America Ferrera, (ancora) un potente discorso sull’uguaglianza: “Siamo tutti degni di essere visti”

Dopo il monologo in "Barbie", America Ferrera torna con un discorso potente sull'uguaglianza ai "Critics Choice Awards"

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Impossibile dimenticare il monologo di America Ferrera in Barbie, film che nel 2023 oltre a sbancare il botteghino e aver vinto un’infinità di premi, ci ha regalato una nuova visione del mondo femminile. Un discorso di ispirazione, che è risuonato in molte menti e che ha reso la Ferrera un esempio per moltissime donne e non solo. Ora, l’attrice ha regalato un’altra volta il suo punto di vista sull’uguaglianza, e per farlo ha scelto il palco dei Critics Choice Awards.

Il discorso di America Ferrera ai “Critics Choice Awards”

Durante la serata di premiazione dei Critics Choice Awards hanno brillato moltissimi volti del cinema. La vera stella è stata però America Ferrera che, premiata con il SeeHer Award, ha ringraziato con un monologo difficile da ignorare. L’attrice è stata chiamata sul palco dalla collega Margot Robbie, che ha evidenziato il suo lavoro come attrice nel corso degli anni in film come Quattro amiche e un paio di Jeans e serie come Ugly Betty. Un ruolo, quello della segretaria del capo di Mode, che le valso il traguardo di prima e unica latina a vincere un Emmy come attrice protagonista in una commedia. Quel ruolo, a detta della Robbie “Ha aperto una strada per le attrici latine mentre insegnava a tutti che siamo molto più di quello che pensiamo di essere.”

Salendo sul palco America Ferrera ha raccontato: “Sono cresciuta come una ragazza americana honduregna di prima generazione innamorata della TV, del cinema e del teatro, che voleva disperatamente far parte di un’eredità narrativa in cui non potevo vedermi riflessa. Naturalmente potevo riconoscermi in personaggi forti e complessi, ma questi personaggi raramente, se non mai, assomigliavano a me. Aspettavo di vedere persone come me sullo schermo, come esseri umani a tutti gli effetti”.

Parlando poi dell’inizio della sua carriera ha continuato: “Sembrava impossibile che qualcuno potesse fare una carriera interpretando personaggi latini completamente dimensionali” e ringraziato tutti gli sceneggiatori, registi, produttori e dirigenti che hanno avuto il coraggio di riscrivere storie obsolete, sfidando così pregiudizi molto radicati. “Per me, questo è il miglior e più alto uso della narrazione: affermare la piena umanità l’uno dell’altro. Per sostenere la verità che siamo tutti degni di essere visti. Nero, marrone, indigeno, asiatico, trans, disabile, qualsiasi tipo di corpo, qualsiasi genere, siamo tutti degni di avere le nostre vite riflesse in modo ricco e autentico.”

America Ferrera, la menzione alla potenza di “Barbie”

Ferrera ha poi deciso di dedicare un pensiero a Greta Gerwig, regista di Barbie “per aver dimostrato attraverso la tua incredibile maestria come regista che le storie femminili non hanno difficoltà a raggiungere la grandezza cinematografica e la storia del botteghino allo stesso tempo. E che raccontare storie femminili in modo sfacciato non diminuisce i tuoi poteri, li espande.”

America Ferrera e Margot Robbie sul red carpet di "Barbie"
Fonte: IPA
America Ferrera e Margot Robbie sul red carpet di “Barbie”

Ha poi concluso ringraziando anche Margot Robbie per aver visto il “valore in Barbie, un’idea interamente femminile che la maggior parte avrebbe respinto come troppo fanciullesca, troppo frivola o semplicemente troppo problematica. Hai avuto il coraggio e la visione di accettarlo. Grazie per aver regalato al mondo Barbie.” Un vero regalo per tutti, confermato dal suo enorme successo internazionale e che, nostro malgrado, pare non avrà un sequel.