Vuoi organizzargli una sorpresa? Ecco una caccia al tesoro che lo lascerà senza parole

L’occasione giusta può essere un compleanno o un anniversario, ma non occorre un motivo particolare, perché gli highlight di una caccia al tesoro sono il divertimento e lo stupore. Preparala per il tuo lui, per giocare insieme e sedurlo

Foto di Marina Mannino

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Pubblicato: 8 Agosto 2024 11:00

Quante cose che abbiamo da fare ogni giorno! Tra il lavoro (o lo studio), i figli (o comunque la famiglia), la casa, gli impegni, gli appuntamenti, i genitori, le spese, passano le settimane e ci accorgiamo che non ci siamo presi nemmeno una serata solo per noi. E allora facciamolo: organizziamo un piccolo evento speciale in cui noi saremo le “menti” e il nostro partner il “giocatore”. Senza lasciar trapelare nulla, diamoci da fare per allestire una caccia al tesoro dedicata a lui, perché ritrovare il gusto di giocare insieme, liberi da pensieri e scadenze, ci piacerà molto, specialmente se da avventura divertente la caccia si trasformerà in qualcosa di più piccante che può anche farci anche ritrovare l’intesa di coppia. Non occorre che ci sia una ricorrenza o un’occasione: anzi, meno sarà prevedibile e più sarà divertente. Ecco come fare.

Come organizzare (senza fatica) una caccia al tesoro

Il tema (in libertà)

Scegliere il tema della caccia ci aiuterà a organizzarla. Possiamo scegliere proprio il nostro “lui”, e in questo caso ogni tappa del gioco deve legarsi a qualcosa che lo riguardi, come i suoi gusti, le passioni, i ricordi, gli studi che ha fatto, i suoi amici. Se il tema è la nostra storia, ogni momento dev’essere attinente a eventi come il giorno che ci siamo conosciuti, la prima cena condivisa, la prima vacanza insieme. Ma si sa che gli uomini hanno la memoria corta e rischiamo che lui non si ricordi più dove e come siano avvenuti i momenti top della nostra love! L’idea più semplice e che al contempo ci consente più libertà è non legare la caccia a un tema troppo specifico ma lasciar lavorare la nostra fantasia. Il tema dunque può essere un mix di spunti: noi due, lui, la nostra storia, le amicizie e qualsiasi altra cosa ci piacerà inserire nel gioco.

L’occasione

Scegliamo di sviluppare la caccia in una sola occasione (una serata libera, un tranquillo sabato pomeriggio) e di concentrarla in uno spazio limitato: muoversi nella propria casa o nel quartiere che entrambi conosciamo bene consente di avere più tempo per giocare, invece di affannarsi a saltare da un lato all’altro della città. Possiamo anche realizzare una mappa (ce ne sono di già pronte online) su cui fissare solo i misteriosi passaggi del gioco senza indicare i luoghi, dando a ogni tappa un nome bizzarro: “Le cascate”, per l’indizio in bagno, “Il caos” per quello che riguarda il nostro armadio leggermente disordinato, “Il gelo” per l’indicazione nascosta nel frigo.

I tempi

Stabiliamo il numero di passaggi in modo che i tempi di “ricerca” non siano troppo lunghi (e lui non finisca per annoiarsi). Una decina di indizi più una prova di abilità dovrebbero garantire stupore, baci e risate. L’inizio della caccia sarà annunciato da un cartello che avremo stampato (o scritto a mano) in precedenza e che dichiara “Benvenuto alla caccia al tesoro per te! Sei pronto?”.

Gli indizi da nascondere in casa…

Prepariamo degli enigmi da risolvere, scritti a mano su vari cartoncini colorati oppure realizzati con un app grafica e poi stampati. Il primo lo consegneremo noi stesse al “giocatore”, gli altri li disseminiamo in giro per casa: nel vaso del ficus benjamin, in lavatrice, sotto il suo cuscino, nel bicchiere degli spazzolini da denti. I posti dove nasconderli sono molti, ma cerchiamo di non accanirci a infilare i cartoncini in angoli troppo assurdi.

