No Spend Challenge, cos’è la sfida social con cui la Gen Z aiuta l’ambiente

La "No Spend Challenge" è la sfida che ci invita a comprare solo le cose davvero indispensabili: un fenomeno già virale su TikTok

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 12 Marzo 2024 10:45

Da anni ormai TikTok è una delle piattaforme più prolifiche per ciò che riguarda i trend più amati dalle nuove generazioni. Che siano recensioni di libri, balletti o challenge che riguardano tematiche d’impatto, la Generazione Z mostra il proprio quotidiano e le piccole grandi battaglie in video di una manciata di secondi che, nei casi più fortunati, diventano virali. È successo anche con la #nospendchallenge, la nuova sfida che aiuta i ragazzi e le ragazze a controllare le loro spese.

Cos’è la “No Spend Challenge”

La nuova sfida diventata virale sui social è la No Spend Challenge. Un trend che spinge i ragazzi e le ragazze a non comprare quasi nulla, a meno che non siano cose di cui si ha realmente bisogno. Il motivo? Ovviamente cercare di fare economia risparmiando le proprie finanze, ma anche diminuire l’impatto sull’ambiente, tematica ormai molto calda per le nuove generazioni. Un hashtag ormai diventato molto popolare sui social, con video in cui ognuno spiega come riesce a spendere il meno possibile mostrando il loro reale risparmio.

“No Spend Challenge”, come funziona

Per chiunque volesse provare la sfida, che sia per amore per l’ambiente o del proprio portafoglio, la prima cosa da fare è decidere un periodo di tempo. Può essere una settimana, un mese, ma anche un intero anno. L’obiettivo è imporsi di spendere quasi zero, concentrandosi solo su cose davvero essenziali. Ovviamente sono escluse dalla lista spese impossibili da evitare come il mutuo per la casa, bollette, cibo, medicinali e acquisti utili.

Il modo migliore per portare a termine la sfida è fare una to do list di tutti quegli oggetti che sentiamo necessari, in modo da avere ben presente quali, invece, compriamo più per noia o vanità. È anche molto utile tenere un resoconto delle proprie spese settimana dopo settimana, in modo da rimanere motivati ​​e monitorare i propri progressi. È così che, nei video diventati virali, si scopre che i ragazzi e le ragazze sentono di poter fare a meno di vestiti, libri che poi rimangono non letti e impolverati nella libreria, ma anche cibo spazzatura e pranzi e cene fuori. Per ciò che riguarda l’intrattenimento, le nuove generazioni ripensano a tutti quegli abbonamenti in streaming che, mese dopo mese, rialzano la loro quota associativa.

Chi partecipa alla Challenge

Ovviamente, questo tipo di challenge è aperta a chiunque voglia provare a risparmiare un po’, ma i più grandi sponsorizzatori della sfida sono sicuramente i componenti della Gen Z. I nativi digitali nati tra il 1997 e 2012, infatti, sono particolarmente affezionati ai temi ambientali e, probabilmente, meno capaci di gestire i propri soldi.

Secondo un’indagine di Esdebitami Retake e Nomisma, solo 1 ragazzo su 5 della Gen Z pensa alla sua disponibilità economica prima di comprare qualcosa. I ragazzi e le ragazze, sempre iperconnessi, hanno più facilità a comprare su internet utilizzando carte virtuali che non permettono di controllare le spese facilmente quanto i contanti e lo shopping nei negozi fisici. Altro punto fondamentale è la popolarità del fast fashion che, oggi, è molto facile da acquistare ma molto pericoloso per la salute del nostro Pianeta. Una sfida del genere è quindi molto interessante e utile non solo per risparmiare un po’, ma anche per sensibilizzarci a un pensiero privo di sprechi e inutile inquinamento.