Inseguire la persona che ci piace la convincerà del nostro amore, oppure farà sì che la nostra mancanza la farà innamorare perdutamente di noi? Queste due teorie contrapposte sembrano essere le basi delle regole del corteggiamento. Ci sono i pro e i contro di ogni scuola di pensiero. Vediamone alcune.
Yes & No dell’inseguimento
Pressare la persona oggetto del nostro innamoramento, tempestarla di messaggi, riempire di frasi allusive i suoi social, essere presente nei luoghi che frequenta, può diventare un assillo fastidioso. In più rischia di mostrare quanto siamo insicure e disperate. D’altronde questa strategia potrebbe anche gratificare enormemente chi si sente così desiderato e cercato, fino alla capitolazione. E quindi rivelarsi una tecnica vincente.
In & Out della fuga
Scappare dal corteggiamento, invece, anche se chi ci viene dietro ci attira parecchio, può dare l’impressione che invece non ci interessi affatto. Se farsi desiderare è un potente booster al desiderio in sé, alla lunga potrebbe comunicare che non abbiamo bisogno dell’amore. Però rimane il migliore comportamento per colpire al cuore la persona che ci piace e molto spesso è un “passi” per la vittoria.
La “non regola” dell’amore
C’è però una non-regola che governa l’amore, ed è che l’amore si fa beffe delle regole. È un sentimento che va al di là della logica e si evolve in base al carattere degli amanti, alle loro attitudini, al loro istinto. Seguire una regola lo rende innaturale, forzato, finto. L’unica legge che dovremmo seguire in amore, come nella vita, è il rispetto per noi stesse e per l’altro. Perché nel rispetto c’è tutto: la cura, l’attenzione, la stima, l’accudimento, la gioia reciproca, la presenza, l’empatia.
E tu, sei una fuggitiva o un’inseguitrice? Gioca con il test che ti svela se sei una sostenitrice di “In amor vince chi fugge”, una fan di “In amor vince chi resta” oppure resti in equilibrio tra le due posizioni!