Nel 2015, il film d’animazione Inside Out era diventato rapidamente un tema di conversazione per la sua capacità di offrire un approccio utile per facilitare il dialogo su temi emotivamente complessi. Adesso, nove anni dopo, Inside Out 2 espande e arricchisce ulteriormente il viaggio emotivo legato alla crescita personale ed emotiva.
La storia si svolge un anno dopo gli eventi del primo film, con la nostra eroina Riley che compie appena 13 anni. Le sue cinque emozioni lavorano in armonia per rendere Riley una preadolescente felice e equilibrata. Gioia continua a essere la guida principale di Riley, ma Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura giocano ruoli altrettanto cruciali. Guidate dal team, le emozioni interne di Riley si uniscono per formare una convinzione centrale su chi è lei e come si vede. Tutto sembra andare per il meglio fino all’arrivo della grande tempesta: l’adolescenza.
Oltre agli ormoni che stanno sconvolgendo il quartier generale della mente di Riley, quattro nuove emozioni fanno la loro comparsa: l’irrefrenabile Invidia, la noiosa Ennui, l’adorabile Imbarazzo e la loro leader super agitata, l’Ansia. Questi nuovi arrivati interrompono la visione di Gioia per Riley, prendendo il sopravvento e causando non pochi problemi per la protagonista.
Nonostante la trama di base di Inside Out 2 ripeta in parte quella del primo film, con le diverse emozioni in conflitto nel tentativo di trovare un equilibrio, c’è una storia sorprendentemente profonda raccontata da capire. Come Riley stessa, la narrazione si evolve in una direzione più matura, e il loro significato è profondo e riflette le complesse esperienze emotive delle ragazze adolescenti mentre navigano attraverso la crescita e l’identità.
Ecco allora alcune sorprendenti lezioni che abbiamo imparato sul diventare adulti dal film Inside Out 2.
Indice
L’importanza di bilanciare vecchie e nuove amicizie
All’inizio di Inside Out 2, grazie a un flashback, scopriamo come Riley ha incontrato le sue migliori amiche, Grace e Bree. La tre ragazze condividono segreti, si supportano a vicenda, amano le stesse band, giocano a hockey e in generale fanno tutto insieme. Ovviamente però, con il cambiare della vita e delle strade che prendiamo, mantenere le amicizie può diventare più difficile. E nel film vediamo bene Riley lottare con questo cambiamento, specialmente quando lei e le sue amiche vanno al campo estivo di hockey e incontrano la loro idola, Val Ortiz.
Qui emergono alcune domande: come si bilanciano le nuove e vecchie amicizie? Come possiamo far durante quei rapporti storici? E come sappiamo quando è il momento di fare nuove amicizie? Riley affronta questo problema mentre cerca di impressionare Val e i ragazzi più grandi delle superiori, pur mantenendo le sue amiche di sempre.
Ma quello che abbiamo imparato da Riley e Inside Out 2 è che l’amicizia consiste nel fidarsi del proprio cuore, onorare i legami che abbiamo e rimanere aperti a nuove relazioni. I veri amici accettano qualsiasi versione di noi stessi e, così facendo, ci aiutano a essere la nostra versione migliore in futuro.
La pubertà è simile ad altri cambiamenti della vita
Riley sta attraversando la pubertà e nuove emozioni stanno emergendo nel Quartier Generale del suo cervello. Ansia, Invidia, Noia e Imbarazzo sono improvvisamente parte della sua vita e questo sconvolge il suo senso di sé.
In quei momenti di grandi cambiamenti, è incredibilmente difficile non riflettere sul proprio passato e – sopratutto – sul proprio futuro. È normale guardarsi indietro, ma al tempo stesso avere ansia per il futuro e magari un po’ di invidia per ciò che gli altri hanno realizzato.
Guardare Riley affrontare queste emozioni per la prima volta ci fa capire che la vita è una grande serie di cambiamenti. Non smetteremo mai di sperimentare nuove emozioni o di rivivere quelle che non sentivamo da tanto tempo. Anche da adulti. Ma accettare questi cambiamenti inevitabili quasi sempre ripaga in crescita, in autostima e in un consapevolezza di sé. Inside Out 2 ci ricorda quindi di guardare avanti con entusiasmo al prossimo decennio della propria vita piuttosto che temerlo. In fin dei conti, se possiamo superare il caos della pubertà, possiamo superare qualsiasi cosa.
