Enuresi notturna (pipì a letto): cos’è, sintomi, rimedi

L'enuresi notturna è una condizione comune soprattutto nei bambini, caratterizzata dall'incapacità di controllare la minzione durante il sonno

Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

Diffusa soprattutto tra i bambini, l’enuresi notturna è l’involontaria perdita d’urina durante il sonno (tanto che, i più, la conoscono come “pipì a letto”).

A soffrirne è il 5-10% dei bambini d’età inferiore ai 7 anni che, occasionalmente, bagnano il letto per via di uno svuotamento involontario della vescica. Il disturbo, nel 3% dei bambini e nel 2% delle bambine, può proseguire fino ai 10 anni. La causa, generalmente, è attribuibile ad un ritardo nello sviluppo della capacità di coordinare i muscoli volontari della minzione. Negli adulti, l’enuresi notturna è, invece, dovuta a disturbi dell’apparato urinario, a malattie croniche (come il diabete), ad una condizione di stress e di ansia, può risultare dall’incontinenza urinaria da sforzo, le infezioni del tratto urinario o dalle malattie neurologiche. Infine, il consumo eccessivo di caffeina, coloranti artificiali o cioccolato può provocare enuresi notturna. In questa fascia di popolazione si tende a parlare di incontinenza notturna.

Sebbene non sia preoccupante, specialmente nei bambini, è un disturbo che non va sottovaluto e che va gestito con attenzione e con sensibilità, in modo che il bimbo non si senta umiliato né frustrato.

Cos’è l’enuresi notturna

L’enuresi notturna è l’involontaria perdita d’urina durante la notte. A soffrirne sono tipicamente i bambini, che non hanno ancora raggiunto la capacità di coordinare i muscoli innervati dal sistema nervoso volontario (somatico) e involontario (vegetativo) che sono responsabili del controllo della minzione.

La capacità di controllare la minzione viene raggiunta intorno ai 3 anni, ma ci sono bambini che la sviluppano ben prima e altri che arrivano alla completa maturazione intorno agli 8 anni. L’enuresi notturna, nei bambini fino ai 4/5 anni, non deve destare preoccupazione. È necessario prestare maggiore attenzione se il fenomeno prosegue dopo il compimento del quinto anno, per almeno tre mesi di seguito e per più di due volte a settimana.

L’enuresi notturna può essere primaria oppure secondaria. La prima, la più diffusa, si verifica quando il bambino non ha mai raggiunto il controllo della minzione durante la notte; la seconda, che riguarda circa il 20% dei casi, si verifica invece dopo un periodo in cui il bambino (o l’adulto) ha saputo controllare la capacità vescicale. Si parla anche di enuresi regressiva, quando avviene una regressione tipicamente causata da un evento traumatico o da un periodo di stress eccessivo.

Si tratta di un disturbo ben diverso dall’incontinenza e dalla pollachiuria. La prima consiste in una perdita d’urina costante, di giorno come di notte, causata tipicamente da una lesione a carico del sistema nervoso centrale, del midollo spinale o dei nervi che gestiscono le fibre muscolari dell’apparato urinario; la seconda comporta minzioni molto frequenti per via di malattie del metabolismo, dell’apparato urinario, neuromuscolari oppure per problemi psicologici.

Le cause dell’enuresi notturna

Le cause dell’enuresi notturna sono diverse nel bambino e nell’adulto.

Nei bambini, le cause più frequenti sono:

Di norma, i bambini che soffrono di questo disturbo non riescono a svegliarsi nel corso della notte quando la loro vescica è piena. Secondo gli ultimi studi, chi presenta enuresi notturna ha una scarsa qualità del sonno, spesso ha risvegli incompleti e muove braccia e gambe come a volersi alzare senza riuscirci. Il problema non risiede dunque in un sonno troppo profondo, come in precedenza si credeva.

Negli adulti, l’enuresi notturna è causata tipicamente da:

Se l’adulto ha sempre sofferto di enuresi notturna, è possibile che produca una quantità d’urina eccessiva o che abbia uno scarso controllo muscolare o nervoso.

I sintomi dell’enuresi notturna

L’enuresi notturna si manifesta con la perdita involontaria d’urina durante il sonno. Talvolta questo il sintomo è accompagnato da arrossamento/irritazione dei genitali e/o della cute circostante. Se la perdita di urina si verifica anche durante la veglia, si parla di enuresi mista.

Le tipologie di enuresi notturna sono due: l’enuresi monosintomatica che non è accompagnata da una sintomatologia urogenitale o gastrointestinale, l’enuresi polisintomatica, associata ad altri sintomi.

Quando presente, la sintomatologia può comprendere:

La diagnosi dell’enuresi notturna

È bene portare il bambino dal pediatra, o consultare il proprio medico, in caso di frequenti episodi di pipì a letto (almeno due volte a settimana, per tre mesi di seguito). Il bambino deve avere più di cinque anni poiché l’enuresi, fino a questa età, è considerata fisiologica.

La diagnosi si basa essenzialmente sull’anamnesi e su un esame obiettivo. Il medico di base, o l’urologo, si informa sulla storia clinica e familiare del paziente e procede con un’ispezione fisica dei genitali, dell’addome, della schiena, della colonna vertebrale. Esegue poi un esame neurologico e prescrive esami del sangue e delle urine per verificare la presenza di eventuali infezioni delle vie urinarie e per escludere la presenza di diabete. Eventualmente, è possibile effettuare un’ecografia dell’apparato urogenitale se si sospetta una malformazione o una qualche altra problematica.

Le terapie dell’enuresi

Fino ai 5-6 anni, l’enuresi è considerata fisiologica. Nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente, senza bisogno di alcuna terapia. È importante non punire il bambino, non sgridarlo e non umiliarlo. Inoltre, parlare con il pediatra diventa fondamentale perché, sebbene nella maggior parte dei casi il disturbo non sia causato da una patologia, l’enuresi potrebbe comunque essere dovuta ad un problema organico (e risolversi dunque non appena questo viene trattato adeguatamente).

Se il bambino ha più di 5-6 anni, la perdita d’urina durante la notte va indagata. I pediatri consigliano spesso di tenere un diario minzionale, in cui annotare a che ora fa la pipì giorno e notte, se ne fa tanta o poca, quanti liquidi assume e se manifesta qualche disturbo correlato alla minzione. Inoltre, il genitore si dovrà assicurare che il bambino abbia un corretto stile di vita e segua delle semplici regole:

Si tratta di una terapia comportamentale, che andrebbe seguita per 1-3 mesi prima di procedere con un trattamento vero e proprio in assenza di progressi.

Cosa fare e cosa non fare

Nell’adulto come nel bambino, è necessario per prima cosa indagare l’esistenza di una qualche patologia alla base del disturbo. Se la persona è sana, adottare comportamenti corretti diventa fondamentale:

I farmaci

farmaci che possono essere impiegati contro l’enuresi sono diversi:

Ascolta il podcast sull’enuresi notturna.

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