Calamari: proprietà, benefici e le migliori ricette light

I calamari sono un prezioso alleato per il sistema nervoso e per il metabolismo. Fonte di proteine, con poche calorie: scopriamone tutti i benefici e gli usi in cucina

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

I calamari sono molluschi dalle carni delicate e saporite appartenenti alla famiglia delle cefalopodi, simili ai totani e seppie, diffusi ampiamente in tutto il mondo. Ottima fonte di proteine a basso contenuto calorico, sono molto accessibili sul mercato e si trovano in tutte le stagioni, sebbene siano in realtà di stagione tra settembre e dicembre, il periodo in cui vengono pescati dopo essere saliti in superficie per cacciare. Questo ovviamente vale per il prodotto fresco, che rappresenta la prima scelta e la migliore per gustare i calamari. Alternativamente, si possono ovviamente acquistare surgelati, con la raccomandazione di seguire i consigli riportati sulle confezioni prima della cottura. Se scongelati in maniera erronea infatti, potrebbero perdere la loro piacevole e caratteristica consostenza carnosa e morbida.

Che cosa sono i calamari

I calamari sono molto diffusi nel Mar Mediterraneo, ma anche nel Mare del Nord e lungo le coste orientali dell’Africa. Può raggiungere una lunghezza di 30-50 cm e ha un corpo lungo e affusolato composto da una sacca e una testa con tentacoli e ventose. Ha due pinne apicali, una conchiglia cornea e una pelle rossastra facilmente removibile durante la pulitura. Come le seppie e il polpi, sono dotati di una piccola sacca di inchiostro utile a oscurare la vista dei predatori in caso di pericolo e che viene usata meno comunemente in cucina rispetto ad altre, come il cosiddetto “nero di seppia”. Non vanno confusi con i totani, dai quali si differenziano per le pinne apicali: nei calamari infatti occupano metà corpo mentre quelle dei totani sono più corte.

Calamari: proprietà nutrizionali

Meno calorici dei polpi (80 kcal per 100 g) e delle seppie (72 kcal per 1o0 g), i calamari sono molluschi ipocalorici, ma allo stesso tempo sazianti. Con solo 68 kcal per 100 g, offrono un apporto proteico interessante (12, 6 g su 100), sali minerali e, soprattutto, acidi grassi monoinsaturi (gli stessi che ritroviamo in alimenti come avocado, mandorle e nocciole) e acidi grassi polinsaturi che contengono omega 3 e omega 6 e che ritroviamo nel pesce azzurro e nel salmone.

Nutriente  Per 100 g di prodotto     
Acqua (g) 83
Energia (kcal) 68
Proteine (g) 12,6
Lipidi (g) 1,7
Colesterolo (mg) 177
Carboidrati (g) 0,6
Zuccheri solubili (g) 0,6

 

Sali minerali          Per 100 g di prodotto      
Sodio (mg) 185
Potassio (mg) 145
Calcio (mg) 144
Magnesio (mg) 22
Fosforo (mg) 189
Ferro (mg) 0,2
Rame (mg) 1,2
Zinco (mg) 3,1

 

Vitamine Per 100 g di prodotto   
Tiamina (mg) 0,07
Riboflavina (mg) 0,16
Niacina (mg) 1,20
Vitamina A retinolo equivalente (μg) 75

 

Acidi grassi Per 100 g di prodotto   
Acidi grassi Saturi (%) 50
Acidi grassi Monoinsaturi (%) 27,06
Acidi grassi Polinsaturi (%) 23,53

Calamari: benefici

L’alto apporto proteico, l’elevato contenuto di sali minerali (sodio, potassio, calcio, fosforo, magnesio), di vitamine e di acidi grassi fanno dei calamari uno straordinario alleato per la nostra salute. Ecco i principali benefici apportati dal loro consumo.

Calamari a dieta

Ipocalorici, ricchi di proteine e poveri di grassi, i calamari sono indicati anche per chi segue una dieta iperproteica o ipocalorica. Per non guadagnare calorie con i condimenti, le migliori cotture per consumare calamari quando si è a dieta sono alla griglia, al vapore, al forno e in umido. Meglio evitare le fritture che innalzano decisamente l’apporto calorico di questi molluschi a ben 175 kcal per 100 g.

Calamari in cucina

Come scegliere i calamari

Come scegliere calamari freschissimi? Il primo indizio di freschezza è dato dal colore: deve essere rosato, brillante, quasi cangiante. La parte bianca soprattutto dovrà essere brillante, integra e apparire soda. Tutte le tonalità del giallo sono invece un indizio di cattiva conservazione o non freschezza del prodotto. Passiamo poi agli indizi olfattivi: un calamaro fresco e di buona qualità emena un forte profumo di salsedine e alghe che ricorda le serate trascorse al mare. Per quanto riguarda gli indizi tattili invece, quando toccati i calamari freschi risultano sodi e compatti.

Come pulire i calamari

Per pulire i calamari freschi iniziate lavandoli velocemente sotto un getto di acqua corrente fresca. Con le mani poi staccate la testa, eliminate le interiora, incidetela appena sotto gli occhi e staccate i tentacoli. A questo punto, private i tentacoli del dente centrale aprendoli con una spinta verso l’alto. Per rimuovere il dente è infatti sufficiente esercitare una piccola pressione ed è meglio non procedere con incisioni che potrebbero rovinare le carni. Se il calamaro è grosso, togliete la pelle dai tetacoli, mentre potete lasciarla se siete alle prese con un calamaretto. 

A questo punto prendete il corpo, estraete la penna cartilaginosa e lavate bene. Ora togliete la pelle facendo una piccola incisione superficiale sull’estremità inferiore del mantello e tirando la pelle fino ad eliminarla del tutto. Infine, eliminate le pinne tagliandole con un coltello.

Le migliori ricette

Per chi cerca un’alternativa gustosa ai classici calamari fritti, sconsigliati per chi è a dieta, ecco alcune buone idee.

Accostamenti

I calamari si prestano a numerosi accostamenti poiché il loro sapore delicato si sposa benissimo sia con sapori più intensi sia con sentori di cui non copre la delicatezza. Ecco i migliori accostamenti da sperimentare per esaltare il gusto dei calamari e non annoiarsi mai:

Controindicazioni

Oltre alle allergie e alle intolleranze personali, l’assunzione senza limiti dei calamari è sconsigliata nei soggetti con colesterolo alto. Per ovviare al problema, è bene attenersi alle linee guida che consigliano di non superare la dose giornaliera di 300 g, che è comunque una porzione ricca e soddisfacente.

D’altra parte, la sua ricchezza in omega-3 lo rende un alimento indicato proprio a contrastare il colesterolo cattivo. Per beneficiare al meglio delle sue proprietà, anche se si ha il colesterolo alto o si soffre di problemi cardiovascolari, si può utilizzare l’olio di calamaro.

L’olio di calamaro

Estratto dai calamari e purificato, l’olio di calamaro viene impiegato per la produzione di integratori alimentari principalmente di omega 3 per promuovere la buona salute del sistema cardiocircolatorio, contrastare il colesterolo cattivo e proteggere la vista e il sistema nervoso.

Fonti bibliografiche

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