Anche l’ansia, se nella giusta quantità, ci fa bene
Tutti possiamo relazionarci a quel mostriciattolo arancione che è la personificazione di Ansia in Inside Out 2. È un’esperienza tanto surreale quanto confortante. Quante di voi si sono sentite capite guardando come l’Ansia tenta di aiutare Riley ad affrontare le “paure che non può vedere”. L’ansia ci inganna continuamente. A volte, l’emozione ci dice che se riusciamo a raggiungere qualcosa, ci sentiremo meglio. Infatti, spesso pensiamo che se solo raggiungiamo un traguardo, come una laurea, una promozione o una relazione romantica, tutto andrà meglio. Eppure, quando raggiungiamo queste cose, l’ansia è ancora lì.
Questa, nella maggior parte dei casi, è la metafora perfetta di come ci relazioniamo alla nostra stessa ansia nella vita reale. Pensiamo che stia cercando di aiutarci, ma a volte ci impedisce di vivere il momento. Eppure, l’ansia non scomparirà mai davvero. Noi, come Riley, dobbiamo gestire l’emozione e fare affidamento sul resto delle nostre emozioni per bilanciarci. Proprio come la relazione tesa tra Gioia e Tristezza nel primo Inside Out, portare l’Ansia nel mix del cervello di Riley è stato un modo brillante per analizzare le nostre emozioni, indipendentemente dalla fase della vita in cui ci troviamo.
Dobbiamo accettare tutte le emozioni che fanno parte di noi, anche quelle negative
Alla fine di Inside Out 2, Gioia si rende conto che sia lei che Ansia stavano cercando di usare solo specifici ricordi ed esperienze per far diventare Riley quello che volevano loro. Gioia stava buttando via gli errori e le esperienze negative di Riley, affinché non influenzassero il suo sistema di credenze. Tuttavia, questo significava che il senso di sé di Riley, che era solo “Sono una brava persona”, era debole e suscettibile all’influenza di Ansia. Quando Gioia ha permesso a tutti i ricordi di Riley, anche quelli brutti, di emergere, il senso di essere di Riley è diventato sì molto più complesso ma anche molto più forte e completo.
Inside Out 2 ci insegna che gli errori e le esperienze negative, a cui gli adolescenti sono così inclini, possono essere scomodi e caotici, ma sono normali e devono essere abbracciati e accettati. Il senso di sé di Riley è diventato più complicato, con affermazioni più realistiche come “Sono coraggiosa, ma ho paura” o “Sono una brava persona, ma a volte sono egoista”. L’importante però, per crescere, è accettare tutte le emozioni che fanno parte di noi, belle e brutte.
Stiamo costantemente diventando il nostro prossimo io…
All’inizio di Inside Out 2, Riley ha un senso di sé molto solido, ma le sue nuove emozioni scuotono quella base. Mentre Gioia, Tristezza e le emozioni originali cercano di ristabilire il senso di sé di Riley dopo l’apparizione di Ansia e di tutte le altre nuove emozioni, il nuovo senso dell’essere di Riley si sta formando. Nuovi pensieri e paure stanno entrando nella sua mente e modellano il modo in cui vede se stessa.
Nel primo Inside Out, abbiamo imparato che Gioia e Tristezza sono ugualmente importanti nella formazione dei nostri ricordi. Abbiamo visto che Tristezza non è negativa per Riley e che riconoscere la Tristezza permette a Riley di sperimentare la Gioia. In Inside Out 2, invece, scopriamo che la fine del primo film non era una risoluzione. Era solo l’inizio delle molte fasi di Riley che continueranno a tenere le emozioni che già conosciamo e qualsiasi nuova aggiunta sulle spine. È un ottimo promemoria che mentre attraversiamo la vita, non avremo mai tutto sotto controllo al 100% – ed è una cosa positiva. Il tumulto che portano le nuove emozioni è ciò che rende la vita, beh, vita.
… ma ciò che eravamo prima rimane sempre con noi (anche se magari cambia forma)
È vero: per via della pubertà, Riley sta cambiando in Inside Out 2. Ma è pur sempre sempre Riley. Le varie emozioni e i luoghi nella mente di Riley nel secondo film sono stati un modo geniale per analizzare cosa significa essere umani. Il film ci ha infatti ricordato quanto fosse difficile ma bellissimo essere un bambino, diventare un adolescente e entrare nell’età adulta. Probabilmente avete vissuto i primi anni da teenage con apparecchi ai denti e brufoli, vivendolo come un momento difficile. Ma ora, guardando un pochino indietro, quante cose potete dire di aver imparato da quegli anni=
Qualunque cosa attraversiamo da maggiorenni, a volte possiamo regredire in quel bambino spaventato che eravamo una volta. Quando succede, è importante ascoltare il nostro bambino interiore e lasciarci sentire tutte le emozioni. Anche quando stiamo attraversando un momento difficile, la Gioia è dietro l’angolo, pronta a premere con entusiasmo un pulsante sulla console che è la nostra mente. Dopo tutto, stiamo ancora crescendo, indipendentemente dalla nostra età.