Come farsi perdonare da un uomo in 5 mosse

Abbiamo detto o fatto qualcosa di sbagliato, offensivo, pesante. E lui se l’è presa parecchio. Riusciremo a farci scusare dal nostro partner? Certo. Basta seguire questi piccoli consigli. Ed essere sincere

Pubblicato: 4 Giugno 2024 17:00

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Ma che diavolo ci è successo? Stavamo litigando e ci è scappata quell’accusa alla sua famiglia (“Non ci hanno mai dato nemmeno un euro, tirchi maledetti!”) che l’ha ferito molto. Stavamo parlando con le amiche di manie dei fidanzati e ci è parso divertente svelare la sua passione per i trenini (“Guai a chi glieli tocca, i suoi giocattoli!”). L’altra sera in disco eravamo stanche e un conoscente si è offerto di portarci a casa, ma non sapeva che c’era anche il nostro partner… e non lo sapevamo più nemmeno noi, al quinto gin tonic. Di spiegazioni ne abbiamo a pacchi: “ero arrabbiata, stavo scherzando, avevo bevuto”. Ma nessuna è così convincente da indurre il nostro partner a dimenticare l’offesa. Proviamo allora a ricucire lo strappo così.

Come farsi perdonare (davvero) in 5 step

Le parole per dirlo

Chiediamo scusa con una frase semplice. Inutile fare giri di parole, rievocare circostanze e situazioni, appellarsi a eventi passati. “Io ti chiedo scusa, davvero, per aver….” aggiungendo l’azione che abbiamo compiuto e che si è rivelata un epic fail rischiando di mandare a rotoli la nostra relazione. Evitiamo di incolpare gli altri, o addirittura lui stesso, di quel che è accaduto: è un sistema infantile e vigliacco per togliersi di dosso il demerito di un fatto. Non abbiamo 6 anni, siamo donne adulte che sanno assumersi le responsabilità, anche quando sbagliano. A questo momento emotivamente duro, ma necesario, possiamo far seguire un dialogo, il più possibile calmo, che può partire da quel momento difficile e diventare un “diciamoci tutto” che potrebbe rivelarsi liberatorio per entrambi.

La faccia con cui dirlo

Mentre affrontiamo il confronto con il nostro compagno che abbiamo offeso o ferito, dobbiamo comunicare il nostro rammarico anche con lo sguardo e con il corpo. Quindi il nostro sguardo dev’essere aperto su di lui e non obliquo o sfuggente verso un punto lontano. Cerchiamo di stare dritte con la schiena (dimostra che siamo coscienti della nostra colpa e siamo pronte ad affrontare il suo giudizio) e non raggomitolate su noi stesse (denota la voglia di nascondersi dalla responsabilità di ciò che abbiamo fatto e fa un po’ “zerbino”, vietatissimo!). Niente sorrisetti “cattura-benevolenza”, vocine alterate tipo bimbetta indifesa, facce scocciate, battute sarcastiche e sguardo beffardo alla “mi sto scusando così la smetti di rompere”. Fingere di scusarsi è ancora peggio che non farlo del tutto: induce nell’interlocutore sentimenti di delusione, rabbia, dispiacere. E nessuna voglia di perdonare.

I tempi in cui dirlo

Non possiamo piombare in qualsiasi momento dal nostro compagno per esternargli il pentimento per ciò che abbiamo fatto. Anche se non dobbiamo lasciar passare troppo tempo dall’accaduto, aspettiamo però di essere da soli, possibilmente tranquilli, con almeno una mezz’ora a disposizione, meglio se con i cellulari silenziati. Non dobbiamo dirgli solo “Ti chiedo scusa, mi dispiace tanto di averti fatto male con le mie parole o il mio comportamento” ma dobbiamo anche ammettere di aver capito il nostro sbaglio e di voler impegnarci a non ripeterlo. Lui potrebbe replicare, magari seccamente, ma noi dobbiamo lasciarlo parlare senza interromperlo con obiezioni pretestuose, frasi taglienti o crisi di pianto. Ricordiamoci che siamo persone che si amano e che si stanno chiarendo su qualcosa di molto spiacevole ma risolvibile. Possiamo (e dobbiamo) farlo con il dialogo.

Non pretendiamo il perdono immediato

Ci siamo scusate, siamo pentite e abbiamo fatto ammenda del pasticcio che abbiamo combinato. Il partner offeso ha capito la nostra costernazione e la nostra voglia di superare quell’errore. Ma perdonare può non essere immediato né automatico. Ci vuole un po’ di tempo per “liberare” la testa da quel ricordo sgradevole, dal dolore provato, dallo sconcerto vissuto. Per capirlo, proviamo a rovesciare la situazione e pensiamo a quanto noi stesse saremmo disposte a perdonare subito qualcuno che ci chiede scusa dopo averci offese o prese in giro. Bisogna lasciar andare, far correre via, passare oltre quel momento così scardinante. Occorre dare tempo al tempo, che guarisce ogni ferita (ma ogni ferita lascia una cicatrice), ma anche mostrarsi coerenti nel comportamento per evitare di… ricascarci.

Cerchiamo di imparare dagli errori

Ma nella storia di qualsiasi coppia capiterà ancora di urtarsi, farsi male, dirsi cose terribili che non si pensano, fare errori stupidi, fraintendere le parole dell’altro. Se fossimo così perfetti da non avere mai nulla di cui scusarci, saremmo come chatbot di AI con emozioni virtuali e sentimenti artificiali. Orrore. Meno male, allora, che sbagliamo, ci scontriamo, parliamo troppo, esageriamo, ce la prendiamo, ci offendiamo, litighiamo e poi ci scusiamo. E soprattutto impariamo dagli errori che facciamo. È la chimica viva e trascinante delle relazioni affettive umane che ci attrae, ci lega, ci fa sentire comunque uniti e solidali, e modella il nostro comportamento man mano che cresciamo, anche a 40 anni.

Così impariamo che ci si può scusare, sì, ma fino a un certo punto. Se si pensa che ci si possa perdonare qualsiasi azione, anche la più odiosa e sleale, forse quello che credevamo fosse amore non lo è più. Perché “amare significa non dover mai dire mi dispiace”, come diceva la famosa frase di “Love Story”, iconico film strappalacrime del secolo scorso. Un po’ eccessivo, come concetto, ma c’è del vero.

Perché è così difficile chiedere scusa

Sembra che sia molto più facile pronunciare “Ti amo” che dire “Scusami, mi dispiace” o anche “Ho sbagliato, ti chiedo perdono”. Il motivo non è banale: scusarsi ci fa sentire vulnerabili, indifese, in una posizione di inferiorità nei confronti dell’altro. Chi chiede scusa ammette una colpa e quindi teme la punizione.

Metodi NON infallibili

E se la colpa da perdonare è un tradimento?

Questa è un’altra storia, spinosa e molto complicata. Così difficile che merita un’analisi a parte: ne parliamo qui e qui.

 

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