Pillole di Salute

L’infezione da clamidia

di Federico Mereta

La clamidia è una delle più comuni infezioni che si trasmette per via sessuale. Va detto che molto spesso non presenta sintomi importanti e questo però può condurre a una sottovalutazione del problema. Ma diagnosi precoce e il conseguente trattamento sono fondamentali. Infatti, ci sono casi, non frequenti, in cui l’infezione da clamidia può condurre a quadri più seri e anche a problemi di fertilità.

Infezione da clamidia, cos’è

La clamidia può colpire sia l’uomo che la donna. Proprio nella donna spesso è quasi asintomatica. Ci possono essere dei segnali, come piccole perdite vaginali bianco-giallastre, senza alcuna sensazione di bruciore. Però è importante prestare attenzione, perché, pur se le complicanze sono molto rare, se questi quadri di infiammazione non si risolvono bisogna sempre parlarne col proprio ginecologo che potrà eventualmente consigliare un tampone batteriologico non solo vaginale ma anche cervicale per analizzare il collo dell’utero.

È importante prestare attenzione a questa area perché l’infezione tende a formarsi lì. La chlamydia trachomatis, il batterio che provoca questo quadro, è un’infezione intracellulare, ossia il batterio ha bisogno delle cellule della donna o dell’uomo per riprodursi.

Trasmissione, sintomi, terapie

La trasmissione avviene attraverso rapporti sessuali non protetti e durante la gravidanza l’infezione può passare dalla madre al feto. Pur essendo spesso asintomatica, a volte i sintomi ci sono, come il dolore quando si fa pipì, sensazione di brucioreil dolore nei rapporti sessuali, dolore a carico dei testicoli nel caso degli uomini, ci può essere un’uretrite, ci possono essere anche febbre e dolore addominale.

Specifici sono i test per individuare la clamidia. La donna può fare dei tamponi batteriologici cervicali; l’uomo può sottoporsi a un tampone batteriologico uretrale. Ovviamente se uno dei due partner è sensibile, anche l’altro deve sottoporsi allo screening.

In termini di prevenzione, ricordiamo rapporti sessuali protetti. Per le terapie bisogna puntare su trattamenti antibiotici prescritti dal medico.