Che ci piaccia o no, il dolore fa parte inevitabilmente della vita. A volte siamo noi stesso ad alimentarlo e a rinnovarlo. Si va a creare un “loop mentale emotivo”, una prigione frutta di pensieri ed emozioni negative.
Ci si può liberare da esso, rompendo le sbarre di quella prigione? Sì, l’azione da compiere è quella di trasformare il dolore in possibilità di cambiamento, in crescita, evoluzione.
E allora agite, smettete di sopportare, non aspettate che qualcuno risolva i vostri problemi. La soluzione ce l’abbiamo noi. Occorre innanzitutto diventare consapevoli di qual è la fonte del dolore, la zona oscura e d’ombra che non è facile esplorare. La sofferenza ha sempre uno scopo. Il senso glielo dobbiamo dare noi.