L’attesa per il nuovo Festival di Sanremo è comprensibilmente alle stelle. Da una parte c’è chi non vede l’ora di calarsi nuovamente in quell’atmosfera magica. Dall’altra, è innegabile, c’è chi andrà a caccia di qualsiasi aspetto negativo.
Del resto a molti non è andata giù la scelta di Carlo Conti come direttore artistico. Una mossa, quella della Rai, descritta sui social come un “passo indietro” rispetto ad Amadeus. In attesa di conoscere la lista ufficiale dei Big della kermesse, il famoso presentatore è stato ospite del podcast Pezzi: dentro la musica di Luca Dondoni, Andrea Laffranchi e Paolo Giordano. Ecco quelle che sono state le sue rivelazioni.
Un Sanremo diverso ma identico
Il primo tema affrontato da Carlo Conti riguarda l’evidente differenza tra questo Festival di Sanremo e quelli precedenti da lui condotti e guidati. In passato c’era una manifestazione da riportare in auge. In questo caso, invece, il successo enorme di Amadeus, e in parte di Fiorello, lo pone in tutt’altra condizione: “Arrivavo dopo un’annata andata così così, quindi c’era un po’ da rifondare. Adesso arrivo con un Sanremo in ottima salute e posso solo fare peggio (ride ndr). La realtà è che è tutto più facile”.
È stato da subito accusato di voler rinnegare la linea tracciata dal precedente direttore artistico, pur in assenza di una lista di concorrenti ufficiale. Conti spiega però come in realtà non voglia stravolgere, anzi. Mira a dare continuità “stando dietro all’industria discografica e al gusto del pubblico”.
I big in gara e i testi
Di sicuro ci saranno più di 24 concorrenti Big in gara “ma meno di 40”, spiega. Nella sua mente ci sono 20 sicuri, sia per valore della canzone che per nome dell’artista. Di questo gruppo ormai confermato, per quanto i nomi non siano stati divulgati, c’è un po’ di tutto.
“Grande tendenza di mercato, seguendo ciò che vuole il pubblico, ma anche qualche sapore bello e qualcosa che non ti aspetti. Anche brani importanti sul fronte del contenuto, che possano far riflettere”.
Proprio discutendo delle tematiche delle canzoni del suo Sanremo 2025, Carlo Conti ha aperto una parentesi importante. Ha apprezzato molto che quest’anno lo sguardo non sia più rivolto al “macromondo”, come lo ha descritto lui.
Cita nello specifico due argomenti, “immigrazione e guerra”. In tanti sui social hanno voluto vedere in questo un riferimento a Ghali, e non solo, e alla polemica creatasi con la Rai. Basti pensare al famoso comunicato dirigenziale letto in diretta da Mara Venier.
“I cantautori tornano a parlare del micromondo, della famiglia e dei rapporti personali”. A chi gli chiede se dunque ci sarà meno impegno sociale, lui risponde: “Sarà più umano, più intimo”. Ospite di Caterina Balivo, Dondoni ha poi voluto precisare l’idea che si è fatto delle parole di Conti. A suo dire, infatti, quest’intimità di cui ha parlato potrebbe corrispondere molto con delle problematiche serie, di cui si discute tanto, a partire dalla salute mentale.
Le polemiche
Ancora complimenti per le precedenti edizioni, elogiando il lavoro di Fiorello. Un artista che ha definito insostituibile. Carlo Conti ha però voluto chiarire fin da subito come non si tenterà di ripetere quell’equilibrio con Amadeus, invitando Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni: “Sarebbe scontato”.
Ogni serata ci sarà un po’ di leggerezza, così da stemperare la gara, frutto di tanto movimento sul palco e non di una singola presenza incaricata di far ridere il pubblico. Questa è una certezza, così come l’assenza totale dei monologhi, maschili o femminili che siano.
Tornando ai Big, infine, ha annunciato come ci saranno tante donne in gara. Tra le indiscrezioni varie spiccano i nomi di Elodie e Anna Pepe. In merito a quest’ultima, Conti ha detto: “Lei ha un manager molto intelligente, che intende farla crescere”. Una risposta allude a entrambi gli scenari, evitando di “bruciarla” con un Sanremo in anticipo rispetto al suo percorso artistico, o lanciandola con un brano che possa attirare un pubblico più vasto, consacrandola.
Totale no comment, invece, per quanto riguarda Al Bano. Questi si è in pratica inserito autonomamente nella lista dei big in gara. Il direttore artistico, però, ha soltanto dato appuntamento al Tg1 delle 13:30 di domenica prossima.
E sul fronte rap? Si porterà sul palco lo scontro, un po’ tanto acchittato, tra Fedez e Tony Effe? Entrambi i personaggi portano con sé una scia di polemiche prevedibili, in relazione soprattutto a certi testi: “Vedremo. (…) Posso dire che i rapper hanno portato cose orientate sul pop. Non temo le polemiche. Stanno crescendo e non hanno proposto cose aggressive. Ho sentito testi per nulla banali”.