Per il nostro cane il territorio di appartenenza è importantissimo: va difeso, salvaguardato, protetto a ogni costo. Per questo, è importante sapere come agire e comportarsi nei riguardi del suo istinto di territorialità. Oggi vedremo proprio cosa fare e cosa non fare, per gestire al meglio questa sua innata risorsa e per instaurare con lui una relazione sana ed equilibrata.
Cosa si intende esattamente per territorialità? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Sabrina Romani. «Con territorialità di intende l’attitudine del cane di considerare un determinato spazio di esclusiva pertinenza del suo branco. Quando ciò avviene, adotta una serie di azioni istintive atte a preservare l’inviolabilità di quel territorio da parte di estranei. La territorialità, ovviamente, varia anche in base alla razza del cane: ad esempio, un Cane Corso, un Rottweiler, un Pastore Tedesco o un Dobermann sono ottimi guardiani, con un istinto certamente più marcato rispetto ad altri cani più da compagnia».
Detto ciò è facile capire perché è così importante educare il cane affinché non ecceda con comportamenti territoriali, quando non necessari. Senza un’educazione adeguata, il cane eseguirà il lavoro di guardiano secondo i suoi parametri, quindi rischieremo di avere un cane che non permetterà a nessuno di invadere il suo-nostro territorio.
Questo concetto non vale solo per i cani “da guardia” ma per tutte le razze, anche per i cani di piccola taglia idealmente innocui. Per far sì che il proprio amico a quattro zampe non diventi il dispotico padrone di casa occorre quindi gestire lo spazio in casa e in giardino fin da subito.