Azotemia e creatinina sono due esami spesso richiesti per valutare la salute dell’apparato urinario. Infatti se i loro valori salgono si può sospettare che i reni non svolgano bene la loro funzione che è quella di filtrare, depurare e portarci a smaltire le tossine che ogni giorno il corpo produce. In pratica, si tratta di vere e proprie “lavatrici naturali” del sangue che lavorano per eliminare all’esterno quanto bisogna buttare fuori.
L’azoto, come l’urea, deriva dalla distruzione degli aminoacidi. La creatinina invece è un composto organico che a sua volta deriva come prodotto di scarto da una molecola chiamata creatina, presente nei muscoli. La quantità di creatinina che si produce dipende dalla massa muscolare, però rimane costante nel tempo. Misurare la creatina nel sangue è utile per capire se il rene sta bene.
Come funzionano i test per la salute del rene
Azotemia e creatininemia sono due parametri sensibili e un loro incremento indica la sofferenza del rene che può essere legata a un’infezione o a un inizio di insufficienza renale. In questo caso il medico potrebbe chiedere un esame specifico che si chiama clearance della creatinina.
Questo test rileva le concentrazioni di creatinina all’inizio e alla fine del ciclo di controllo nel sangue e prevede la rilevazione del campione di urina nelle ultime 24 ore. In questo modo, i risultati che si ottengono vengono utilizzati per calcolare la concentrazione di creatinina che passa dal sangue e all’urina. Si può così avere un parametro di quanto sangue venga filtrato dai reni nel periodo di tempo collegato. Analizzando i due valori, il medico può stabilire se il rene sta bene. Mentre sale la creatinina nel sangue, scende la capacità di depurare del rene.
Il rene è un organo molto sensibile che si può ammalare facilmente, risentendo di patologie sue specifiche o anche di situazioni che interessano l’intero organismo, come il diabete, l’ipertensione, gravi quadri di aterosclerosi delle arterie che portano il sangue al rene.