La sigla OCT sta per tomografia ottica a radiazione coerente. Si tratta di un esame che non provoca alcun dolore e impiega un fascio laser per fotografare la retina.
OCT, come funziona
In pratica si tratta di una sorta di TAC che permette in qualche modo di “tagliare a fette” la retina dall’avanti all’indietro. Il test dura pochi minuti e permette di spiegare se esistono alterazioni e quale potrebbe essere la loro origine.
È indicato in diverse patologie oculari, ma negli ultimi tempi l’impiego è diventato sempre più importante nel monitorare la degenerazione maculare della retina.
Cos’è la degenerazione maculare della retina
Si tratta di un quadro che può presentarsi in diverse forme, quella secca e quella umida. Ovviamente la situazione si può presentare più facilmente con l’avanzare dell’età. Le ricerche dicono che ne è affetto ben più del 10% degli over 75 e la percentuale sale negli over 85.
A preoccupare particolarmente e a trovare una prospettiva di cura è la forma neovascolare o umida. La degenerazione maculare colpisce la macula. La zona maculare della retina ha il compito della visione chiara e dettagliata di quanto si trova al centro del campo visivo.
La forma umida in particolare è legata alla formazione di nuovi vasi sanguigni che invece non dovrebbero svilupparsi. Questi in qualche modo sollevano e possono alterare la membrana della retina, concentrando i loro danni proprio nella zona centrale. Per questo è importante riconoscere il quadro e avere un approccio mirato anche grazie all’OCT.
Esiste poi anche la forma secca di degenerazione maculare che è legata alla presenza di depositi giallastri che col tempo possono causare l’atrofia della zona colpita ed evolvere in alcuni casi nella forma più grave.