La storia di Gerarda arriva da Teora, in provincia di Avellino, ma ha dell’esemplare. La donna, centenaria, era stata colpita d aun ictus, ma prontamente soccorsa dalla Stroke Unit del Moscati di Avellino, ora sta bene: è già tornata a casa e racconta: “Ora cammino e parlo come prima”.
Dall’ictus ai soccorsi
Nonna Gerarda, che vanta ben oltre 30 tra nipoti e bisnipoti, ha dimostrato di avere una tempra d’acciaio. Lunedì scorso la donna centenaria ha avvertito un malore: non riusciva più a parlare e camminava con grande difficoltà- Per questo si è recata al Pronto soccorso di Avellino, chiedendo aiuto. I sanitari hanno subito capito che tipo di situazione si sono trovati di fronte e hanno affidato la donna alla Stroke Unit dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. Gli esperti dell’equipe l’hanno presa in carico, intervenendo rapidamente ed evitando che le condizioni potessero peggiorare. La diagnosi, infatti, era di un ictus.
La donna perfettamente consapevole
“La paziente, nonostante sia ultracentenaria, era completamente autonoma a domicilio”, ha riferito Florindo d’Onofrio, responsabile del team di soccorritori specializzati. “Quando ha manifestato un’improvvisa difficoltà nel linguaggio, il medico di medicina generale è intervenuto subito, ha allertato il 118 e la paziente è stata tempestivamente trasportata in ospedale, dove l’équipe era già pronta ad accoglierla”. I sanitari hanno proceduto effettuando una tac cranica in Neuroradiologia, dalla quale è stata confermata la diagnosi di ictus ischemico. Da un punto di vista neurologico era anche emersa la reale impossibilità a parlare, insieme a una lieve deviazione della “rima buccale” (dunque la bocca un po’ storta) e un deficit di forza al braccio destro.
La ripresa della supernonna
Ciò che ha particolarmente colpito medici e paramedici è stata la grande lucidità della nonna che, dopo le cure tempestive, ha potuto recuperare in brevissimo tempo. Nonostante i cento anni, la donna dopo 48 ore è potuta tornare a casa sulle proprie gambe, a Teora, in Irpinia, in provincia di Avellino, e ha ripreso a parlare.
Il ricorso a un farmaco salvavita
Per soccorrere la donna, il personale del team anti-ictus del nosocomio campano ha deciso, infatti, di fare ricorso a un farmaco trombolitico, utilizzato in casi selezionati e con tempi di somministrazione estremamente ristretti. Il medicinale è stato somministrato tramite infusione. “È stata immediatamente trattata con un potente farmaco capace di dissolvere il coagulo che ostruiva l’arteria cerebrale”, ha spiegato ancora d’Onofrio. “Ricoverata in Stroke Unit, ha avuto un completo recupero clinico dopo circa sei ore ed è stata dimessa dopo 48 ore, tornando a casa sulle sue gambe, in grado di parlare e mangiare normalmente, come se nulla fosse successo”.
L’importanza della tempestività
La guarigione (e la salvezza) della supernonna sono stati possibili anche grazie alla tempestività di intervento, che risulta fondamentale soprattutto in casi come quello della signora Gerarda: “L’ictus, se diagnosticato in tempo, può essere curato a qualsiasi età, restituendo alla normalità anche pazienti in condizioni apparentemente compromesse”, ha confermato ancora il neurologo. “È fondamentale il funzionamento di tutto il percorso ictus, sia extra che intra-ospedaliero, con il neurologo come regista di questo percorso integrato”.
Soddisfatto anche il Direttore Generale dell’Azienda Moscati, Germano Perito: “Fa bene al cuore ascoltare storie come questa. Una storia di buona sanità e di grande dedizione. Ce ne sono tante, ma non sempre vengono raccontate. La signora Gerarda è la dimostrazione che, con tempestività, competenza e lavoro di squadra, si possono restituire la vita e la speranza anche alle persone più fragili”.
La donna è tornata a occuparsi dei nipoti
La donna centenaria non vedeva l’ora di tornare a casa e così è stato. Una volta dimessa, ha potuto riabbracciare i propri cari. “Siamo tutti felicissimi che mamma torni a casa, abbiamo temuto il peggio”, ha raccontato la figlia Filomena, non senza commozione. “Ringrazio di cuore l’intera équipe della Stroke Unit: medici, infermieri e tutti gli operatori che l’hanno assistita con grande professionalità e umanità“. La figlia, però, non è l’unica a gioire del lieto fine della storia: la stessa Gerarda, infatti, ora attende l’arrivo di un nuovo pronipote. Si tratta del 32esimo, che dovrebbe venire alla luce il prossimo mese.
Quanti ictus in Italia ogni anno
Nonna Gerarda non è comunque certo l’unica persona colpita da ictus in Italia. I dati indicano che è la seconda causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore. E’ la causa del 9-10% di tutti i decessi e rappresenta la prima causa di invalidità. Secondo i numeri dell’Istituto Superiore di Sanità ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 90.000 ricoveri dovuti all’ictus cerebrale, dei quali il 20% è costituito da recidive. Il 20-30% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese dall’evento e il 40-50% entro il primo anno. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza.
L’età di maggior incidenza
L’ictus è più frequente dopo i 55 anni, la sua prevalenza raddoppia successivamente ad ogni decade; il 75% degli ictus si verifica nelle persone con più di 65 anni. La prevalenza di ictus nelle persone di età 65-84 anni è del 6,5% (negli uomini 7,4%, nelle donne 5,9%).