Tutte le parole da conoscere per un’estate “into the wild”

Avete in programma esperienze outdoor per quest'estate? Ecco una guida alle parole più originali e curiose da tutto il mondo legate alla natura

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Pubblicato: 7 Luglio 2023 12:21

Il nostro pianeta ospita una straordinaria diversità di ambienti naturali, che si estendono in modo significativo nelle diverse regioni geografiche e hanno un impatto profondo sul linguaggio. Ogni lingua è infatti influenzata dall’ambiente nel quale si sviluppa ed evolve: proprio per questo, nel corso dei secoli, sono stati coniati termini ed espressioni per descrivere le molteplici manifestazioni degli elementi naturali

In occasione dei mesi estivi, periodo nel quale si è soliti trascorrere più tempo all’aria aperta e l’interazione con la natura diventa ancora più importante, gli esperti di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno sviluppato un viaggio interculturale alla scoperta delle parole più originali e curiose da tutto il mondo legate alla natura, allo scopo di favorire un’estate stress-free all’insegna del benessere interiore e del relax assoluto.

Queste parole rappresentano concetti profondi e importanti legati all’equilibrio tra le persone e l’ambiente circostante. Dal concetto tedesco di “solitudine da foresta” al termine inglese usato per descrivere l’odore della pioggia dopo una lunga siccità, queste 10 parole ci invitano a esplorare la bellezza e la tranquillità della natura.

Immersi nel verde

La contemplazione della natura e i benefici a livello fisico e mentale che ne derivano hanno dato origine ad un ampio repertorio di termini in molte lingue, evidenziando l’importanza dell’equilibrio nel rapporto tra le persone e l’ambiente circostante, fondamentale per un’elevata qualità della vita. 

Waldeinsamkeit

Composta dalle parole “Wald” (“foresta”) e “Einsamkeit” (“solitudine”), questa espressione descrive la “solitudine da foresta”. Tuttavia, la solitudine in questo contesto non deve essere intesa in modo negativo: piuttosto, rappresenta un allontanamento rigenerante e volontario dalla vita urbana per ristabilire una connessione profonda con la natura e distaccarsi dalla frenesia della quotidianità.

Gökotta

Questa parola svedese, composta da “gök” (“cuculo”) e “otta” (“mattino presto”), può tradursi letteralmente come “cucù del mattino”. L’origine di questa pratica risalirebbe ad un’antica tradizione che prevedeva, nel giorno dell’Ascensione, di alzarsi all’alba per andare nei boschi e ascoltare il canto del cuculo che annunciava la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, la stagione tradizionalmente associata con la rinascita. Il “Gökotta” consente a chi lo pratica di sentirsi rivitalizzato e di iniziare la giornata con il piede giusto, godendosi la tranquillità delle prime ore del mattino. 

Kachoufugetsu (花鳥風月)

In Giappone, questo “yoji-jukugo” (composto da quattro caratteri kanji consecutivi per formare un’espressione idiomatica) cattura la bellezza totalizzante della natura. Costituita da “fiore”, “uccello”, “vento” e “luna”, questa parola permette a chi la utilizza di dipingere nella mente dell’ascoltatore un quadro idilliaco: rappresenta, infatti, la possibilità di esplorare la propria identità attraverso lo stretto contatto con l’ambiente naturale, suggerendo che “connettersi con la natura permette di scoprire qualcosa di più su sé stessi” (questa la parafrasi dell’espressione). 

Mono no aware (物の哀れ)

Si tratta di un’altra espressione giapponese legata alla profonda relazione con l’ambiente naturale; la sua traduzione letterale tuttavia, rischia di banalizzare il concetto. Sebbene possa essere tradotta come “la commozione o lo stupore di fronte alle cose”, essa descrive in realtà  un sentimento molto più complesso. Viene infatti  utilizzata per descrivere la forte partecipazione emotiva che si prova nei confronti della bellezza della natura e la conseguente sensazione di serena malinconia causata dalla caducità delle cose terrene. Per esempio, si può provare questa emozione di fronte ad un bel tramonto, quando si percepisce contemporaneamente sia la sua bellezza sia la sua inevitabile transitorietà.

La forza evocativa dell’acqua

Centrale per il benessere psico-fisico grazie al potere rigenerante, l’acqua è tra gli elementi che hanno trovato una maggiore fortuna nelle lingue del mondo. 

Petrichor

In inglese si utilizza questo termine per descrivere l’odore della pioggia dopo un lungo periodo di siccità. Sebbene possa sembrare appartenere ad un’epoca lontana, essendo composta dalle parole in greco antico per “roccia”/”pietra” – “πέτρα”/ πέτρος” – e “icore”, il sangue delle creature immortali” – “ἰχώρ”​​), il termine è stato in realtà coniato negli anni ‘60 dagli scienziati australiani I. J. Bear and R. G. Thomas, i quali  hanno formulato una spiegazione scientifica di questo fenomeno naturale: l’odore così singolare e riconoscibile è il risultato di una combinazione di sostanze di origine batterica e di particolari oli prodotti dalle piante, che impregnano il suolo nei periodi asciutti.

Hoppípolla

Questo neologismo islandese, popolarizzato dalla band islandese Sigur Rós, significa letteralmente “saltare nelle pozzanghere” e nasce dall’unione del verbo “saltare” (“hoppa”) con il sostantivo “poll”, cioè “pozzanghera, stagno”. È interessante notare la somiglianza con la lingua inglese – più specificatamente con il verbo “to hop” (traducibile come “saltellare”) e il sostantivo maschile “pool” (traducibile come “piscina”) o “puddle” (“pozzanghera”) – dovuta alla distante origine comune delle due lingue germaniche. 

Gurfa (:غرفة)

Questo termine arabo, traducibile come “una manciata”, o più specificamente come “la quantità d’acqua che si può tenere nel palmo d’una mano”, indica un’unità di misura metaforica. In altre parole, si fa riferimento ad una metodologia di misurazione soggettiva: ogni mano può contenere una quantità d’acqua diversa, dalla piccola mano di un bambino a quella di una persona adulta; la quantità d’acqua diventa così un’allegoria dell’esperienza accumulata nel corso della propria esistenza. 

La serenità della luce e dell’aria

La luce naturale accompagnata da una boccata d’aria fresca è estremamente benefica per l’organismo. Questi due elementi stimolano il rilascio di endorfine, che a sua volta genera una sensazione di serenità e di pace interiore.

Komorebi

Questo termine giapponese descrive la luce del sole che filtra tra le foglie degli alberi ed è composto da tre caratteri: (ko), “albero”, 漏れ (more), “evasione”, e (bi), “luce del sole”. Quest’espressione evoca un senso di benessere interiore e di pace in un momento breve ma intenso di immersione nella natura in una giornata di sole

Psithurism

Adattamento inglese del sostantivo onomatopeico in greco antico “ψιθύρισμα” (“sussurro”), questo termine, ormai poco diffuso e difficile da tradurre in italiano, può essere interpretato come “il suono del vento attraverso i rami degli alberi”. La magia dei suoni della natura, tra cui ad esempio quello del fruscio del vento, da sempre affascina le persone, tanto da richiedere la creazione di una parola in grado di raffigurare questo fenomeno suggestivo. 

Uitwaaien

Nei Paesi Bassi è usanza “correre nel vento” per rinvigorire lo spirito e rafforzare il corpo. Quale nazione più indicata per questa pratica se non l’Olanda, considerata la sua particolare morfologia caratterizzata da un vasto territorio piatto e privo di ostacoli naturali, dove il vento soffia forte, tanto da essere diventato un elemento chiave della vita degli olandesi.