Per capire che cos’è la piastrinopenia autoimmune primaria, dobbiamo affrontare alcune nozioni generali. Le piastrine sono cellule del sangue che hanno il compito di provvedere ai normali processi di coagulazioni.
A cosa servono le piastrine
Proviamo a pensare a quando ci siamo procurati un taglio o un’escoriazione. In questi casi, un gruppo di piastrine si va a posare ai margini della lesione che si crea sulla pelle, sollecitando al contempo l’arrivo di altre cellule, finché questi elementi sono sufficienti, insieme alla reazione dell’intero organismo, a bloccare la perdita di sangue. Questo è il mondo della fisiologia.
Quando parliamo di piastrinopenia, termine che proviene dal greco, parliamo di scarsità di piastrine. Questa condizione può dipendere da altre malattie o essere primitiva e quindi isolata, cioè associata alla completa normalità degli altri parametri delle cellule del sangue, come ad esempio globuli bianchi e globuli rossi, e soprattutto dall’assenza di segni clinici che facciano pensare a malattie del sangue, escludendo ovviamente le emorragie, perché queste ultime sono classicamente collegate alla carenza di piastrine.
Piastrinopenia autoimmune primaria, cosa sapere
Nell’ambito di questo gruppo di patologie arriviamo alla piastrinopenia autoimmune primaria o porpora trombocitopenica idiopatica. Si tratta di una malattia autoimmune ed è legata alla combinazione di diversi meccanismi che contribuisco a determinare l’attacco da parte del sistema immunitario dell’organismo nei confronti delle stesse piastrine dell’individuo. In pratica si tratta di un errore del sistema immunitario.
Quindi andremo a vedere che c’è una presenza di autoanticorpi, cioè cellule che si scatenano sbagliando contro componenti dello stesso organismo. E appaiono coinvolte anche diverse aree del sistema immunitario, in particolare quelle governate dall’azione dei linfociti T con un’alterazione della produzione di piastrine da parte del midollo osseo che è l’officina che sintetizza tutte le cellule del sangue.
Questa patologia specifica va innanzitutto riconosciuta, perché con una diagnosi precoce anche i risultati di cura sono sicuramente più efficaci. Ma nell’adulto in genere si presenta in modo subdolo, apparentemente senza causa scatenante. Mentre nel bambino tende a comparire spesso dopo un’infezione virale, perché il virus tende a creare una sorta di disordine nel sistema immunitario. Nel bambino questa patologia tende comunque ad autorisolversi, anche se con un decorso più acuto.
Piastrinopenia autoimmune primaria, come affrontarla
Ci si accorge della piastrinopenia autoimmune primaria perché compaiono piccole emorragie, ad esempio a livello gengivale, le petecchie sulla pelle, le classiche macchie arrossate-violacee, sanguinamenti dal tubo digerente.
L’approccio terapeutico va studiato caso per caso dallo specialista ematologo. Ci sono diverse possibilità di cura che vanno dagli interventi chirurgici con asportazione della milza fino a terapie con farmici sempre più efficaci.