Approcciarsi al mondo del lavoro significa valutare offerte in lungo e in largo. Ma c’è un requisito che, se non è rispettato, fa scartare immediatamente l’opzione lavorativa: una work-life balance coi fiocchi. Sì, perché siamo stufi di vivere per lavorare.
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Work-life balance. Datori di lavoro, prendete spunto
Il lavoro non vuole più essere al centro della vita di ognuno di noi. L’importanza che viene data al tempo libero è ora molto più estesa rispetto agli anni passati, motivo per cui le ultime generazioni, quando cercano lavoro, hanno come requisito una work-live balance buona.
Le generazioni precedenti vivevano sul posto di lavoro, per soddisfare i capi e dare il loro massimo contributo alle attività lavorative, anche a costo di annullare il proprio tempo libero e la salute mentale.
I valori generazionali sono cambiati e si stanno evolvendo sempre più, ed è importante che le aziende si adattino al nuovo stile di vita per non incentivare la fuga di cervelli a cui siamo già soggetti.
Oggi sono cambiate le carte in tavola. Il lavoro viene messo sullo stesso piano del tempo libero, poiché vivere per lavorare non ci dà le stesse soddisfazioni che possiamo avere dal coltivare anche i nostri hobby o dal riposo, e ci sono alcuni trucchi che possiamo adottare per trovare questo equilibrio.
Un po’ di meritato riposo
Siamo così abituati ad andare di corsa, che spesso ci dimentichiamo che le nostre energie devono essere ricaricate per poter svolgere al meglio le attività quotidiane.
E invece tra trend tossici sui social e la frenesia in cui siamo inseriti tra casa e lavoro, l’iperproduttività è diventata protagonista delle nostre giornate.
Anche sul posto di lavoro si tendeva a fare di più nel minor tempo possibile. Ma oggi non è più così. O meglio, ci si prova.
La vita lavorativa spinge ancora a compiere sacrifici estremi nella speranza di avere una promozione, un aumento di stipendio o di risaltare agli occhi di chi sta sopra di noi, ma il vento sta cambiando.
Lavorare fino allo sfinimento ha più di una controindicazione, tra cui non riposare mai la mente ed essere costantemente “all’opera”. Come un cellulare che per funzionare ha bisogno di essere messo in carica, così noi, per svolgere egregiamente il nostro lavoro, abbiamo bisogno di riposo o di coltivare una vita fuori dalle quattro mura del nostro ufficio.

Il requisito fondamentale per noi: equilibrio
Se le aziende hanno tutto l’interesse di assumere giovani talenti freschi di diploma o laurea, allora qualcosa deve cambiare.
È stato ridimensionato il peso che il lavoro ha all’interno della vita quotidiana. Se prima il lavoro definiva una persona, ora viene visto solo come il mezzo per ricevere lo stipendio che serve a vivere. E questo vivere, ora scalpita per trovare il suo posto.
Per avere una vita dignitosa non servono gli stage non retribuiti o orari di lavoro massacranti, ma benefit aziendali, stipendi bilanciati alle mansioni richieste e un equilibrio vita-lavoro.
La work-life balance è diventata fondamentale perché toglie l’impressione di essere alienati e permette di coltivare gli interessi che ognuno di noi ha al di fuori del “dovere”: meno stress e più libertà significa una resa del lavoro migliore e più motivazione a fare carriera e dare lustro all’azienda in cui si lavora.
Il nostro obiettivo oggi è collezionare ricordi ed esperienze di vita per poter dire di aver vissuto veramente. Sono momenti che non tornano e non posso trovare la loro dimensione se si pensa sempre e solo al lavoro.
La work-life balance è importante sia per l’azienda che per il dipendente
Ciò che più spaventa chi si sta approcciando al mondo del lavoro è vivere il burnout che spesso abbiamo visto sui nostri genitori.
Secondo un sondaggio condotto dalla società globale di analisi Gallup, il 60% dei giovani lavoratori si sente sopraffatto dal lavoro almeno una volta a settimana.
Non garantire una work-life balance da parte dell’azienda, significa ignorare i bisogni dei propri dipendenti, che nel lungo periodo saranno stressati e sempre meno produttivi. Il contrario di ciò che servirebbe a un datore di lavoro per sperare in un futuro roseo della propria ditta.

Non adattare l’ambiente di lavoro alle richieste delle nuove generazioni significa non avere turnover, o anzi, averlo troppo elevato, poiché i nuovi assunti saranno sempre alla ricerca di qualcosa di meglio. Oltre ai costi economici della pratica, l’altra problematica che sorge è un team poco coeso e sempre in cambiamento.
Dal canto del dipendente, invece, avere scelta tra una moltitudine di aziende con orari flessibili gli permette di trovare la più adatta a sé e, perché no, fare carriera all’interno.
Attualmente, le aziende che prioritizzano la work-life balance sono poche nel nostro panorama lavorativo, e questo alza di molto il livello di competitività perché chi non vorrebbe entrare a farvi parte?
Ma lo abbassa, invece, per le aziende “vecchio stampo”, che avranno un’attrattiva minore rispetto alle ditte con un’organizzazione del lavoro più moderna.
I trucchi per avere una work-life balance perfetta
Non solo i datori di lavoro devono modernizzare le proprie imprese, anche i dipendenti devono trovare il loro equilibrio tra la vita privata e il lavoro.
Alcuni consigli per non vivere un burnout e rendere ottimamente al lavoro:
- Essere molto organizzati, quindi decidere anticipatamente le attività della settimana e rispettare il piano.
- Se si lavora in smart working, darsi degli orari e rispettarli.
- Fare delle piccole pause durante la giornata: un caffè, una chiacchiera, qualsiasi attività che permetta di non avere la mente solo sul lavoro.
- Non eseguire attività richieste dal datore di lavoro se superano l’orario prestabilito nel contratto. È importante porre dei confini chiari, fino a un certo orario la disponibilità deve essere garantita, oltre no.
- Trovare degli hobby che soddisfino la nostra persona e ci rilassino.
- Trovare gli aspetti positivi anche in un lavoro che non ci soddisfa, poiché la determinazione di portare a termine un lavoro è parte del gioco.
La work-life balance è importante e necessaria per le ultime generazioni, I desideri e I requisiti ricercati sono in continuo cambiamento e benché non sia facile per un datore di lavoro adattarsi, è necessario anche un rinnovamento dell’organizzazione delle aziende per garantirsi un futuro innovativo e al passo con le menti che ne fanno parte.