Le nostre amate piante d’appartamento sono messe alla prova dal riscaldamento: l’aria è più asciutta, il calore costante e il fogliame più delicato tende a perdere la sua brillantezza. Eppure esistono specie che riescono a convivere senza particolari difficoltà vicino ai caloriferi. In casa capita spesso di dover collocare le piante vicine ai termosifoni, magari per ragioni di spazio o perché quello è l’angolo più luminoso del soggiorno. Scopriamo quindi quali piante possiamo mettere vicino ai termosifoni (e quali no).
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Quali piante mettere vicino ai termosifoni
Avere un tocco green in casa fa sempre bene, e ogni pianta ha le sue esigenze e caratteristiche: sappiamo che devono essere posizionate in modo specifico e che necessitano di una temperatura simile al loro habitat naturale per prosperare. Ma ci sono piante che, per abitudine d’origine o struttura, riescono a mantenersi in forma anche nelle stanze dove le temperature rimangono accese a lungo, senza però perdere il loro splendore. Dobbiamo dire, però, che la pianta migliore da tenere vicino a un calorifero rimane la peperomia: il resto delle piante presenti in questa lista ha una resistenza più elevata al calore, ma non esagerata. Meglio posizionarle sempre a qualche centimetro di distanza.
Peperomia
Il suo fogliame carnoso trattiene bene l’umidità interna della pianta, ed è proprio ciò che la aiuta a superare gli sbalzi tipici degli ambienti riscaldati. Non teme nemmeno gli ambienti più asciutti e non va in sofferenza se collocata vicino a un calorifero, purché la luce sia buona e non diretta. Le foglie della peperomia sono abbastanza compatte e non perdono il loro tono, invece la crescita rimane ordinata persino durante la stagione invernale. Ideale quindi per chi desidera una presenza green nelle zone della casa più calde, senza il timore di vederla cedere dopo pochi giorni, che è ciò che ci preoccupa sempre. Da mettere proprio in quell’angolo accanto al calorifero che non sappiamo mai come riempire.
Filodendro
Il filodendro è una di quelle piante tropicali che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non se la cava male nelle stanze riscaldate. Viene da ambienti caldi e umidi, è vero, ma ha una capacità di adattamento notevole. Le sue foglie carnose e robuste non si afflosciano facilmente e mantengono il loro verde brillante anche quando la temperatura sale. Non va posizionato proprio a ridosso del calorifero, perché il calore diretto potrebbe seccare le punte, ma a una distanza di sicurezza riesce a prosperare senza problemi. Consideriamo che è abituato a vivere in condizioni variabili e non pretende un’umidità costante per il terreno come altre piante tropicali (per l’ambiente, però, sarebbe preferibile di sì).
Sansevieria
Non ci tradisce mai, soprattutto se la mettiamo in una stanza con il calorifero acceso (ma non troppo vicino). Le foglie carnose trattengono l’umidità al loro interno e non soffrono l’aria secca. Viene da ambienti asciutti e caldi per natura, quindi se il calorifero resta acceso dalla mattina alla sera non se ne cura minimamente. Ha bisogno di poca acqua e sopporta anche qualche dimenticanza: una qualità preziosa proprio dove il terriccio si asciuga in fretta. Nemmeno la luce deve essere abbondante: si adatta alle zone luminose ma non ha bisogno del sole diretto. Durante l’inverno continua a essere bella senza chiedere attenzioni particolari.
Tronchetto della felicità
Anche il tronchetto della felicità è tra gli esemplari che possono convivere con i termosifoni accesi, senza dare segni negativi. Arriva da regioni tropicali dove il clima resta caldo tutto l’anno, e proprio questa origine lo rende adatto agli spazi domestici con temperature più elevate. Le sue foglie lunghe e arcuate non patiscono troppo l’aria asciutta: conservano inizialmente il loro aspetto lucido e vigoroso anche quando l’umidità scende. Va tenuto a distanza ragionevole dal calorifero, certo, ma nelle vicinanze riesce a crescere senza intoppi. La sua forza sta nella facilità di gestione: dobbiamo nebulizzarlo quando lo richiede, ma sopporta piccoli momenti in cui l’aria si fa più secca e non reagisce male agli sbalzi di temperatura. Ricordiamoci di annaffiarlo moderatamente, senza creare ristagni, e di scegliere una zona con buona luminosità ma riparata dal sole diretto.
Le piante da non mettere mai vicino ai termosifoni
Ci sono piante che soffrono parecchio il clima secco delle stanze riscaldate. Le orchidee, per esempio, hanno bisogno di un’aria ricca di umidità per stare bene: se le mettiamo vicino al termosifone i boccioli ingialliscono in fretta e le radici si seccano. I ciclamini detestano il calore e fioriscono al meglio quando la temperatura resta fresca e stabile; al contrario, il calore del calorifero li fa afflosciare in poche ore.
Le felci hanno esigenze ancora più precise. In natura vivono in zone ombrose e umide: spostarle accanto a un termosifone vuol dire sottoporle a un’aria troppo secca per loro, e il fogliame perde quella bella elasticità che le rende così decorative. Lo stesso succede alle varietà più delicate di ficus, come il benjamin, che reagisce alle temperature troppo alte perdendo le foglie all’improvviso.
Ci sono poi piante che sembrano forti, ma che in realtà stanno bene solo quando l’aria rimane umida in modo costante. L’anthurium, per dire, in inverno apprezza il caldo ma non sopporta il calore diretto: le foglie si seccano ai bordi e la fioritura rallenta. Spatifillo e calathea hanno bisogni simili: vogliono un’atmosfera leggermente umida, condizione che vicino a un termosifone acceso per ore è difficile da ottenere.
Per tutte queste piante è meglio scegliere un angolo più riparato della casa, dove l’aria resta meno secca e la temperatura non fa salti continui, così il fogliame mantiene la sua forma naturale e le piante attraversano l’inverno senza patire. Naturalmente, sottolineiamo che non possiamo posizionare la pianta proprio di fronte al calorifero: per gli angoli, meglio optare per le peperomie. Il resto delle piante d’appartamento può essere posizionato seguendo sempre le indicazioni e le necessità della pianta (luminosità, temperatura).