Carboidrati complessi: quali sono e quali evitare

Scopri i carboidrati complessi e tutte le loro proprietà. Quali scegliere per fare il pieno di energie e per modulare al meglio la glicemia ematica.

Pubblicato: 28 Ottobre 2024 18:36

Biagio Flavietti

Farmacista e nutrizionista

Farmacista e nutrizionista, gestisce dal 2017 una pagina di divulgazione scientifica. Appassionato di scrittura ed editoria, lavora come Web Content Editor per alcune realtà del settore farmaceutico e nutrizionale.

I carboidrati complessi sono dei macronutrienti essenziali per il benessere del corpo e per l’ottenimento di energia utile per i processi metabolici e cellulari. Grazie alla loro struttura “complessa” formata da unità di zuccheri ripetute, questi carboidrati si differenziano dagli altri zuccheri “semplici”, come saccarosio, glucosio e fruttosio. I carboidrati complessi sono presenti all’interno di diversi alimenti, come pane, pasta, prodotti integrali, cereali o legumi e ognuno di essere impatta in modo diverso sui livelli della glicemia ematica. In questo articolo del magazine di DiLei sarà possibile esplorare il mondo dei carboidrati complessi, capendo quali è meglio inserire nella propria dieta e quali, invece, sono da evitare.

Cosa sono i carboidrati complessi?

A differenza dei carboidrati semplici (o zuccheri semplici) che sono costituiti da singole molecole come glucosio o fruttosio, quelli complessi sono organizzati in strutture formate da diverse unità di zucchero legate tra loro per formare catene. Questi amassi di zuccheri è come se andassero a rallentare il normale processo di digestione di tali sostanze, portando a un rilascio graduale di energia, evitando i picchi glicemici e la rapida sensazione di fame tipici dei carboidrati semplici.

Quali sono i carboidrati complessi?

I carboidrati complessi sono costituiti principalmente da polisaccaridi, come l’amido e le fibre alimentari, che richiedono più tempo per essere digeriti e quindi rilasciano energia in modo graduale. Tra questi troviamo sicuramente:

  1. L’amido, che è il carboidrato complesso più comune e più famoso, presente in alimenti come cereali, patate, mais e legumi. L’amido è composto da lunghe catene di glucosio che vengono scomposte lentamente durante la digestione.
  2. Le fibre, come la cellulosa, sono carboidrati complessi che non vengono completamente digeriti dal nostro corpo. Si trovano in frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Contribuiscono a migliorare la digestione e aiutano a mantenere stabile la glicemia, ma anche l’assorbimento del colesterolo e dei grassi a livello intestinale.
  3. Il glicogeno, sebbene presente solo in quantità limitate nei cibi, è un carboidrato complesso che il nostro corpo immagazzina come riserva energetica, principalmente a livello dei muscoli e nel fegato, per essere usato poi durante attività fisiche intense.

Differenza nell’assorbimento di carboidrati semplici e complessi

Quando mangiano un alimento composto da zuccheri semplici, questi vengono rapidamente digeriti e assorbiti a livello dell’intestino. Passano quindi velocemente nel flusso ematico, andando ad alterare (innalzando) i normali livelli della glicemia post-prandiale. Un’aumento repentino delle glicemia promuove una riposta altrettanto repentina del corpo umano, che tende sempre all’equilibrio. Per abbassare i livelli di glucosio nel sangue (glicemia), il pancreas libera grandi quantità di insulina (ormone ipoglicemizzante). Questo ormone fa si che gli zuccheri passino velocemente dal sangue ai tessuti di deposito (fegato, muscolo e tessuto adiposo), abbassando la glicemia. Il problema è che a picchi glicemici alti corrispondono picchi d’insulina altrettanto alti e quindi abbassamenti eccessivi della glicemia, che inducono la fame per effetto di altri ormoni come il glucagone.

Tutto ciò non succede, invece, quando si assumono carboidrati complessi. Questi nutrienti ci mettono più tempo a essere scomposti e quindi si ha un assorbimento più graduale degli zuccheri a livello intestinale. Ciò provocherà un aumento della glicemia (livello di zuccheri nel sangue) molto più graduale e morbido e quindi una liberazione di insulina altrettanto graduale. Non si avranno quindi fluttuazione della glicemia e dell’insulinemia che provocano aumento di peso e sensazione improvvisa di fame. C’è anche da dire, che la maggior parte dei carboidrati complessi è presente all’interno di alimenti integrali, che sono molto ricchi di fibre. Le fibre, solubili o insolubili, sono essenziali per ammortizzare ancora di più l’assorbimento dei carboidrati e quindi modulano positivamente la glicemia.

