Recentemente è stato coniato l’espressione “asma da temporale” dopo che sono state osservate dagli scienziati vere e proprie micro epidemie di attacchi asmatici che si sono concentrati durante e dopo eventi temporaleschi, nel periodo di fioritura delle piante più allergizzanti e in persone che soffrivano in modo particolare di tali allergie.
Chi colpisce
Nella letteratura scientifica recente casi di questo tipo sono stati segnalati anche nel nostro Paese. I sintomi compaiono in pazienti allergici, soprattutto alla parietaria, alle graminacee e all’ulivo. A volte queste persone non sono colpite da un’asma severa, ma lieve e comunque non ben controllata dalla terapia.
Dunque, il primo punto da evidenziare è quello di definire sempre col proprio medico la terapia e di seguirla bene, quindi avere la giusta aderenza alle cure.
Le cause
In caso di asma da temporale, la comparsa di sintomi respiratori ha fatto pensare agli esperti che ci fosse una sorta di invisibile rottura dei pollini e che quindi le particelle liberate al loro interno che contengono le molecole allergeniche fossero in grado di entrare più profondamente nelle vie respiratorie, procurando l’asma. Una recente ricerca ha riprodotto in laboratorio quanto accade ai pollini in caso di temporale confermando questa ipotesi attraverso l’analisi molecolare.
Con un temporale i pollini si rompono e si formano dei frammenti di 2-4 micron che contengono le molecole allergeniche e sono in grado di penetrare più profondamente nelle vie respiratorie a causa delle loro piccole dimensioni.