Un aumento eccessivo del proprio peso può portare a un maggiore rischio di sviluppo di diverse patologie, per cui eliminare i chili in eccesso rappresenta una buona strategia per mantenersi in salute e prevenire eventuali malattie. Al giorno d’oggi ci sono un gran numero di regimi alimentari che possono aiutare a raggiungere questo obiettivo, come la dieta ipocalorica, la dieta chetogenica, la dieta mima digiuno, ciascuna con i suoi benefici e possibili controindicazioni.
Tuttavia, soprattutto quando ci si avvicina alla fatidica “prova costume” si è spesso attirati da allenamenti intensivi brucia grassi e da diete che promettono risultati in poco tempo. Teniamo sempre a mente però, che il nostro organismo è una macchina complessa e ci sono alcuni processi legati a fattori soggettivi, per cui la stessa perdita di peso differisce da un individuo all’altro.
Significa forse che non è possibile eliminare chili in più, in breve tempo? In questo caso, la risposta più corretta è “dipende”. Bisogna infatti valutare quanti chili andrebbero persi, le condizioni di salute preesistenti del soggetto, lo stile di vita seguito (compreso il livello di attività fisica), l’eventuale carenza di nutrienti. In questo senso, ci sono professionisti come dietologi o nutrizionisti che è bene consultare prima di intraprendere qualsiasi tipo di dieta. Il fai-da-te invece, per quanto possa sembrare una soluzione facile e veloce, il più delle volte arreca danni alla salute.
Con la Dottoressa Laura Giori, Biologa Nutrizionista, parliamo della dieta chetogenica, di come funziona questo regime alimentare e degli alimenti che è preferibile consumare.
Indice
Che cos’è
«È una strategia nutrizionale che si basa sulla riduzione dell’introito dei carboidrati, obbligando così l’organismo ad utilizzare una via alternativa per produrre in autonomia energia (glucosio) e andando ad aumentare il consumo dei grassi contenuti nel tessuto adiposo.
Non esiste solo un tipo di dieta chetogenica, e sono definiti chetogenici tutti quei piani alimentari che presentano una quantità di calorie e carboidrati inferiori ed una quantità principalmente di grassi ed in minima parte di proteine maggiore al necessario», spiega la dottoressa.
L’interesse verso la dieta chetogenica, ovvero “generatrice di chetoni” è aumentato nel corso degli ultimi anni in quanto consente di perdere peso in poco tempo. Tuttavia, si tratta di un regime alimentare, che in virtù del suo apporto minimo di carboidrati (a favore di grassi e proteine) non può essere intrapreso senza aver consultato preliminarmente uno specialista.
Come funziona
«Si tratta di un particolare protocollo che sfrutta lo shift metabolico dai carboidrati ai grassi per produrre energia ed induce chetosi e chetogenesi.
La chetogenesi è quel processo biochimico che forma corpi chetonici (residuo metabolico della produzione energetica). Questo processo avviene regolarmente nel nostro corpo, ma in minime quantità facilmente smaltibili con urine e ventilazione polmonare. In un regime alimentare chetogenico, queste molecole sono prodotte in massicce quantità rispetto alla condizione normale. L’eccesso di corpi chetonici è responsabile dell’abbassamento del pH sanguigno, che è detto chetosi» continua l’esperta.
Cosa mangiare
Come spiega la dottoressa Giori, la ripartizione dei macronutrienti è la seguente:
- Carboidrati 0-5%, in certi casi massimo 10%
- Proteine 20-25% (apporto medio 1,2-1,5g/kg)
- Grassi >=70%
Gli alimenti da non consumare per raggiungere lo stato di chetosi sono tutti quelli che contengono carboidrati. Gli alimenti consigliati invece, sono:
- carne;
- prodotti della pesca;
- uova;
- formaggi;
- grassi e oli da condimento;
- ortaggi a basso contenuto di carboidrati.
Si tratta di una dieta per certi versi anche impegnativa, in quanto per poter funzionare, i carboidrati vengono quasi del tutto eliminati. Se infatti non vengono rispettate le indicazioni fornite, il corpo esce dallo stato di chetosi e questo potrebbe portare il soggetto a non raggiungere i risultati sperati.
Quando è utile
«Alcuni tipi di dieta chetogenica vengono usati in ambito clinico, ad esempio contro l’epilessia non responsiva ai farmaci, ma negli ultimi tempi vengono per lo più associate alla perdita di peso. A volte, viene impiegata per il trattamento di alcune patologie metaboliche. È una terapia a tutti gli effetti che deve essere sempre seguita sotto il controllo medico, per cui è sconsigliato il “fai da te”. Ci sono infatti non pochi casi in cui è fortemente controindicata come:
- gravidanza;
- allattamento;
- insufficienza renale;
- diabete di tipo 1;
- insufficienza cardiaca;
- insufficienza epatica.
È quindi molto importante monitorare sempre la propria condizione di salute con gli esami di laboratorio appropriati, farsi seguire da un professionista specializzato ed evitare protocolli con la vendita di barrette», conclude l’esperta.
Dunque, la dieta chetogenica se seguita in modo corretto, quindi nei tempi e nelle modalità indicate da uno specialista, può rappresentare un aiuto nella perdita di peso. Abbiamo visto però che ci sono alcuni casi in cui è sconsigliato seguirla (ad esempio anche in presenza di disturbi del comportamento alimentare), per questo è necessaria una valutazione clinica del paziente.