Entrare nel mondo sconosciuto e in apparenza freddo di una facoltà universitaria può essere traumatico. Ci guardiamo intorno e vediamo i nostri coetanei che sembrano chiusi ciascuno nella propria bolla, lontanissimi da noi che pure siamo seduti accanto a loro. E lo stesso effetto ci fa l’approccio con un nuovo lavoro: siamo circondate da persone anche cortesi ma distanti da noi, ognuna immersa nelle sue incombenze e attenta a non dare tropo spazio a quella novellina che chissà dove vuole arrivare. La sensazione di solitudine è forte e spiazzante. Ma se vogliamo sentirci più serene e meglio “integrate” non aspettiamo che gli altri facciano il primo passo. Dobbiamo muoverci noi.
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Fuori dalla tana!
Se ce ne stiamo da sole ed evitiamo ogni contatto a nessuno verrà in mente di avvicinarci, ma nemmeno capirà che ci piacerebbe tanto avere nuovi amici. Quindi usciamo dalla nostra “tana” e andiamo verso gli altri in modo gentile e disponibile, anche se ci fa paura il confronto con loro e temiamo di ricevere un rifiuto.
La potenza di un sorriso
Sorridere è una potente forma di comunicazione positiva. Proviamoci e vedremo i magici risultati. Le persone a cui sorridiamo si troveranno automaticamente a sorriderci a loro volta. È vero, non c’è un motivo vero per quel sorriso, ma non ce n’è nemmeno uno per una faccia seria e impenetrabile. Sorridere predispone bene gli altri – che magari si sentono soli come noi. Iniziamo magari dalle ragazze, con cui di sicuro abbiamo un feeling maggiore.
Un saluto dice molto
E quindi, dal sorriso, passiamo al saluto. Un “ciao” si accompagna naturalmente a un “come ti va?”, dimostrando il nostro interesse per l’altro. Alle persone piace parlare di sé, quindi è facile rompere il ghiaccio al coffee-break. Cerchiamo di accantonare timidezze e timori di non essere all’altezza: non stiamo debuttando a X Factor, stiamo solo scambiando due parole con un compagno di corso o una collega. È naturale, è umano e rientra nelle normali dinamiche sociali.
Spontaneità è il must
Cerchiamo di essere disinvolte e schiette: non fingiamo di essere quello che non siamo solo per piacere agli altri. Le persone apprezzano chi è genuino e spontaneo: chi recita una parte viene presto individuata e etichettata come “finta”. Se siamo sincere, sorridenti e intraprendenti, fare amicizia verrà da sé. Cerchiamo di favorire dei momenti di condivisione come andare a pranzo insieme, ripetersi le lezioni a vicenda, passare la pausa a ridere di cose leggere. Sono tutte azioni che aiutano a costruire i legami tra persone.
Gli amici si “nascondono” dovunque
Le amicizie possono nascere dovunque, non solo all’università o sul lavoro. Il segreto è sempre lo stesso: andare verso gli altri con un atteggiamento aperto e gentile. Il metodo del sorriso, del saluto e della chiacchierata (sui reciproci interessi, gli impegni, la famiglia…) vale in palestra come in piscina, al bar sotto casa come nel locale più trendy, in sala d’attesa del veterinario come dal parrucchiere. Tutti abbiamo bisogno di relazioni sociali ed è questo che ci porta a cercarci, a mandarci messaggi, a confidarci davanti a una birra e poi a aiutarci nelle difficoltà. Creiamo occasioni d’incontro (“Stasera vi va di provare la nuova pizzeria?”) e sfruttiamo i social per conoscerci meglio e chattare in tranquillità. Se riceviamo un invito a un evento o un’attività, partecipiamo: è un modo perfetto per dimostrare la nostra disponibilità e l’attenzione verso gli altri.
La forza dell’ironia
Un modo vincente per creare rapidamente un legame d’amicizia è utilizzare l’umorismo: è un potente strumento per catturare l’attenzione. Fare una battuta, notare il lato buffo di una situazione, essere auto-ironiche sono azioni che suscitano simpatia e consenso. Però non dobbiamo esagerare e fare le simpatiche a tutti i costi: i commenti scherzosi vanno dosati con parsimonia!
Non mettiamo paletti
Quando ci relazioniamo con gli altri, cerchiamo di non farci condizionare dai pregiudizi o dalle prime impressioni: ovvero, non rifiutiamo a priori la conoscenza con qualcuno solo per alcune sue caratteristiche che non ci convincono. Escludere una persona perché è originaria di una zona diversa dalla nostra, o non ci piace come si veste, o ci disturba la sua “erre francese”, o ci sembra snob, antipatica o troppo diversa da noi, può compromettere l’amicizia con chi invece può rivelarsi divertente, brillante, stimolante. Quindi niente preconcetti: solo conoscendo più a fondo una persona possiamo capire se ci sono le condizioni adatte per un’amicizia.
Amici fantastici e dove trovarli
Per conoscere persone nuove, oltre a sfruttare gli ambienti che frequentiamo per studio o per lavoro possiamo provare a creare altre occasioni d’incontro. Ad esempio, possiamo seguire dei corsi in presenza: musica, recitazione, Intelligenza Artificiale, public speaking, cake designer, enologia, scrittura creativa… Ci sono tanti spunti che possono coniugare un nostro interesse all’opportunità di conoscere persone che, oltretutto, hanno curiosità simili alle nostre. Ma un’opzione più immediata, subito utile a noi e agli altri, che ci mette in contatto con tante persone animate da buone intenzioni è quella di avvicinarci al volontariato e ai progetti di solidarietà. Dall’assistenza ai senzatetto a quella agli animali abbandonati, dal servizio ecologico nelle aree verdi al recupero di cibo nei mercati, dall’aiuto a migranti e rifugiati alla presenza a fianco di piccoli pazienti, fino alla collaborazione con associazioni come Emergency, WWF, LNDC, Save the Children, Croce Rossa, Legambiente, Greenpeace, Marevivo, LAV… il mondo ha bisogno di noi. Aiutiamolo insieme a quelli che diventeranno di sicuro i nostri futuri amici.