Arredare i nostri ambienti o gli esterni con le piante è sempre un’ottima idea, soprattutto quando sono colorate e si rinnovano con il passare delle stagioni. E proprio questo è il caso della Gaultheria mucronata, le cui foglie sono piccole e coriacee, di colore verde in primavera e tendenti al rosso in autunno. Uno dei motivi per cui questa pianta è tanto amata è la fioritura, con le tipiche bacche colorate; ad oggi esistono anche piante (nello specifico, ibridi) che producono bacche bianche o rosa. Originaria delle regioni subartiche del Sud America, è perfetta da coltivare nelle zone del Centro e Nord Italia.
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Cos’è la Gaultheria mucronata: le caratteristiche
Come ogni pianta, anche la Gaultheria mucronata ha le sue esigenze. È questa la prima cosa che diciamo sempre: ogni pianta è differente e necessita di una posizione ideale dove essere coltivata e di un clima adatto alla sua crescita. Questa pianta specifica è conosciuta anche con il nome di pernettya del Cile (o Pernezia del Cile): appartiene alla famiglia delle Ericaceae ed è originaria dell’America del Sud.
È un basso frutice dall’aspetto erbaceo, sempreverde e latifoglia, che produce le tipiche bacche. Proprio per il suo aspetto curioso viene suggerita dagli esperti da acquistare in autunno, soprattutto se si desidera dare maggiore risalto al proprio giardino. Ma di cosa ha bisogno per diventare rigogliosa?
Dove mettere la Gaultheria mucronata: clima e posizione
Quando dà il meglio di sé questa pianta? In virtù delle sue peculiarità, dovremmo prediligerne la coltivazione dove il clima è mite, magari con temperature che oscillano idealmente dai 10 °C ai 20 °C. In estate, però, si sa, i gradi tendono ad aumentare; nel momento in cui superano i 30 °C, inizia a soffrire. Ci sono dei segnali che ci aiutano a riconoscere il suo stato di salute: il terreno si asciuga più velocemente e ci richiede delle piccole attenzioni. Soprattutto nella bella stagione, quindi, segniamo tra le cose da fare la nebulizzazione.
La coltivazione in vaso è la più facile ed è spesso consigliata in particolare nelle regioni del nord dove, per via degli inverni più rigidi, possiamo spostarla facilmente in una zona riparata. Al Sud, invece, può trovare posto anche in giardino, purché non venga collocata in un punto troppo esposto al caldo delle ore centrali. Consideriamo altri aspetti importanti per la sua crescita: in primavera e in estate, scegliamo una posizione a mezz’ombra. Con l’arrivo dell’autunno e delle giornate più fresche, per fortuna riesce a tollerare bene qualche ora di sole diretto. Nonostante il suo aspetto delicato, in realtà dimostra una spiccata resistenza al gelo, anche a temperature sotto i –10 °C.
Come coltivarla in vaso
Il periodo migliore per coltivare la Gaultheria mucronata in vaso è la primavera: sappiamo che in questa stagione il clima si stabilizza e la pianta riprende a crescere senza stress. Prima di coltivarla, dobbiamo scegliere con attenzione il contenitore: un vaso di circa 35 centimetri di diametro e 25 di profondità dà alle radici il modo di espandersi senza costrizioni. Indispensabili i fori sul fondo, perché evitano il ristagno dell’acqua, che è una delle principali cause del marciume radicale.
Anche il terriccio ha un ruolo fondamentale. La Gaultheria predilige substrati acidi, quindi è indicato un terriccio specifico per acidofile, da arricchire con torba e perlite per un drenaggio ottimale. Nel tempo il terreno deve rimanere leggero e ben aerato. Per quanto riguarda il concime, la pianta richiede un apporto regolare di nutrienti solo durante la bella stagione, da marzo a ottobre. In questo periodo si rende molto utile un concime liquido per acidofile da aggiungere alle irrigazioni. Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, invece, è meglio sospendere le fertilizzazioni.
Ogni quanto irrigarla?
Non dimentichiamo di uno degli aspetti più importanti per favorire la sua crescita, che è l’irrigazione. Arriva sempre il momento di dare l’acqua alle piante, possibilmente a temperatura ambiente e priva di calcare (non quella del rubinetto). La prima cosa da fare è leggere e comprendere le attenzioni della pianta: il terreno deve essere fresco, ma mai arido o troppo bagnato. Controlliamo i primi centimetri del terriccio: se risultano asciutti, procediamo.
In estate tornano appunto utili le nebulizzazioni. I ritmi cambiano inevitabilmente, per le temperature più alte che asciugano il substrato in men che non si dica. In questi mesi le irrigazioni diventano più frequenti. Quando l’autunno si avvicina, invece, la quantità d’acqua può essere ridotta gradualmente. Durante l’inverno, soprattutto nelle zone più fredde, la Gaultheria rallenta la sua crescita. Anche le annaffiature devono essere più distanziate, sempre dopo aver verificato che il terriccio non sia ancora umido.
La Gaultheria mucronata va potata?
Non richiede grandi interventi di potatura, perché la sua crescita è tendenzialmente compatta, ed è proprio questa caratteristica a renderla così decorativa nei mesi freddi, quando le bacche emergono tra le foglie scure. Tuttavia, può capitare che qualche ramo si allunghi troppo.
Quando intervenire? Verso la fine dell’inverno o agli inizi della primavera, quando il freddo più intenso è ormai alle spalle e la pianta si prepara alla ripresa vegetativa. Possiamo eliminare i rami secchi o danneggiati, che non solo appesantiscono l’aspetto generale ma sottraggono energia alla pianta. Se necessario, possiamo accorciare leggermente i rami troppo disordinati, con tagli delicati e senza esagerare.
A cosa prestare attenzione: parassiti e malattie
Anche le piante più resistenti possono essere soggette a qualche problemino, in particolare nei periodi in cui il clima cambia bruscamente. Gli afidi, per esempio, arrivano quasi sempre in primavera, quando si annidano sulle punte, lasciando le foglie un po’ piegate e lucide di melata. Le cocciniglie, invece, si presentano in modo diverso: piccoli scudetti chiari che aderiscono ai rami e che, con il tempo, frenano la crescita e spengono il colore del fogliame.
Tra le malattie fungine, il mal bianco è quello che compare con maggiore facilità, soprattutto quando l’aria è calda e l’umidità aumenta. Si riconosce da quella patina biancastra, simile a una polvere di farina, che si posa sulle foglie più esposte. In tutti questi casi è importante intervenire presto, con delicatezza: pulizia accurata delle parti colpite, trattamenti mirati e un’attenzione quotidiana alla pianta la riportano in equilibrio, senza stressarla inutilmente.