Vino vegano: perché è diverso dagli altri?

Forse non tutti lo sanno, ma il vino, di solito non è vegano. Ecco allora a cosa fare caso per scegliere un prodotto vegan al 100%

Pubblicato: 3 Febbraio 2024 09:38

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Il vino è vegano? Questa domanda è d’obbligo al giorno d’oggi, da quando la consapevolezza e le scelte alimentari hanno portato sempre più persone (circa 1,7 milioni in Italia, 79 milioni nel mondo) a diventare vegane. Anche vegetariani e onnivori si domostrano però sensibili al tema, dal momento che, rispetto al passato, l’interesse per gli ingredienti presenti nei cibi preparati e conservati è vivissimo. Anche nel caso del vino, come vedremo, conoscere i processi di lavorazione di un prodotto è fodamentale per capirne la natura.

Per ritornare alla domanda iniziale, il vino non è vegano, o almeno non lo è sempre. A causa di alcune sostanze di origine animale comunemente impiegate per la sua produzione infatti, tendenzialmente non può essere considerato vegano e, a ben guardare, nemmeno vegetariano. Ecco perché, le caratteristiche del vino vegano e come riconoscerlo.

Che cos’è il vino vegano

Il vino vegano è un vino che non contiene alcun ingrediente di origine animale nel processo di produzione. Molti possono chiedersi quali ingredienti animali potrebbero essere presenti nel vino, ma in realtà ce ne sono diversi. Ad esempio, durante la fase di chiarificazione del vino, spesso vengono utilizzati prodotti come la caseina (una proteina del latte), l’albumina (una proteina dell’uovo) o la gelatina (derivata dalle ossa e dalla pelle degli animali). Tuttavia, nel vino vegano, questi ingredienti vengono sostituiti con alternative vegetali come la bentonite (un tipo di argilla) o il carbone vegetale attivo. Inoltre, il vino vegano viene prodotto senza l’utilizzo di sostanze chimiche di origine animale durante il processo di vinificazione.

La produzione del vino vegano

La produzione del vino vegano si basa su un approccio etico e rispettoso nei confronti degli animali, ma anche sostenibile. Come abbiamo visto, nei processi di produzione del vino possono essere impiegati prodotti di origine animale: questi ingredienti vengono utilizzati per rimuovere le impurità e rendere il vino più limpido. Tuttavia, i produttori di vino vegano adottano metodi alternativi per ottenere lo stesso risultato senza utilizzare prodotti di origine animale. Alcuni utilizzano argilla bentonitica o carbone vegetale attivo per filtrare il vino, mentre altri optano per processi di chiarificazione naturali come il congelamento o l’utilizzo di proteine vegetali. La produzione del vino vegano richiede un maggiore impegno da parte dei produttori, ma rappresenta una scelta etica capace di venire incontro a chi ha scelto di seguire la dieta e lo stile di vita vegano.

Vantaggi per l’ambiente

I vantaggi ambientali del vino vegano sono molteplici e meritano sicuramente attenzione. Innanzitutto, il vino vegano si produce senza l’impiego di sostanze di origine animale come gelatina, colla di pesce o caseina, che sono spesso utilizzate come agenti di chiarifica. Questo significa che la produzione del vino vegano è più rispettosa degli animali, evitando il loro sfruttamento. Ma non è solo una questione etica: la produzione del vino vegano ha anche un impatto positivo sull’ambiente. Infatti, l’uso di sostanze animali nella produzione tradizionale del vino può comportare un maggiore consumo di acqua e energia, oltre a produrre rifiuti che devono essere smaltiti correttamente. Inoltre, l’adozione del vino vegano può contribuire a promuovere una viticoltura più rispettosa dell’ambiente. I vigneti che producono vino vegano spesso adottano pratiche agricole biologiche o biodinamiche, limitando l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici che possono danneggiare l’ecosistema circostante.

Differenze nel gusto

La differenza di gusto nel vino vegano può essere una sorpresa per molti amanti del vino. Senza l’uso di prodotti di origine animale durante il processo di produzione, il vino vegano può offrire un sapore più fresco rispetto al vino tradizionale. I filtri utilizzati per chiarificare il vino vegano sono spesso a base di materiali naturali come argilla o carbone vegetale, che eliminano le impurità senza lasciare residui chimici. Questo metodo di filtrazione può contribuire a preservare l’integrità del sapore del vino, consentendo ai sapori naturali delle uve di emergere pienamente. Inoltre, poiché i prodotti animali possono influire sulla composizione chimica del vino, l’assenza di tali ingredienti può dare al vino vegano una struttura più equilibrata e armoniosa. È importante notare che la differenza di gusto nel vino vegano non significa necessariamente che sia migliore o peggiore rispetto al vino tradizionale, ma piuttosto che offre una prospettiva diversa e interessante per gli amanti del vino alla ricerca di nuove esperienze gustative.