Valori della glicemia:

L’American Diabetes Association e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno stabilito che sono questi generalmente gli intervalli glicemici fisiologici a digiuno o dopo i pasti, in condizioni di normalità:

Tipo di Misurazione Valori Fisiologici Glicemia (mg/dL)
A digiuno (a riposo) 70 – 99
1-2 ore dopo i pasti (post-prandiale) <140

Nei soggetti con insulino-resistenza, diabete e sindrome metabolica, questi valori possono essere sfalzati e per questo è necessario intervenire con diete specifiche e terapie adatte ad affrontare il problema.

Dove trovare i carboidrati complessi?

Una volta capiti quali sono i carboidrati complessi e perché vengono preferiti agli zuccheri semplici, è opportuno individuare quali sono le fonti più ricche di tali macronutrienti.

Cos’è la retrogradazione degli amidi e perché è utile?

La retrogradazione degli amidi è un processo che si verifica quando gli amidi, una volta cotti e poi raffreddati (come in patate, riso o pasta), cambiano struttura chimica, diventando amido resistenti. Questo tipo di amido non viene digerito nell’intestino tenue ma fermenta nell’intestino crasso, agendo come una fibra prebiotica e riducendo ancora di più l’impatto sulla glicemia e sul senso di fame.

Tabella con gli alimenti più ricchi di carboidrati complessi

Di seguito abbiamo riportato una tabella con alcuni degli alimenti più ricchi di carboidrati complessi e la percentuale media di carboidrati presenti per 100 grammi di alimento:

Alimento Carboidrati Complessi (%)
Riso integrale 77%
Farro 72%
Avena 66%
Patate 17%
Lenticchie 20%
Ceci 27%
Pasta integrale 75%
Pane integrale 43%
Fagioli neri 23%
Quinoa 64%

Quali carboidrati complessi assumere?

Pur essendo presenti nello stesso gruppo di alimenti ricchi di carboidrati complessi, mangiare un piatto di riso integrale non è la stessa cosa che consumare una porzione di pasta o pane integrale. Quando si mangia riso integrale si sta assumendo un alimento tal quale, come è presente in natura, mentre se si consuma pasta o pane integrale, si sta consumando un alimento che ha subito un processo di raffinazione.

Non tutti i carboidrati complessi sono benefici; alcuni prodotti contengono carboidrati raffinati che, pur essendo tecnicamente complessi, hanno perso la maggior parte dei loro nutrienti originali. Per esempio:

Sintesi degli alimenti ricchi di carboidrati complessi da evitare

Perché i carboidrati complessi fanno bene alla salute?

Scegliere carboidrati complessi non raffinati offre numerosi vantaggi, tra cui:

Carboidrati complessi nella dieta

In generale, i carboidrati complessi trovano spazio in tantissime tipologie di dieta, da quella mediterranea, a quelle vegetariane o vegane, fino alle diete ipocaloriche per la perdita di peso. La finalità del loro inserimento nella dieta è il basso impatto sulla glicemia. Infatti, essendo alimenti ricchi di fibre e con carboidrati con una digestione più lenta, possono favorire un minor impatto sulla glicemia. Per capire meglio come i carboidrati complessi influiscono sulla glicemia, ci sono due concetti chiave:

In breve, scegliere alimenti a basso IG e CG permette di mantenere la glicemia stabile, il che è utile per fornire energia costante alle cellule e al corpo, ma anche per la gestione del peso e del senso di fame.

Conclusioni

Integrare carboidrati complessi e non raffinati all’interno della propria dieta quotidiana, qualunque essa sia, è essenziale per mantenere livelli di energia stabili e una buona salute generale. Optare per cereali integrali, verdure amidacee e legumi è una scelta ottimale per un benessere duraturo, mentre è preferibile evitare i carboidrati raffinati (biscotti, merendine, pane e zuccheri) per ridurre i picchi glicemici e sfruttare al meglio le qualità nutritive di questi alimenti.

Fonti bibliografiche dell’articolo:

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963