Dolci di Pasqua, quante calorie hanno?

Le calorie contenute in dolci di Pasqua come colomba, uova e pastiera napoletana e i consigli per rimediare agli eccessi calorici

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

La Pasqua è una festa importante che porta con sé tutta una serie di tradizioni che è bello vivere in famiglia. Certo ognuno ha le sue, ma i grandi pranzi sembrano essere un’occasione vissuta con piacere da tutti quelli che amano condividere diverse portate e pietanze, senza rinunciare ovviamente ai dolci. Anzi, i dolci, sono il cuore pulsante gastronomico della Pasqua, importanti al punto da avere acquisito un valore simbolico (l’uovo e la colomba su tutti). Ma quante calorie hanno i dolci di Pasqua?

La colomba

La classica colomba pasquale, nella sua ricetta tradizionale, contiene:

Il conteggio calorico che varia da prodotto a prodotto, può essere indicato con una media di 390 kcal per 100 g. Questo dato ovviamente è destinato a salire nel caso in cui la colomba venisse arricchita da creme al cioccolato, al pistacchio, al gianduja, ecc.

Uova di Pasqua

In questo caso, il conteggio calorico è piuttosto semplice. Le uova infatti sono preparate semplicemente con il cioccolato e le calorie che apportano dipendono dalla tipologia di cioccolato scelta. Ecco le principali:

Pastiera napoletana

La pastiera napoletana è un dolce pasquale molto apprezzato che ha il pregio di essere spesso preparato in casa, una cosa non così comune nel caso della colomba ad esempio. Questo può portare a una scelta di ingredienti di alta qualità che garantiscono un maggiore controllo su ciò che si mangia, ma anche la possibilità di fare qualche modifica rispetto alla ricetta tradizionale a fini salutistici (si possono ad esempio ridurre le quantità di zucchero del 30% circa). Ecco gli ingredienti della ricetta tradizionale:

Il conteggio calorico che varia da prodotto a prodotto, può essere indicato con una media di 385 kcal per 100 g.

Scarcelle pugliesi

Ciaramicola

Tipica della città di Perugia e dei paesi della zona, questa ricetta pasquale altro non è che una grande ciambella glassata e colorata. La ricetta originale prevede:

Come tutti i dolci tradizionali locali, ha buone chances di essere preparata in casa o con metodi artigianali, una caratteristica che non va tanto a influire sul conteggio calorico, ma che ha spesso a che vedere con la qualità degli ingredienti scelti. La ciaramicola apporta circa 310 kcal per 100 g.

Cuzzupa di San Giorgio

Questa ricetta, che appartiene alla tradizione calabrese, è una sorta di focacciona dolce impreziosita dagli immancabili zuccherini colorati e dalle uova intere incastonate sulla sua superficie. Prepararla a casa è piuttosto semplice e ci vogliono:

Sebbene il conteggio calorico possa variare da prodotto a prodotto, la cuzzupa calabrese apporta circa 370 kcal ogni 100 g di prodotto.

Coniglietti e uova di frolla

In occasione della Pasqua si usa preparare anche biscotti artigianali di pasta frolla che grazie a forme e tagliabiscotti possono rappresentare alcune delle icone di questa festa come coniglietti e uova. Qui ovviamente è molto difficile generalizzare, ma si possono indicare i dati generali relativi ai biscotti in pasta frolla che possono andare dalle 420 alle 500 kcal.

Non è soltanto una questione di calorie

La scienza parla chiaro, le calorie non sono tutte uguali. Assumere un determinato di calorie apportate da alimenti ricchi di proteine, fibre, carboidrati complessi e grassi buoni, non ha gli stessi effetti di un monte calorico raggiunto mangiando pietanze a base di carboidrati semplici, zuccheri e grassi non proprio nobili, come il burro onnipresente nelle preparazioni dolciarie. Ma siamo anche qui per dire, che con la giusta misura, un assaggio dei nostri dolci di Pasqua possiamo farlo. Anzi. Condividere con le persone che amiamo le nostre pietanze preferite può avere effetti positivi sull’umore e sul nostro rapporto sereno con il cibo che si incrina invece di fronte a continue rinunce e privazioni.

Quando facciamo qualche strappo alla regola però, dobbiamo tenere presente di quello con cui stiamo sfidando il nostro monte calorico giornaliero consueto, cercando di lavorare sulla compensazione. Sapere quello che mettiamo nel nostro piatto, è utile per scegliere cosa non mettervi durante i pasti successivi, soprattutto nel caso di zuccheri e grassi.

Qualche trucco per non esagerare

Tenendo conto di quanto detto, possiamo adottare dei piccoli trucchi per contenere gli eccessi, senza rinunciare a nulla.

Lavora sulle porzioni

La prima regola per non eccedere con i dolci di Pasqua, è quella di esercitare un buon controllo sulle porzioni. Quando una cosa ci piace molto la tentazione di concedercene un assaggio più che abbondante c’è, ma non bisogna dimenticare che la misura è sempre una buona guida alla quale fare riferimento.

Alterna gli assaggi

Che bella la tavola imbandita con tutti i nostri dolci di Pasqua preferiti. Ma quando la voglia di assaggiarli proprio tutti si fa fortissima, dobbiamo ricordarci di fare ancora riferimento alla misura per non sbagliare. Se oggi mangiamo la colomba di Pasqua, il tuno della pastiera napoletana sarà domani e così via. Se disponete di moltissimo auto controllo, potete invece dimezzare le porzioni e raddoppiare gli assaggi.

