Alle ore 20:25 di un lunedì di novembre del 2020, la vita di Caroline Darian, fino ad allora una vita come tante, è crollata in mille pezzi. Perché quella sera, con una telefonata che non dimenticherà mai, Caroline ha scoperto che suo padre è “uno dei peggiori predatori sessuali degli ultimi vent’anni” e che la vittima della sua crudeltà era sua madre, Gisèle Pelicot. A quattro anni da quella sera, a seguito della condanna ricevuta dal padre, Caroline Darian racconta per la prima volta la sua versione dei fatti.
La scoperta delle violenze su Gisèle Pelicot
Ospite della trasmissione radiofonica Today della BBC Radio 4, Caroline Darian ha raccontato all’intervistatrice Emma Barnett il momento in cui ha scoperto che sua madre, Gisèle Pelicot ha subito per decenni abusi da parte del padre: “Mi ha annunciato che quella mattina aveva scoperto che Dominique (mio padre) l’ha drogata per circa 10 anni così che diversi uomini potessero violentarla”. Fu un attimo sconcertante: “In quel momento, ho perso per sempre quel che era una vita normale”.
“Ricordo di aver urlato, pianto, di averlo insultato. – ricorda Darian – È stato come un terremoto. Uno tsunami”. Più di 4 anni dopo quella telefonata, Dominique Pelicot, con una sentenza che è già storica, è stato condannato a vent’anni di reclusione. “Dovrebbe morire in prigione” è il duro e sofferto commento della figlia.
Anche Caroline Darian vittima del padre
Dopo la scoperta, Caroline assieme ai fratelli Florian e David sono volati nel sud della Francia per stare vicino alla madre. E Caroline le è rimasta al fianco, mentre anche lei si trovava ad affrontare le stesse paure. Convocata dalla polizia, la donna oggi 46enne, ha scoperto alcune foto sul pc del padre che la mostrano, priva di sensi, sdraiata su un letto in biancheria intima. “So che mi ha drogato, probabilmente per abusare sessualmente di me. Ma non ho alcuna evidenza”. Dominique Pelicot ha sempre negato di aver abusato della figlia.
Guardando quelle foto, ha confessato Darian “ho vissuto un effetto di dissociazione. Ho avuto difficoltà a riconoscermi”. Eppure, in quelle immagini era lei, seppur non vi sia alcuna prova che abbia subito ciò che ha subito la madre. “E non è il caso di così tante altre vittime? Non vengono credute perché non ci sono prove. Non sono ascoltate, non sono supportate”.
Madre e figlia, assieme per tornare a vivere
Gisèle Pelicot ha scoperto di essere stata stuprata più di 200 volte da diverse persone, per volontà dell’uomo che ha sposato, padre dei suoi figli. Eppure, il dolore non fu nulla in confronto a quello provato di fronte all’ipotesi che anche sua figlia abbia potuto vivere gli stessi abusi: “Per una mamma è difficile ammetterlo”. Con una forza incredibile, tuttavia, le due donne hanno scelto di aprire il processo ai media, di condividere pubblicamente la propria vicenda: “Sapevamo di dover attraversa qualcosa di orribile, ma di doverlo fare con dignità e coraggio”.
Oggi, Caroline Darian non riesce più a chiamare “padre” Dominique Pelicot e il condividere con lui lo stesso Dna è per lei “un fardello tremendo”. La sua intera infanzia si è tinta di nero: “Quando mi guardo indietro non riconosco il padre che credevo che fosse. Vedo soltanto il criminale, il criminale sessuale che è”. E non ha alcuna intenzione di riferirsi al condannato come un “mostro”, perché “lui sapeva perfettamente ciò che faceva, e non è malato. È un uomo pericoloso”.