A cosa serve il trattamento con aersol
Le indicazioni al trattamento con aerosol vanno dalle patologie a carico delle vie aeree superiori a quelle delle vie aeree inferiori, quindi ad esempio la rinite allergica, la rinosinusite, la presenza di polipi nasali, l’ipertrofia delle adenoidi, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, le otiti, problemi di laringe e il respiro fischiante del bambino piccole. Sono moltissime, ma caso per caso deve essere il medico a valutare questo approccio.
Trattamento con aerosol, per chi è indicato
In termini generali, il trattamento è indicato soprattutto quando non si è sicuri che il paziente sia in grado di utilizzare i classici aerosol predosati che sono più rapidi da somministrare ma occorre una buona collaborazione per la corretta esecuzione della manovra somministrazione.
La terapia con nebulizzazione ha il vantaggio di funzionare indipendentemente dalle capacità di coordinazione del paziente. Per questo è particolarmente indicata per i bambini e gli anziani. Però il tempo di somministrazione è variabile e può andare da pochi minuto fino a un quarto d’ora e che l’apparecchio può essere ingombrante.
Trattamento con aerosol, come si esegue
È importante che l’aerosolterapia venga eseguita correttamente in base al tratto dell’apparato respiratorio che si vuole raggiungere. Ci sono nebulizzatori molto moderni che consentono di ottenere dimensioni adeguate delle particelle nebulizzate in modo che possono essere convogliate nell’area dove si voglia che giungono.
La nebulizzazione tradizionale comunque produce goccioline di aerosol di piccole dimensioni che raggiungono le basse vie respiratorie. Ma se si vuole agire più in alto si devono impiegare nebulizzatori in grado di selezionare il calibro delle particelle. Oppure attuare altri trattamenti, come le docce nasali micronizzate.
L’attuazione della corretta tecnica di inalazione deve essere spiegata in maniere corretta ai pazienti e ai genitori dei bambini, il compito deve essere svolto dai medici o dal personale infermieristico e bisogna verificare che i trattamenti vengano fatti al meglio.
Si può ricorrere anche all’uso di distanziatori che diminuiscono la necessità di coordinamento tra erogazione e inalazione.