Come cenare quando fa così caldo che vorresti solo il gelato

Spoiler: no, la soluzione non è il gelato. Ecco perché facciamo così fatita a digerire la sera quando fa molto caldo e le idee per fare pace con il cibo anche in piena estate.

Pubblicato:

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Cosa mangiare la sera quando fa molto caldo? In estate, quando le temperature salgono alle stelle, anche il nostro modo di mangiare deve adattarsi alla calura estiva. Non è un capriccio: è il corpo stesso a parlarci, facendoci spesso sperimentare inappetenza, senso di pesantezza, voglia di cibi freddi e leggeri. Sono segnali fisiologici che ci aiutano ad affrontare meglio il caldo. Chi non ha mai sognato di risolvere la cena con un gelato? Peccato che non sia una buona idea: troppo ricco di zuccheri, poco equilibrato, non sazia davvero. Ma allora cosa ci fa bene mangiare la sera, quando il caldo si fa ancora sentire ma l’organismo è già affaticato dalla giornata? Ecco cosa preferire e perché, partendo da un punto fondamentale: il legame tra temperature elevate e digestione.

Caldo e digestione: perché facciamo più fatica?

Con l’aumento delle temperature, la termoregolazione del nostro corpo è più attiva. Sudiamo di più per disperdere calore e mantenere stabile la temperatura corporea. Questo impegno per la termoregolazione sottrae parte del flusso sanguigno dagli organi interni (compreso l’apparato digerente) per direzionarlo verso la pelle, dove il calore può essere dissipato. Di conseguenza la digestione può rallentare. In particolare la sera, quando il metabolismo tende già fisiologicamente a ridursi e le temperature spesso restano elevate, un pasto abbondante o troppo ricco di grassi e proteine pesanti può tradursi in digestione lenta, gonfiore, reflusso o insonnia. Il caldo inoltre riduce la produzione di succhi gastrici e la motilità intestinale può risentirne. Per questo molti percepiscono inappetenza o voglia solo di cibi freschi e leggeri. È un meccanismo di autoregolazione che possiamo assecondare in modo intelligente, scegliendo cibi che supportino l’idratazione, siano facili da digerire e nutrizionalmente equilibrati.

Cosa mangiare la sera quando fa molto caldo

Quando le temperature si fanno torride, anche il pasto serale merita attenzione: nulla va lasciato al caso. Dopo una giornata calda, il corpo è già messo alla prova da sudorazione abbondante, disidratazione e fatica nella termoregolazione. Arrivare a cena e mangiare in modo disordinato o eccessivo può appesantire la digestione, disturbare il sonno e aumentare il senso di spossatezza. Per questo è utile attrezzarsi con poche regole semplici ma efficaci: scegliere cibi che idratano, rinfrescano, forniscono nutrienti essenziali e sono facili da digerire.

Alimenti idratanti

Con il caldo intenso si perde molta acqua attraverso la sudorazione. Inoltre la digestione stessa ha bisogno di acqua per la produzione di succhi gastrici e per il transito intestinale. Alimenti ricchi di acqua forniscono idratazione interna e apportano anche sali minerali utili a prevenire crampi e spossatezza. Dal punto di vista scientifico, frutta e verdura ad alto contenuto di acqua migliorano la densità energetica del pasto (meno calorie per volume), riducono la temperatura interna grazie alla freschezza e apportano vitamine antiossidanti (vitamina C, betacarotene) che aiutano a contrastare lo stress ossidativo indotto dal caldo. In questa categoria troviamo:

Proteine magre

Le proteine sono essenziali anche d’estate: servono per il mantenimento della massa muscolare e il corretto funzionamento del sistema immunitario. Tuttavia, le proteine animali più grasse richiedono più tempo per essere digerite e producono più calore metabolico (termogenesi indotta dalla dieta). Scegliere fonti proteiche magre e digeribili riduce il carico digestivo serale e abbassa il rischio di insonnia o reflusso. Dal punto di vista nutrizionale, pesce e carni bianche forniscono aminoacidi essenziali, mentre legumi e latticini leggeri aggiungono calcio e micronutrienti preziosi. Eccone alcuni esempi:

Verdure di stagione

Le verdure apportano fibre, vitamine e sali minerali indispensabili per reintegrare le perdite dovute alla sudorazione. Cuocerle in modo leggero (al vapore, alla griglia) migliora la digeribilità, riducendo la cellulosa che a crudo può dare gonfiore in alcune persone. Inoltre le fibre contribuiscono a modulare l’assorbimento dei carboidrati, abbassando l’indice glicemico complessivo del pasto. Un altro aspetto importante: le verdure contengono polifenoli e antiossidanti che combattono lo stress ossidativo legato al caldo e ai raggi UV. Qualche esempio:

Cereali integrali

I cereali integrali sono fonte di carboidrati complessi, fibre e micronutrienti come magnesio e vitamine del gruppo B. Hanno un indice glicemico più basso rispetto alle versioni raffinate: questo significa rilascio graduale di glucosio nel sangue, evitando picchi insulinici che possono dare sensazione di sonnolenza o fame reattiva. In più, serviti freddi (insalate di cereali), sono rinfrescanti e pratici, ideali per pasti unici bilanciati quando combinati con proteine e verdure.

Frutta fresca di stagione

La frutta è composta in gran parte da acqua, fibre solubili, vitamine (C, A, folati) e minerali come potassio e magnesio, utilissimi per reintegrare ciò che perdiamo con la sudorazione e per sostenere la funzione muscolare e nervosa. Il contenuto di fruttosio fornisce energia a basso carico glicemico se consumato con moderazione. Meglio inserirla come parte del pasto o dessert, evitando di farla diventare il piatto unico serale (che potrebbe causare picchi glicemici e fame notturna). Ad esempio:

E se ho voglia di dolce?

Anche nelle serate più calde è normale desiderare un piccolo dessert, ma attenzione a non esagerare con dolci grassi o troppo zuccherini che possono appesantire la digestione e aumentare la sete notturna. Il caldo riduce la tolleranza al carico glicemico: un picco di zuccheri serale può causare iperglicemia transitoria seguita da un calo reattivo, con fame notturna o risvegli indesiderati. Meglio optare per:

Fonti bibliografiche

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.

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