzione dopo 6 anni
Alla fine dopo 6 anni, e due sentenze di piena assoluzione perché “il fatto non sussiste”, Giovanni Di Presa ha vinto la sua battaglia, quella mossa dal desiderio di libertà, per se stesso, ma anche per sua moglie e sua figlia, che gli sono sempre state accanto e che mai, neanche per un’istante, hanno messo in dubbio la sua innocenza.
Pronto a voltare pagina e a ricominciare, Giovanni si è detto certo di poter perdonare le sue ex studentesse. A il Resto del Carlino ha dichiarato: “Anche Gesù in croce ha detto ’perdona loro perché non sanno quello che fanno’ e io sono religioso e credo nel perdono. Non è stato mai il mio scopo punirle, la mia finalità nel processo era ottenere giustizia perché i fatti veri io li ho vissuti e non interpretati per far arrivare soldi in tasca a qualcuno. Queste persone avevano chiesto 50mila euro di risarcimento a testa. Spero che oggi, che sono ormai maggiorenni, abbiano capito che certe cose che si dicono poi possono portare a gravi conseguenze. Sono un padre di famiglia, ho una figlia e una moglie che per fortuna hanno sempre creduto nella mia innocenza ma è stato tutto molto pesante, per loro e per me”.