L’esposizione protratta alla luce solare o artificiale in alcune persone che sono predisposte può dar luogo a delle risposte patologiche da parte della cute. In questi casi si parla di fotodermatiti o luciti.
Forme di fotodermatiti
Queste possono essere – e sono le più comuni – idiopatiche, ossia sono dovute a una particolare reattività del soggetto, come accade con l’orticaria solare o la dermatite polimorfa solare. Le lesioni cutanee da sole possono essere generate da varie cause, non solo da una reazione cutanea alla crema. L’importante è sempre procedere all’esposizione al sole in modo graduale per consentire una naturale abbronzatura.
Caldo e sole possono essere responsabili anche di una particolare orticaria, detta colinergica oppure lucite che è una fotodermatite. La forma più comune è la così detta lucite estiva benigna, con un’eruzione che compare circa entro 12 ore dopo l’esposizione al sole. L’eruzione è di tipo papulovescicoloso ed è spesso accompagnata da un prurito che a volte è molto intenso e tende ad attenuarsi spontaneamente se non ci si espone al sole oppure quando ci si abbronza.
Attenzione alle sostanze con azione fotosensibilizzante
È sempre comunque fondamentale rivolgersi al pediatra se si tratta di bambini o al dermatologo in termini più generali. Va ricordato che le reazioni, in soggetti predisposti, possono essere mediate da sostanze che hanno un’azione fotosensibilizzante e possono essere presenti in profumi, creme e farmaci. Quando ci si espone alla luce solare, questi composti in chi è predisposto tendono a far generare risposte irritative e infiammatorie.
Le sostanze fotosensibilizzante possono agire in due modi, fototossico e fotoallergico. Nel primo caso la reazione può interessare tutti i soggetti e interessare le zone che sono entrate in contatto con questa sostanza. Si presenta con eritemi. La fotoallergia invece colpisce solo i individui sensibilizzati, è sostenuta dal sistema immunitario e può assumere la forma di un vero e proprio eczema.