La fibrillazione atriale è una patologia caratterizza da un battito cardiaco rapido e irregolare. Per questo basta ogni tanto sentirsi il polso e se si notano variazioni nel ritmo e soprattutto una grande velocità è sempre meglio parlarne col cardiologo.
Fibrillazione atriale, cos’è
La fibrillazione atriale è la più comune forma di aritmia cardiaca e va riconosciuta, perché si può associare a patologie estremamente serie. In condizioni normali, la frequenza cardiaca regolare varia tra i 60 e gli 80 battiti al minuto. La contrazione regolare, o ritmo, è generata da una sorta di pacemaker fisiologico che abbiamo all’interno della parete dell’atrio. Si chiama nodo del seno e produce un impulso elettrico ad intervalli regolari.
Quando si è in presenza di una fibrillazione atriale, ci sono degli impulsi elettrici casuali che si sovrappongono al ritmo sinusale e quindi l’atrio si contrae in maniera rapida e scoordinata. Esistono diversi tipi di questa situazione. Possiamo avere delle forme parossistiche, cioè episodi che vanno e vengono all’improvviso e che poi tendono a scomparire da soli entro qualche giorno. Ci sono forme persistenti, ovvero che durano anche più di una settimana. E poi quelle persistenti che durano anche più di un anno. Poi ci sono le forme permanenti, la fibrillazione atriale cronica, stabilmente presente.
Fibrillazione atriale, sintomi
I segnali che devono far sospettare l’insorgenza di una fibrillazione atriale. Di solito questa situazione si lega ad altre patologie cardiache, in primo luogo l’ipertensione. Poi possono influire le malattie delle valvole e le ischemie.
Ricordiamo che in molti casi non ci si accorge di questa aritmia. Perciò è importante controllare ogni tanto il polso e fare riferimento al medico. Come sintomi, ci possono essere le palpitazioni, la difficoltà di respirare, la spossatezza, le vertigini, i dolori al petto e in alcuni casi lo svenimento. Però, molti pazienti non manifestano sintomi, specie se la loro frequenza cardiaca non risulta accelerata.
Fibrillazione atriale, rischi
Sul fronte dei controlli, spetta al cardiologo dire cosa di deve fare. Ma in generale, si procede con un elettrocardiogramma ed altri test. Occorre arrivare presto alla diagnosi, perché la fibrillazione atriale aumenta di molto il rischio di andare incontro a un ictus. Chi è in sovrappeso o obeso, chi fuma, chi soffre di diabete, chi ha la pressione alta, chi soffre di apnee notturne, chi abusa di alcol devono prestare particolare attenzione a questa situazione.