Molte conferme e qualche sorpresa per le nomination a miglior attrice protagonista agli Oscar 2024. Perché se è vero che quelle a Emma Stone per Povere creature e Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese erano quasi scontate, brucia la sconfitta di Margot Robbie per Barbie, soppiantata dalla sorpresa di Sandra Hüller per Anatomia di una caduta e Annette Bening per Nyad – Oltre l’Oceano. Scopriamo tutto sulle fantastiche 5 – in ordine rigorosamente alfabetico – e qualche curiosità inedita sulle nomination.
1. ANNETTE BENING per Nyad – Oltre l’oceano
L’attrice statunitense, classe 1958, già candidata quattro volte all’Oscar e moglie di Warren Beatty dal 1992 (sono una delle coppie più longeve di Hollywood) con il quale ha avuto 4 figli – Kathlyn, Benjamin, Isabel ed Ella – è stata nominata per la sua interpretazione in Nyad – Oltre l’oceano, visibile su Netflix dal 3 novembre 2023. Il film è la storia vera di Diana Nyad che decide nel 2010 all’età di 60 anni di realizzare un’impresa storica che non le era riuscita 30 anni prima: la traversata a nuoto di 177 chilometri da Cuba alla Florida, diventando la prima donna a giungere a destinazione senza l’uso di una gabbia anti-squalo.
La sua impresa è durata quattro anni, inclusa la preparazione fisica sotto osservazione dell’amica e coach Bonnie Stoll (interpretata nel film da Jodie Foster). Una prova fisicamente durissima per l’attrice che ha nuotato otto ore al giorno per prepararsi al ruolo, lavorando con l’ex-olimpionica Rada Owen per circa un anno, oltre a frequentare costantemente la palestra con un personal trainer. Ha detto la Bening: “Questo film mi ha cambiato la vita. Sono giunta alla conclusione che sono una nuotatrice migliore ora rispetto a quando ho girato il film, perché ho continuato semplicemente a nuotare. Ora, se non lo faccio sto male: fa così bene al cervello e all’anima. Amo follemente l’acqua”.
2. LILY GLADSTONE per Killers of the Flower Moon
Lily Gladstone, nativa americana classe 1986, discende dalle tribù dei Nasi Forati e dei Piedi Neri è l’interprete, accanto a Leonardo Di Caprio, del film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon, adattamento cinematografico del saggio Gli assassini della terra rossa di David Grann, che racconta la storia del vero sterminio della tribù Osage nell’America degli Anni 20. In quegli anni, il popolo con la ricchezza pro-capite più alta al mondo erano proprio gli Osage che avevano rinunciato alla propria libertà accettando di vivere in una riserva dell’Oklahoma il cui terreno si era rivelato essere ricchissimo di petrolio. Per questo erano divenuti oggetto delle mira dei bianchi che, sfruttando l’ingenua ignoranza dei nativi, avevano cominciato a sfruttarli, imparentandosi con loro per godere della loro ricchezza e non esitando a compiere omicidi. Il titolo originale ( “Gli assassini del fiore di luna”) fa riferimento ai fiori violacei che, in certe fasi lunari, nascono nei campi dell’Oklahoma. I nativi americani della tribù Osage li chiamavano appunto flower moon.
Un film di quasi tre ore e mezzo che racconta con un affresco magnifico e grandioso la vera storia dello sterminio Osage. Lily Gladstone, statunitense classe 1986, è la prima attrice nativa candidata agli Oscar. Quando ha vinto il Golden Globe, ha detto: “Questa è una vittoria storica. Non appartiene solo a me. Lo divido con tutte le mie bellissime sorelle nel film sedute qui al tavolo, e mia madre, in piedi su tutte le vostre spalle. Questo è per ogni ragazzino rez, ogni ragazzino urbano, ogni ragazzino nativo là fuori, che ha un sogno e si vede rappresentato nelle nostre storie raccontate da noi stessi, con parole nostre, con alleati straordinari e una fiducia straordinaria dall’interno, gli uni dagli altri”.