Come riconoscere il vino vegano

Per gli amanti del vino che desiderano fare una scelta etica e sostenibile, riconoscere un vino vegano al supermercato o in enoteca può sembrare una sfida. Fortunatamente, ci sono alcuni modi per individuare facilmente un vino che rispetta i principi del veganismo. Innanzitutto, è utile cercare sul retro dell’etichetta del vino. Molte aziende che producono vini vegani lo indicano chiaramente, spesso con un simbolo o una dicitura specifica come vino adatto ai vegani o non filtrato con prodotti di origine animale. Inoltre, si può fare riferimento alle organizzazioni di certificazione che si occupano di prodotti vegani, come la Vegan Society o VeganOK, che potrebbero avere un elenco di vini approvati. Alcune app e siti web specializzati in vini vegani possono essere utili per trovare informazioni aggiornate su marche e produttori. Infine, chiedere al personale del supermercato o della enoteca può essere un’opzione affidabile. Spesso sono ben informati sulla provenienza dei loro prodotti e saranno in grado di consigliare un vino vegano.

Il tema della contaminazione

Sebbene il vino vegano escluda in tutte le fasi di produzione l’impiego di sostanze di origine animale, di fatto, se analizzato, potrebbe contenere tracce di animali. Questo avviene perché inevitabilmente, durante il processo di raccolta e lavorazione, all’interno dell’uva utilizzata per la produzione del vino vegano potrebbero essere presenti dei piccoli animali che vanno a contaminare il prodotto. Dal momento che questa eventualità è inevitabile, non compromette la definizione di vino vegano.

Perché è un buono stimolo anche per chi non è vegano

Chi segue una dieta vegana, lo abbiamo detto, dovrà necessariamente verificare sull’etichetta i metodi di produzione del vino e l’eventuale presenza di sostanze di derivazione animale per evitare di consumare un prodotto non vegano. Ma perché è un tema che dovrebbe interessare anche gli onnivori?

Tracciabilità

Partiamo da un concetto generale: il fatto che i produttori siano chiamati a dichiarare tutte le sostanze presenti nel vino è un dato positivo per tutti. Più sappiamo degli ingredienti di un alimento, meglio è: l’etichetta è infatti uno strumento importantissimo che deve guidare il consumatore consapevole verso scelte di qualità e che può condizionare l’atteggiamento del produttore, messo alla prova dalla sensibilità crescente di chi acquista.

Sostenibilità

Perché impiegare sostanze di derivazione animale quando esistono delle alternative più eco sostenibili? Da una parte abbiamo la tradizione certo, che viene spesso usata come motivazione per perpetrare determinate scelte e non convertire la propria industria, piccola o grande che sia. Dall’altra troviamo un tema di costi (decisamente più rilevante per il produttore) che però non dovrebbe rappresentare un limite nei vini di qualità dove il prezzo di vendita può assorbire questa piccola variazione.

Qualità

Un vino vegano non è necessariamente un vino di maggiore qualità rispetto a un vino non vegano, ma la cura nella produzione per ottenere un prodotto di questo tipo è un buon indizio circa le garanzie che il produttore è chiamato ad offrire ai suoi consumatori. Chi converte le sue produzioni in questa direzione infatti, sa di incontrare un pubblico particolarmente consapevole e informato, non semplice da accontentare e tende a soddisfarne le richieste per non perdere la sua credibilità.

Le app e le piattaforme per chi segue una dieta vegana

Tracciabilità, chiarezza delle informazioni ed etichette parlanti. I consumatori più attenti dedicano molto tempo alla lettura degli ingredienti e di tutte le specifiche dei prodotti prima di acquistarli, ma a volte non basta o, semplicemente, questo tempo non c’è. Ecco perché, ad aiutarci nella ricerca di vini e cibi vegani, sono arrivate delle piattaforme e delle app dedicate. Ecco le migliori.

In Vino Vegan

Per quanto riguarda i vini vegani, è sicuramente la piattaforma di riferimento più interessante in Italia oggi. Ha un e-shop fornitissimo dove si trovano esclusivamente vini biologici e vegani, prodotti da aziende certificate. Insomma qui non si sbaglia. Una parte del fatturato è destinato alla compensazione delle emissioni generate dalle spedizioni, i pack sono riciclabili al 100%, compostabili e realizzati con risorse vegetali. I prezzi sono nella media del settore, dai 10 ai 50 euro a bottiglia circa.

Happy Cow

Una app storica che ha aperto la strada a tutte le altre (avviata con successo già nel 1999) e che funziona ancora benissimo. Il meccanismo è semplice: ti geolocalizzi e ti mostra tutti i ristoranti, le pasticcerie e i bar vegani nelle vicinanze. Funziona sempre, anche quando sei in vacanza dall’altra parte del mondo.

Is it vegan?

Questa app è un buono strumento che ci supporta nella lettura delle etichette. Basta scansionare il codice a barre del prodotto per ottenere il responso che stavamo cercando. Una buona idea soprattutto per i vini, la cui natura (come ampiamente approfondito) non è così scontata.

Abilion

Qui si recensiscono prodotti vegani commentandone qualità, gusto e convenienza, ma anche ristoranti, ecc. Ha il pregio di guidare i consumatori meno esperti verso acquisti di qualità, ma anche di dare la possibilità di dire la propria sui prodotti acquistati. Nel caso dei vini ad esempio, si può fare una ricerca specifica e farsi suggerire dalla community quelli più apprezzati. Compilando le recensioni poi, si accumulano crediti da devolvere ad associazioni no profit che si occupano della liberazione animale.

Fonti bibliografiche

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