L’avvocato di Filippo Turetta: i post contro le donne e tutte le dichiarazioni nel mirino

L'avvocato d'ufficio Emanuele Compagno, cha assiste Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, nel mirino per alcune dichiarazioni "contro le donne"

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Giorgia Prina

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“Mi sono espresso male”, così Emanuele Compagno, avvocato d’ufficio di Filippo Turetta, il 22 accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, giustifica alcune dichiarazioni che stanno scatenando un vero e proprio putiferio attorno alla sua figura. Il legale si è reso infatti protagonista di alcuni scivoloni (se vogliamo così definirli) molto difficili da digerire, soprattutto viste le condizioni del processo che dovrà affrontare. Poco tempo dopo il ritrovamento del cadavere della giovane donna, il legale si è lasciato andare ad alcuni discutibili dichiarazioni alla stampa: “La amava, le preparava i biscotti”. Frasi che pronunciate davanti alle telecamere dei giornalisti gli sono valse, a ragione, la furia da più parti. Non solo. A scaldare la cronaca sono stati anche alcuni post del suo passato dal carattere spiccatamente misogino. Dopo le polemiche la famiglia Turetta ha provveduto a nominare un nuovo legale. L’avvocato Giovanni Caruso.

L’avvocato di Filippo Turetta: i post contro le donne

Oltre ad alcune esternazioni che hanno innescato un dibattito rovente sul web, l’avvocato è finito nel mirino dell’opinione pubblica per alcuni post del passato. La prima ad accorgersene e a denunciarli su X è stata la cronista del Fatto Quotidiano Charlotte Matteini. In particolare, a destare attenzione è stata una sua affermazione in relazione alla violenza di genere: “L’alcol è una scusante per la donna, mentre non lo è per l’uomo. Una totale deresponsabilizzazione della donna, come fosse un oggetto incapace di auto-determinarsi”.

Ma c’è di peggio. Il 31 ottobre 2015, l’avvocato di Turetta scriveva sulla notte di Halloween: “Non capisco cosa ci facciano delle ragazzine vestite da pu****e in giro per il paese. E nemmeno perché i genitori accompagnino i figli a disturbare per le famiglie suonando campanelli. Vergognatevi”. “Da quel post sono passati quasi 10 anni … Mi scuso per i termini che ho usato —aveva risposto Compagno —. Ripeto, l’impegno, da parte mia, alla lotta contro ogni forma di discriminazione è massima e, ribadisco nessun comportamento, abbigliamento incluso, giustifica la violenza nei confronti delle donne”.

“L’alcol scusante usata per le donne”

Nelle ultime ore, inoltre, è diventato virale un video del 2021, in origine pubblicato sul suo canale Youtube. “Le false accuse di molestie, stalking, violenze sessuali, maltrattamenti” il titolo del contenuto che vede l’avvocato Compagno affrontare un caso di violenza sessuale: “L’eccitazione sessuale è una ubriacatura, in cui si perde il controllo della realtà, un momento di irrazionalità difficilmente controllabile sia per la vittima che per la persona accusata della violenza […] In assenza di segnali chiari, è difficile se non impossibile riuscire a cogliere la revoca del consenso del rapporto sessuale da parte di una ragazza che si è messa in una certa situazione”.

Per il momento il diretto interessato non ha rilasciato nessun tipo di dichiarazione, ma poco c’è da dire rispetto a frasi così nette e chiare. Il “non mi sono espresso bene” non può valere sempre.