Ogni cartoncino con l’indovinello (o gioco di parole, o brano di canzone) deve indicare il posto dove si nasconde quello successivo. Un esempio: “Quando mi cerchi vuoi dolcezza/ e io sono la tua certezza”, può indicare la scatola dei suoi biscotti preferiti ma anche un tubo dei cioccolatini che più amiamo: entrambi sveleranno il passo successivo. “È il nostro amico del cuore/ che ci dà solo amore”, è l’indizio per la cuccia del cane o del gatto dove si trova l’indicazione seguente. “Non c’è niente di strano/ se la fissiamo dal divano” svela che il posto da cercare è la tv. Se non abbiamo tempo di preparare noi stesse i bigliettini e stamparli, mandiamo al nostro partner dei messaggi whatsapp con un indizio alla volta. Molto meno carino, ma più pratico.

…e all’aperto

Se la caccia al tesoro si svolge all’aperto, in una zona che entrambi conosciamo bene, è più divertente. Possiamo chiedere una mano ai negozianti – il barista, il fruttivendolo, il benzinaio –  e coinvolgerli nel gioco. In realtà dovranno solo custodire l’indizio da consegnare al nostro “lui”, che li raggiungerà grazie all’indovinello precedente. Ad esempio, se l’enigma dice “Se un pensiero colorato e profumato mi vuoi fare/ per forza da lui devi passare” è chiaro che l’esercente da cercare è il fioraio.

Possiamo chiedere aiuto anche agli amici e renderli parte del gioco, anche coinvolgendoli solo su whastapp. Se vogliamo affidare un indizio all’amico con cui il nostro partner ha fatto le scuole, possiamo scrivere “Devi solo ricordare/ chi la verifica ti faceva copiare”. L’amico, a sua volta, una volta individuato, risponderà al nostro partner con un altro enigma da risolvere, come “Ci facciamo il nostro break più chic/ spritz, prosecco o gin tonic” che indica il bar dove prendiamo l’aperitivo.

Il ritmo

Tra un indizio e l’altro non devono esserci attimi di noia o di stop: se il nostro partner fatica a risolvere gli enigmi, aiutiamolo pure senza farlo ammattire. Dargli dei piccoli suggerimenti in cambio di baci, abbracci, carezze o anche solo una buffa strofinata di nasi renderà la caccia ancora più eccitante e spassosa, oltre che intima e tenera.

Le prove di abilità

Inseriamo un paio di prove che possano mettere alla prova il talento del nostro partner. Qualche esempio? Risolvere in pochi istanti un puzzle di pochi pezzi (di quelli per i bimbi piccoli), trovare su Google in 15 secondi la ricetta del nostro piatto preferito (sperando che si ricordi qual è!), raccontarci qualcosa (una barzelletta, un aneddoto) che ci faccia ridere, mente noi tenteremo di non farlo.

Il tesoro

È il fine ultimo della caccia, la meta finale che scioglie tutta la “fatica” della ricerca. Dev’essere qualcosa che esprima il nostro affetto e catturi la sua emozione. Non occorre che sia un oggetto prezioso o impegnativo: la caccia ci ha fatto divertire e passare un po’ di tempo spensierato e inaspettato, quindi la ricompensa finale dev’essere in tono. Qualche idea?

  • Golosa: un voucher per una cena nel ristorante che lui ama
  • Emozionante: i biglietti per un’esperienza insolita come un elettrizzante volo di coppia su una zipline o una passeggiata a cavallo stile cowboy
  • Tifosa: la maglia ufficiale della sua squadra del cuore, calcio o rugby che sia
  • Salutista: un colorato smartband per i suoi allenamenti
  • Nostalgica: un candy grabber da tavolo (gioco in cui manovrando dall’esterno una pinza si deve acchiappare un dolcetto dentro un box trasparente)
  • Romantica: una lampada a led personalizzata con una nostra foto insieme
  • Erotica: una scatolina rossa che nasconde un sex toy per… continuare a giocare!

L’idea in più

Senza che intralci lo svolgimento della caccia, immortaliamo ogni momento della ricerca con lo smartphone per poi realizzare il video di questa esperienza, catturando le diverse espressioni del nostro partner nelle varie fasi della ricerca che lo vedranno stupito, divertito, in difficoltà, esultante, concentrato. Inseriamo anche le immagini dei diversi indizi e delle persone che abbiamo coinvolto. Sarà il ricordo piacevole di un evento insolito che potremmo anche replicare per farlo diventare una nostra “tradizione ricorrente”.