Scegli prodotti artigianali

Sì, sempre di grassi e zuccheri si tratta. Ma quali? Nei prodotti industriali spesso vengono usate materie prime economiche alle quali vengono aggiunti i conservanti necessari a garantire la lunga durata dei dolci di Pasqua. Una pratica che produce un consumo di scarsa qualità e che comporta l’assunzione di sostanze spesso nocive, che possono essere evitate puntando su prodotti artigianali e a breve scadenza. Questo non ci metterà al riparo dall’esigenza di fare attenzione alle porzioni, ma è una buona pratica che non va abbandonata nemmeno durante le feste.

Quanto dura la Pasqua?

C’è la Pasqua e poi c’è la Pasquetta. Questo si traduce in un paio di pranzi ipercalorici. Ma se iniziamo ad estendere gli stravizi dei dolci di Pasqua a tutto il periodo che la precede e la segue, la situazione si complica. Consumare colombe pasquali e uova di Pasqua per un mese, non è una buona idea se si vuole tenere sotto controllo il peso.

Dopo Pasqua? Detox

Grazie ai dolci e alle pietanze caloriche che affollano la tavola pasquale si può arrivare a prendere anche un paio di chili in pochi giorni. Chili che si possono perdere facilmente proprio come si sono presi, al patto di dedicare un po’ di attenzione e controllo ai pasti che seguono la Pasqua. Ecco allora qualche consiglio per seguire un periodo detox efficace per rientrare dagli eccessi pasquali.

I cibi da evitare

Quando si è in fase di detox, ci sono alcuni alimenti che è meglio evitare per ottenere i massimi benefici da questa dieta. Prima di tutto, è importante eliminare gli zuccheri raffinati come dolciumi, bevande gassate zuccherate e cibi con alto contenuto di zucchero aggiunto. Questi alimenti possono causare picchi di zucchero nel sangue e influire negativamente sulla pulizia del corpo. Inoltre, è consigliabile evitare gli alimenti trasformati e confezionati, che spesso contengono conservanti, coloranti artificiali e additivi chimici che possono intossicare l’organismo. Allo stesso modo, è meglio limitare l’assunzione di cibi fritti e grassi saturi, che possono appesantire il sistema digestivo e rallentare il processo di disintossicazione. Infine, è consigliabile ridurre al minimo il consumo di alcol e caffeina durante la fase di detox, poiché entrambi possono mettere sotto stress il fegato e compromettere la capacità del corpo di eliminare le tossine.

I cibi da preferire

Quando si è in una dieta detox, è fondamentale scegliere attentamente i cibi su cui puntare per ottenere i migliori risultati. In generale, è consigliabile privilegiare alimenti freschi e naturali, ricchi di nutrienti e privi di sostanze dannose per l’organismo. Le verdure a foglia verde come spinaci, cavoli e rucola sono particolarmente indicate in quanto ricche di antiossidanti e sostanze depurative. Frutta come limoni, melograni e mele sono ottime per il loro alto contenuto di vitamine e fibre. I cereali integrali come quinoa, farro e riso integrale forniscono energia duratura e favoriscono il transito intestinale. Proteine magre come pollo, pesce e legumi sono importanti per la costruzione muscolare e la riparazione dei tessuti. Inoltre, è consigliabile consumare alimenti ricchi di probiotici come lo yogurt naturale o il kefir per favorire la salute dell’intestino. Infine, è importante bere molta acqua durante la dieta detox per idratarsi adeguatamente e aiutare il corpo ad eliminare le tossine e combattere la ritenzione idirca.

Spuntini spezzafame

Alcune ottime opzioni per gli spuntini spezzafame detox includono frutta fresca, come mele, pere o bacche, che sono ricche di antiossidanti e fibre. Le verdure crude, come carote, sedano e peperoni, sono anche ottime scelte poiché sono ricche di vitamine e minerali essenziali. Un altro spuntino spezzafame detox da considerare è lo yogurt greco, che fornisce proteine e probiotici benefici per la salute dell’intestino. Inoltre, le mandorle o le noci sono uno spuntino salutare e ricco di grassi sani che possono aiutare a mantenere il senso di sazietà. È importante evitare spuntini processati o zuccherati durante la dieta detox.

Cosa mettere nel bicchiere

Quando si è in detox, è fondamentale prestare attenzione anche a quanto e cosa bere. L’idratazione gioca un ruolo fondamentale nel processo di disintossicazione del corpo. La bevanda più importante da consumare durante la dieta detox è l’acqua. Bere almeno otto bicchieri di acqua al giorno aiuta a eliminare le tossine dal corpo e a mantenere il sistema digestivo efficiente. Oltre all’acqua, è consigliabile bere tè verde o tisane alle erbe, che sono ricchi di antiossidanti e possono aiutare a migliorare il metabolismo. Evitare invece bevande gassate, succhi di frutta con zucchero aggiunto e alcolici, poiché possono contenere sostanze chimiche e zuccheri che vanno contro gli obiettivi della dieta detox. Per variare il gusto delle bevande, si possono aggiungere fette di limone, cetriolo o menta fresca all’acqua per renderla più gustosa e rinfrescante. Inoltre, è possibile bere centrifugati freschi fatti in casa senza aggiunta di zucchero, ma facendo attenzione a non esagerare nella quantità per evitare un’eccessiva assunzione di zuccheri naturali.

Tre colazioni detox

Tre pranzi detox

Tre cene detox

 

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