Una città. Ventiquattro ore. A volte con un amico, il partner o in solitaria. L’obiettivo è quello di visitare un luogo nel minor tempo possibile, per non chiedere ferie o scombinare troppo i piani quotidiani. Organizzare all’ultimo questo tipo di viaggi è la tendenza social del momento. Che rischi nasconde?
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Viaggi in 24h: il trend social
Se cercando l’hashtag #TravelTok vi capitasse di vedere video che parlano di viaggi in meno di 24h, non vi preoccupate, nessun errore. Gli Extreme Day Trip sono l’ultima tendenza che spopola sempre di più su TikTok e Instagram. Quante storie di nostri amici abbiamo visto mentre erano in giro per il mondo, invidiandoli intanto che noi eravamo stesi sul divano? Ecco, molto probabilmente ci sono stati per un giorno.
Le mete più rinomate per questo tipo di esperienza spaziano dalla grande Spagna come Ibiza o Barcellona, per poi passare a città più “tranquille” come Vienna o Budapest.Nonostante la tempistica di viaggio sia la stessa, il tipo di vacanza che si andrà a fare varia molto in base alla città in cui si decide di andare.
Serata in Spagna? Sì, grazie
Città come Ibiza, Barcellona o Valencia vengono spesso selezionate per i viaggi in meno di 24h perché mete perfette per chi decide di fare serata altrove. Alcuni possono decidere anche solo di visitarle, ma sono più i video che ritraggono gruppi di amici che selezionano queste mete per la vita notturna che offrono. Certo, una scelta che potrebbe apparire estrema, ma se non si fanno ora queste esperienze, quando? Partire la mattina, niente hotel, passare la giornata in spiaggia, prepararsi nei bagni di un locale, andare in discoteca e dal locale dirigersi in spiaggia per assistere a una bellissima alba sul mare. Dal mare si va in direzione aeroporto e si ritorna a casa. O ancora meglio, prendere l’aereo dall’Italia di sera, fiondarsi in discoteca e ripartire la mattina dopo. Minimi costi, massimo risultato.
In questo modo, si potrà dire di aver passato una serata diversa dal solito, avere una bella storia da raccontare e ricordi indelebili con le persone con cui abbiamo viaggiato.

Visitare una città in 24h
Chi lavora tutta la settimana invece, potrebbe decidere di intraprendere un viaggio in 24h per spezzare la routine, e condensare nel poco tempo libero che gli resta delle belle esperienze.
Le mete che verranno selezionate saranno forse più tranquille, adatte a visitare una posto diverso, provare il cibo tipico e immergersi nella cultura locale. Ecco che città piccole come Vienna possono rappresentare la soluzione perfetta, poiché vicina all’Italia e quindi facilmente raggiungibile.
Perché ci piacciono tanto gli Extreme Day Trip?
Cosa ha portato i viaggi in 24h a diventare così popolari sui social? Tendenzialmente, quando si pensa a un viaggio, si pensa anche alla grossa spesa economica che si deve sostenere. La peculiarità di questi viaggi è il loro basso costo economico, poiché spesso vengono organizzati all’ultimo minuto, quindi adattandosi ai voli disponibili nel caso di persone con più tempo libero durante la settimana. Chi invece lavora e ha a disposizione solo il weekend può prenotarlo con anticipo, ma solitamente i voli per queste mete europee non sono mai troppo costosi. Il vantaggio economico degli Extreme Day Trip ha sicuramente contribuito alla loro popolarità, oltre alla loro estrema flessibilità: sono viaggi che si possono organizzare potenzialmente in qualsiasi momento, senza richiedere giorni di ferie.
Inoltre, la componente social è quella che tiene sempre vivo il trend. In effetti, i viaggi in 24h sono diventati famosi proprio grazie ai video accattivanti che si riescono a fare con le foto e i video della vacanza. Basta la canzone giusta sotto, un buon montaggio (che con le applicazioni di oggi è estremamente facile ottenere), foto aesthetic e il video può diventare virale, incoraggiando altri a ripetere l’esperienza. L’adrenalina che si percepisce viene facilmente incanalata, rendendo i viaggi brevi ancora più attraenti.

Gli influencer e i viaggi in 24h
A dare man forte a questo trend ci sono gli influencer, soprattutto i travel influencer, coloro che si occupano di portare, sui propri canali social, contenuti sui viaggi.
Sono loro i primi che hanno diffuso questa abitudine per portare contenuti nuovi e belli ai propri seguaci, venendo in poco tempo imitati da chi li segue. Lo scopo è quello di mostrare le chicche principali della città a chi vorrebbe visitarla, creando allo stesso tempo un viaggio ergonomico per chi lavora o ha poca flessibilità.
Ma è davvero tutto oro ciò che luccica?
Tutti questi viaggi in poco tempo, tutte queste persone che si spostano… fanno davvero bene? Il primo problema che sorge da questo tipo di esperienze è l’overtourism, il fenomeno per cui un luogo si riempie di turisti senza avere la capacità di sopportare tale flusso di visitatori. Le infrastrutture locali e gli abitanti stessi soffrono il sovraccarico turistico e ciò potrebbe portare a malcontenti e città prese d’assalto. In aggiunta, alcuni criticano i viaggi di 24h per la superficialità con cui si vive l’esperienza. Restando poche ore in un luogo non si riuscirebbe ad apprezzarne veramente la vita locale, le abitudini e le tradizioni, limitandosi a scattare foto da inserire nelle cartelle in evidenza del proprio profilo Instagram. Insomma, come se l’esperienza di un viaggio breve fosse nata per intrattenere chi ci guarda da casa e arricchire solo i propri profili dei viaggi fatti.
I viaggi in 24h sono un tipo di esperienza nata sui social e da chi li frequenta. Sebbene lo scopo di chi li ha resi virali fosse quello di condividere un’attività adatta a chi non ha molta flessibilità ma tanta voglia di viaggiare e scoprire il mondo, dall’altro questo “mordi e fuggi” potrebbe non soddisfare pienamente le aspettative di viaggio e portare problemi al luogo visitato. 24h o meno sono tante o poche a seconda dell’attività che si sceglie di fare: partire con gli amici per andare in discoteca a Barcellona può essere la soluzione per godersi, senza affannarsi, tutte le ore. Forse, invece, per visitare una città sono un po’ poche.