3. SANDRA HÜLLER per Anatomia di una caduta
Sandra Hüller, attrice tedesca classe 1978, con la sua interpretazione nel film già Palma d’oro al Festival di Cannes 2023 Anatomia di una caduta, diretto da Justine Triet, ha fatto incetta di candidature: Golden Globe, Critics Choice Award, Premio BAFTA e appunto Oscar come miglior attrice protagonista. In questo thriller psicologico interpreta Sandra, scrittrice che vive in uno chalet sulle montagne delle Alpi francesi insieme al marito Samuel e al figlio ipovedente Daniel. Mentre sta rilasciando una intervista il marito viene trovato morto davanti allo chalet. Incidente od omicidio? Il dilemma sarà risolto attraverso un’indagine minuziosa e un processo mediatico che indagherà sul problematico rapporto coniugale tra Sandra e Samuel, viziato dall’incidente all’origine della cecità del figlio. Un film che scava nei segreti di una famiglia. La regista ha detto: “La mia intenzione era quella di girare un film che raccontasse la caduta di una coppia. La discesa fisica ed emotiva di un corpo diventa il simbolo del declino della storia d’amore dei due protagonisti”
4. CAREY MULLIGAN per Maestro
Carey Mulligan attrice britannica classe 1985 ha ricevuto la sua terza candidatura per l’Oscar (le precedenti per An Education e Una donna promettente) alla miglior attrice per il suo ruolo nel film Maestro. Il film, diretto e interpretato da Bradley Cooper, è incentrato sulla storia d’amore del direttore d’orchestra e compositore Leonard Bernstein con l’attrice Felicia Montealegre, interpretata dalla Mulligan, nel corso di 30 anni, dal giorno in cui si sono incontrati ad una festa nel 1946 al matrimonio durato 25 anni che ha portato alla nascita di tre figli.
Del film l’attrice ha detto: “Maestro non è un biopic, ma la storia di un matrimonio complicato. Il loro legame era profondissimo, si sono illuminati a vicenda. La coppia aveva un accordo che ad alcuni poteva sembrare poco ortodosso: lei accettava le sue relazioni, ma solo fino a un certo punto. E Bernstein aveva bisogno di Felicia”.
5. EMMA STONE per Povere Creature!
Emma Stone, attrice statunitense classe 1988, è una veterana degli Oscar: ha già vinto un Oscar nel 2017 come migliore attrice protagonista grazie alla sua interpretazione in La La Land, mentre nel 2015 e 2019 è stata candidata come miglior attrice non protagonista per Birdman e La favorita.
Questa volta è stata candidata grazie al ruolo della protagonista del film fantastico Povere creature! (Poor things), tratto dal romanzo omonimo di Alasdair Gray, nuova collaborazione con il regista greco Yorgos Lanthimos dopo La favorita. La pellicola, con Willem Dafoe e Mark Ruffalo, ha vinto il Leone d’oro all’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nella pellicola la Stone è Bella, creata in laboratorio dal medico Godwin Baxter che ha riportato in vita, stile Frankenstein, una donna incinta suicidatasi trapiantandole il cervello del feto morto. Una donna bambina, impulsiva e sfrenata alla scoperta della propria sessualità e del mondo, affamata di vita e conoscenza. E proprio perché diversa e libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella risulta sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.
“Interpretare Bella è stato incredibile – ha detto Emma Stone ricevendo il Golden Globe per il suo ruolo – Bella è un personaggio che vale una carriera. Attraversa la sua epoca con lo stupore di chi vede e sperimenta il mondo per la prima volta, da una fase infantile animalesca alla presa di coscienza della propria forza. È una creatura nuova, mai vista. Per questo gli uomini la vogliono plasmare, vogliono che incarni i loro desideri. Nella sua pura ingenuità, lei si ribella a tutte le loro aspettative e richieste, vari archetipi di mascolinità tossica. Bella è una donna radicalmente libera”.