Bonus ristrutturazione bagno 2026, come richiederlo

Come richiedere il bonus ristrutturazione bagno nel 2026, l'agevolazione che ci permette di risparmiare sugli interventi straordinari

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Siamo pronti a dare nuova vita al nostro bagno? Spesso lo consideriamo un ambiente puramente funzionale, ma in fondo è il nostro piccolo rifugio dedicato al benessere. Se il nostro desiderio è quello di sostituire i vecchi rivestimenti con texture più materiche o regalarci finalmente quella doccia a filo pavimento tanto sognata sui cataloghi delle riviste di interior design, il 2026 ci dà l’occasione perfetta ancora una volta con il bonus ristrutturazione bagno. Tra normative e incentivi confermati, orientarsi non è sempre immediato, ma niente paura: scopriamo insieme come richiederlo.

Cos’è il bonus ristrutturazione bagno

Il punto di partenza è chiaro: anche per il 2026 possiamo contare su una detrazione del 50% per l’abitazione principale (che scende al 36% per le seconde case). Possiamo definirlo un incentivo affidabile: lo Stato ci restituisce metà della spesa sostenuta, fino a un tetto massimo di 96.000 euro, suddiviso in dieci rate annuali. Una soluzione che va bene per tutte le case, dagli appartamenti moderni fino alle villette, e che dà tanti spunti e idee per rimettere a nuovo i nostri ambienti.

Attenzione, però: è bene sapere che non tutti i lavori sono agevolabili. La normativa richiede che gli interventi rientrino nella manutenzione straordinaria. Cosa significa? Che non basta cambiare le piastrelle o tinteggiare, per fare degli esempi: questi sono dei lavori che restano puramente estetici, ma per ottenere il bonus bisogna intervenire sugli impianti o sulla struttura. Ed ecco un primo ma importante consiglio: prima di iniziare, è sempre meglio confrontarci con un professionista, anche perché, come vedremo, ci occorre una documentazione precisa per rientrare nell’agevolazione ed evitare errori, così da assicurarci un risultato impeccabile e (soprattutto) senza brutte sorprese.

Quali sono gli interventi ammessi dal bonus ristrutturazione bagno

Ma quali sono i lavori da scegliere per trasformare davvero il bagno e accedere alla detrazione? A tal proposito dobbiamo sapere che la normativa è piuttosto precisa e non ammette sbagli: il bonus serve sostanzialmente per gli interventi che modificano l’ambiente in modo importante. In primo piano c’è il rifacimento dell’impianto idrico, con la sostituzione delle tubature e l’adeguamento degli scarichi: certo, è un intervento da considerarsi puramente tecnico, ma fondamentali per dare una nuova vita alla struttura, soprattutto se decidiamo di aggiungere un secondo bagno, magari in stile Spa, molto di tendenza negli ultimi anni.

Oltre agli impianti, rientrano nell’agevolazione anche la demolizione e la ricostruzione delle superfici, la nuova impermeabilizzazione e l’installazione di nuovi sanitari, a patto che facciano parte di un rinnovamento a 360°. Molto interessanti sono anche gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche: dalle docce a filo pavimento, estremamente minimal e attuali, fino all’ampliamento degli spazi di manovra, sono soluzioni eleganti e versatili, che rendono l’ambiente molto più funzionale e moderno.

C’è ancora un altro aspetto fondamentale che – forse – tendiamo a sottovalutare, e tocca le spese accessorie: possiamo infatti includere nel bonus non solo i materiali e la manodopera, ma anche la progettazione, le consulenze tecniche e lo smaltimento delle macerie. Tutto ciò che serve, insomma, per gestire il cantiere senza troppi pensieri. Come abbiamo visto, quindi, la semplice sostituzione dei sanitari, se fatta da sola, non basta per ottenere il bonus. Il modo migliore per valorizzare l’investimento è optare per un intervento completo.

Come richiedere il bonus ristrutturazione bagno 2026

Se abbiamo deciso di rinnovare il nostro bagno entro la fine del 2026, la prima cosa da fare è muoversi con estrema precisione. La detrazione del 50%, infatti, non ammette distrazioni, specialmente in fatto di tracciabilità. Il punto di partenza è senza dubbio il metodo di pagamento: l’unico modo per convalidare l’investimento è il bonifico bancario, ma nella sua forma specifica di “bonifico parlante”.

Possiamo definirlo un documento tecnico indispensabile: al suo interno deve comparire con esattezza la causale del versamento – completa del riferimento normativo – insieme al nostro codice fiscale e alla Partita IVA della ditta. È bene sottolinearlo, perché dimenticare questi dati o gli estremi della fattura potrebbe compromettere l’accesso all’incentivo. Nulla è lasciato al caso.

Oltre all’aspetto economico, la procedura richiede il rispetto delle regole urbanistiche. Trattandosi di interventi di manutenzione straordinaria, è necessario che il progetto sia accompagnato dai permessi comunali, come la CILA. È il documento fondamentale per regolarizzare la modifica degli impianti o della nuova distribuzione interna che abbiamo immaginato.

L’agevolazione trova poi il suo compimento nella dichiarazione dei redditi, dove andranno indicati i dati catastali e l’importo totale delle spese. Piccolo consiglio: conservate con cura tutta la documentazione, dalle fatture alle ricevute. Più che una questione di regole o , ma una tutela necessaria per provare la sussistenza dei lavori nel tempo e godersi il nuovo bagno in totale serenità.

Qualche idea per la ristrutturazione del bagno

Se tinteggiare le pareti o cambiare un mobile non rientra tra i lavori del Bonus, la soluzione è puntare su interventi che rivoluzionano lo spazio. Pensiamo, ad esempio, alla ridistribuzione dei volumi: abbattere un muretto o creare una nuova nicchia per la doccia sono scelte che trasformano la pianta del bagno, rendendola più moderna.

Per valorizzare l’ambiente in modo strategico, il rifacimento totale degli impianti è l’idea da cui partire. Sostituire le vecchie tubature con sistemi di nuova generazione è un modo per inserire elementi di design come i sanitari sospesi. E se lo spazio lo permette, perché non aggiungere un secondo bagno? Realizzare ex novo un ambiente di servizio è l’intervento di manutenzione straordinaria per eccellenza (serve quindi la CILA, come anticipato), che tra l’altro fa aumentare il valore della nostra casa.

Un’altra idea che si sposa bene con le tendenze attuali è la trasformazione della vecchia vasca in una doccia a filo pavimento. Oltre a essere una scelta minimal ed elegante, questo lavoro richiede il rifacimento dello scarico e dell’impermeabilizzazione: così possiamo avere accesso alla detrazione del 50%.